venerdì 20 luglio 2007

Fecondazione: l’inutile parere del CSS

E il titolo del Comunicato Stampa avrebbe dovuto continuare così: e la sconveniente presenza di Dallapiccola in rappresentanza del CNB.

Ieri il Gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle Linee Guida in materia di procreazione assistita (Legge 40/2004) ha espresso il proprio parere: esistono i presupposti per la revisione. Una buona notizia? No, soltanto un apparente movimento per nascondere l’intoccabilità della Legge 40.

Permettere l’accesso agli uomini portatori di malattie sessualmente trasmissibili (HIV, HBV, HCV)? Benissimo. Ma che ne è delle donne o di chi ha una malattia genetica? Un rimedio alle discriminazioni compiute dalla Legge 40 non può essere tanto claustrofobico.
Gli altri suggerimenti contenuti nel parere sono inutilmente banali: implementare la ricerca sulla crioconservazione degli ovociti o garantire equità di accesso alle coppie. Rispettare i principi costituzionali di tutela di salute delle donne. O ancora, istituire un tavolo di confronto per aumentare l’efficacia delle tecniche. Tutti suggerimenti che non scalfiscono nemmeno in superficie l’illegittimità e il fallimento della Legge 40.

Ma c’è di più. Tra i componenti del Gruppo c’è Bruno Dallapiccola, chiamato in rappresentanza del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), come si può leggere nella pagina del Ministero della Salute in cui compare l’elenco dei componenti.
La nomina stupisce e appare davvero sbilanciata, dal momento che Bruno Dallapiccola è presidente di Scienza&Vita – associazione di profilo ideologico più che scientifico e protagonista di una campagna feroce contro la ricerca scientifica e a favore di una legge restrittiva e assurda come la Legge 40.

Sarebbe augurabile che un membro di un Gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle Linee Guida in rappresentanza del CNB avesse un profilo (più) neutrale. O, almeno, che fosse bilanciato da un rappresentante di un diverso schieramento. L’unico spiraglio, per quanto claustrofobico, di miglioramento dell’applicazione della Legge 40 non può essere spazzato via a priori dalla presenza di un animatore di battaglie dogmatiche e antiscientifiche condotte in nome della personalità giuridica e morale del concepito, un “paziente come noi”, una persona come noi. Dimenticando chi persona lo è indiscutibilmente: tutti quelli che hanno bisogno di ricorrere alle tecniche di procreazione assistita per avere un figlio.

PS:
A firmare il parere in questione è il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Cuccurullo (ricorda qualcosa?).

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Gatto appena nato che finalmente si può rilassare.

Chiara Lalli ha detto...

Almeno che si rilassi il gatto!
Beato lui.

Anonimo ha detto...

Si rilassa, ma è giunto al mondo stremato. I gatti avevano una tradizione di far west procreativo; ora, nella burocrazia kafkiana procreativa, si sentono molto in ansia, genitori e nascituri.

Chiara Lalli ha detto...

Sarà pure giunto al mondo stremato, ma il suo diritto a nascere è stato garantito. E questo per merito della legge 40. L'ansia del nascituro è bilanciata dalla assicurazione della sacralità del concepito-micio, non più trattato come mero organismo sacrificabile, ma come un vero e proprio gatto potenziale.
Capisco la nostalgica rievocazione del far west, ma i gatti non dovrebbero essere tanto irriconoscenti!!

Anonimo ha detto...

Scherzi? Anche per l'embrione la legge 40 è un inferno. Prima aveva l'utero della mamma tutto per sé; adesso deve dividerlo con ben due rivali! Non è ancora nato e già deve sgomitare.

Chiara Lalli ha detto...

Ah sì!? E allora pensa prima che finivano in un surgelatore insieme ai sofficini, e magari non venivano mai tirati fuori!
Oppure venivano scartati perché non perfetti, magari per via di un orecchietto non a punta.
No, prima della legge 40 era un inferno peggiore, ora si dovrà pur sgomitare ma non si deve superare il tribunale eugenetico degli scienziati esaltati dalle tecniche antiumane e immorali per vedere rispettato il proprio diritto fondamentale e inviolabile di esistere, di venire al mondo per quello che si è e non per quello che si dovrebbe essere.

Anonimo ha detto...

Chiara, io posso dire quello che voglio ma tu devi essere prudente. Se continui così rischi di trovarti virgolettata su Avvenire.

La laicista pentita
"...prima della legge 40 era un inferno... non si deve (più) superare il tribunale eugenetico degli scienziati esaltati dalle tecniche antiumane e immorali per vedere rispettato il proprio diritto fondamentale e inviolabile di esistere".

Sai, lì non capiscono tanto l'umorismo.

Chiara Lalli ha detto...

Ahi ahi, come ho fatto a non pensarci?
Rischio di entrare con tutti gli onori a far parte del gruppetto D'Agostino, Volontè, Roccella, Ferrara etc. etc.
Chi dici, cancello tutti questi messaggi?

Anonimo ha detto...

Troppo tardi. Ho visto proprio adesso un video su YouTube dove Volonté dice "Chiara Lalli è una di noi... (risata isterica) ...Chiara Lalli è una di noi...". Ti consiglio di non guardarlo.

Chiara Lalli ha detto...

Chiederò immediatamente il sequestro, la censura, l'espropriazione e il pignoramento del video e di YouTube.
Ecco.
Poi con Volontè sistemerò personalmente la faccenda, lo avevo pregato di aspettare nel dare la notizia, ma si sa, Volontè fa un po' come gli pare e spesso non capisce bene quanto gli si chiede.