Dal decreto della Corte d’Appello di Milano, Prima Sezione Civile, n. 88/2008, p. 39:
«Alla sera della domenica ho appreso che Filippo era morto in un sinistro stradale. Ho visto Eluana il lunedì mattina che era venuta a casa mia prima di andare a scuola per commentare la vicenda di Filippo. Era scossa. Ricordo in particolare una sua frase che mi aveva lasciata scossa: e cioè che era meglio che fosse morto piuttosto che rimanere immobile in un ospedale in balia di altri attaccato a un tubo – per cui era meglio morire. […] Io quel lunedì avevo cercato di dirle che per me la vita era importante, ma lei era ferma nella sua opinione. Eluana era così. Non c’era verso di farle cambiare idea – era molto determinata nelle sue convinzioni».
4 commenti:
Secondo Adriano Celentano la richiesta di Eluana fu fatta in un momento di "spensierata giovinezza".
Mmmh... :-/
Dal sito del Corriere di oggi:
"E allora, come padre, mi domando: forse Eluana vuol dirmi di non prendere in considerazione ciò che mi chiese in un momento di spensierata giovinezza?..."
celentano ha detto ...
lasciamolo cantare. quelle che leggo sono baggianate, anche irrispettose.
credo che invece eluana e la sua famiglia abbiano - quanto meno - diritto al rispetto.
Uh signur! Ci mancava pure il Celentano...
C'è poco da fare, i nemici dell'autonomia dell'individuo sono davvero tanti. Si va dalla buon'anima semplice (alla Celentano, insomma), che ti dice "Eliana deve vivere finchè lo vorrà Dio!", al che noi ovviamente dovremmo deporre le armi e riconosce che sì, certo, se lo dice il tuo Dio allora va bene, facciamo come dici tu... ai vari dottor sottili, capaci di mettere in campo un variegatissimo armamentario di "argomenti", desunti dalle più disparate fonti (i principi della logica, l'ultimo iperspecilistico studio di un certo particolarissimo sottoambito della biologia, la teologia fondamentale...), tutti confezionati e cucinati a puntino per produrre la verità - che ovviamente è una Verità inoppugnabile: è la Verità della Natura e della Ragione, ovvio - che tu, singolo, irripetibile individuo, delle tua vita non puoi, assolutamente no, fare quel cazzo che pare a te, ma devi, assolutamente (in nome della Ragione e della Verità e della Natura, naturalmente e ragionevolmente e veritatamente) fare il cazzo che vogliono loro.
Ma, guarda un po', capita che sempre più gente non accetti più che sulla propria vita siano altri a decidere. Mettetevelo ben in testa e fatevene una ragione, pastori e pecorelle e armenti vari.
Pesa la voce di una banale Adriano Celentano, pesa la voce di un Bagnasco qualsiasi.
Sono tempi scuri. Di speculazione del dolore. Perché prima di tutte queste chiacchiere c'è un padre che da 12 anni ha perso la figlia e non può ancora dirle addio.
Il silenzio, sarebbe l'unico gesto decoroso in un caso come questo.
E invece, per rispettare Eluana, la sua volontà e accompagnare la battaglia del padre siamo costretti anche noi, noi laici, gridare. Credo ne faremmo a meno...
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