domenica 2 marzo 2008

Ancora?!

Gabriella Carlucci, «Ma io confermo le mie accuse al fisico Maiani», Repubblica, 1 marzo 2008, p. 58 (ai soliti capi di imputazione si aggiunge stavolta un audace parallelo tra Maiani e i firmatari del Manifesto della razza. Notevole anche la puntigliosa difesa del curriculum dell’onorevole-soubrette: tra le benemerenze esibite – che le danno il diritto di dire la sua sulle credenziali scientifiche dei fisici delle particelle – figura anche il fatto di essere «moglie e madre»...).

Aggiornamento: mi era sfuggito l’ultimo post dell’onorevole, «Ecco l’errore di Maiani», Il blog di Gabriella Carlucci, 28 febbraio. Notevole la totale unanimità dei commenti (più di cento): qualcuno ha notato come sia forse la prima volta nella storia di Internet...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La Carlucci non si arrende mai, nemmeno di fronte all'evidenza.

Melina2811 ha detto...

avrei voluta vederla in quest'intervento. NOn l'ho mai condivisa ma mi piace la sua grinta.
Maria

Anonimo ha detto...

Non è grinta. Nessuno riesce ad essere determinato quanto può esserlo un ottuso.

Anonimo ha detto...

I commenti sarebbero molti di più ma li stanno cancellando mano a mano. Credo li chiuderanno a breve come nei precedenti post su Maiani.
Io, intanto ne ho salvati un bel po'!

Melina, ha ragione Fabio, non è grinta. Ti si può considerare grintosa quando sai di essere nel giusto, lo puoi dimostrare e continui a batterti in barba agli attacchi ricevuti. Quando, invece, ti si dimostra chiaramente che stai affermando una montagna di sciocchezze, quando anche le persone che hai sfruttato per appellarti al principio di autorità ti sbugiardano malamente, allora non si tratta più di grinta ma di mala fede...o peggio.

Saluti

Anonimo ha detto...

Ooops, mi son sbagliato: è un problema di caricamento della pagina, non stanno cancellando i commenti. Se la si apre ex novo compaiono, se la si aggiorna se ne perdono alcuni dal fondo.

Visto, onorevole, si fa così: si dice una sciocchezza, ci si rende conto della cosa e si chiede scusa. E' semplice, provi!

:-D

Saluti