sabato 5 settembre 2009

Quel che non si perdona ai gay

Vittorio Lingiardi, «Omofobia. Il “muro” del risveglio felice» (L’Unità, 4 settembre 2009, p. 17):

Se, in passato, lo «scandalo» era la devianza omosessuale, oggi ciò che preoccupa e spaventa, fino all’odio, è la possibilità di una normalità omosessuale e della sua realizzazione affettiva, persino familiare […] ciò che gli omofobi (siano essi balordi da strada o intellettuali a modo) non possono sopportare è quel sapore di felicità che nell’ormai lontanissimo 1978, Michel Foucault notava quasi incidentalemente in un’intervista: «Se si vedono due omosessuali, o meglio due ragazzi che se ne vanno insieme a dormire nello stesso letto, in fondo li si tollera, ma se la mattina dopo si risvegliano col sorriso sulle labbra, si tengono per mano, si abbracciano teneramente, e affermano così la loro felicità, questo non glielo si perdona. Non è la prima mossa verso il piacere ad essere insopportabile, ma il risveglio felice».

2 commenti:

Barbara ha detto...

Il motivo per cui non si perdona ai gay di essere felici apertamente è lo stesso per cui si dice che il matrimonio gay distrugge il matrimonio etero. Togliere sanzioni sociali ai gay significa mettere in ridicolo tutti coloro che hanno scelto l'eterosessualità solo per timore delle sanzioni legate all'omosessualità. Li fa apparire improvvisamente fessi. In altre parole, si vuole proteggere l'individuo timoroso che si fa facilmente influenzare dal contesto sociale in cui vive.

Barbara ha detto...

Ops, ho dimenticato il link a mie riflessioni più articolate sul tema: http://bbefani.blogspot.com/2009/09/lorientamento-sessuale-e-la-dissonanza.html