Un ottimo, chiarissimo articolo sugli aspetti giuridici del caso Welby e sull’errore commesso dal giudice del Tribunale civile di Roma, che ha ammesso l’esistenza del diritto di ogni paziente alla cessazione delle terapie e, allo stesso tempo, ha negato che questo diritto si possa realizzare, ignorando che l’art. 612 del Codice di Procedura Civile fornisce già oggi tutti gli strumenti necessari a questo scopo: lo ha scritto Massimo Rossi («Nessun omicidio. Il dottore è stato soltanto coraggioso», 22 dicembre 2006); lo ospita, un po’ a sorpresa, Libero.
venerdì 22 dicembre 2006
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1 commento:
Grazie, molto interessante. Libero, a differenza di altri giornali di centrodestra, ha una dignità.
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