Su BioNews di ieri troviamo un articolo sulla situazione delle donazioni di sperma nel Regno Unito («Sperm shortage affects whole of UK»). In seguito all’abolizione del diritto per i donatori all’anonimato un anno fa, si è verificata una drastica diminuzione del seme disponibile. In tutta la Scozia, per esempio, è attualmente attivo un unico donatore; ne conseguono contese anche aspre sulla preferenza da accordare a coppie eterosessuali rispetto a donne sole o a coppie di donne omosessuali, e acquisti di seme a caro prezzo da altri paesi.
Conoscere il proprio genitore genetico dev’essere considerato a mio parere un diritto di ogni bambino nato per fecondazione eterologa; ma se ciò implica l’impossibilità di far nascere il bambino stesso, è chiaro che occorre rinunciarvi: questo potrà comportare qualche problema psicologico, ma certo non tale da rendere preferibile la non esistenza all’esistenza. Forse abbiamo bisogno di leggi più flessibili e innovative, che prevedano per esempio la facoltatività per il donatore di rendere noti almeno alcuni dati personali, e la possibilità per i bambini (previo consenso dei genitori legali) di rintracciare i propri fratelli genetici, figli di uno stesso donatore.
martedì 9 maggio 2006
Niente seme, siamo Inglesi
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