venerdì 9 marzo 2007

Quella misera promessa

Raffaele Carcano, Ultimissime di oggi, Perché è necessario essere presenti in piazza Farnese, domani:

La manifestazione che si svolgerà domani pomeriggio a Roma, in piazza Farnese, cade in un momento per nulla favorevole al riconoscimento delle unioni civili. Vi sono, infatti, almeno tre motivi di forte preoccupazione.
Innanzitutto, il governo sembra aver deciso di buttare a mare il suo stesso disegno di legge. Non dimentichiamo che Prodi si dimise proprio il giorno in cui doveva cominciare a discutere del progetto al Senato: e non dimentichiamo che i dodici punti del successivo accordo non contemplano alcun impegno in proposito da parte del governo. La stessa misera promessa contenuta nel programma elettorale dell’Unione sembra ora giudicata troppo impegnativa da una maggioranza palesemente in balia del voto determinante dei teodem.
Inoltre, il Vaticano ha già allarmato le sue truppe per organizzare un “Family Day” che, nelle intenzioni delle gerarchie ecclesiastiche, dovrebbe affossare definitivamente il provvedimento sotto la spinta di una fortissima partecipazione di piazza.
Infine, l’assenza di una forte associazione laica che abbia nei pacs il proprio unico obiettivo finisce per far gravare tutto il peso della campagna sulle spalle dell’associazionismo omosessuale, creando il rischio che l’opinione pubblica non la percepisca come una battaglia di laicità, ma come la mera rivendicazione di interessi di parte. E se questo avvenisse, anche il consenso che un provvedimento sulle unioni civili sembra raccogliere nel paese scemerebbe molto in fretta.
Per questo motivo è indispensabile che tutti i cittadini e le cittadine italiane che hanno a cuore le sorti della laicità siano presenti domani a Roma. Solo una massiccia partecipazione riuscirà a convincere una classe politica troppo poco europea a superare le proprie timidezze, chiarendo nel contempo alla Conferenza Episcopale Italiana che il sostegno ai pacs è diffuso nel paese. E solo una partecipazione ampia e articolata farà capire all’opinione pubblica che il riconoscimento dei diritti delle unioni civili è un provvedimento dovuto, che riguarda tutti. Un provvedimento all’insegna della laicità dello Stato, supremo principio costituzionale. Anche se molti (troppi) fanno finta di dimenticarsene.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Direi che 50.000 persone il Vaticano le raduna ogni domenica per l'Angelus: 4 gatti siete!! La gente ha cose serie a cui pensare: il precariato di coppia interessa solo a pochi.