Ovvero, Antonino Zichichi.
Dalle Ultimissime dello Uaar apprendo e riporto fedelmente:
“Non siamo arrivati fino a qui con la scienza atea”: lo ha affermato ieri sera Antonio Zichichi, presidente della World Federation of Scientists [che ha fondato lui, NDR], nel suo discorso su “L’irresistibile fascino del tempo”, rivolto ai giovani universitari riuniti al Teatro Argentina di Roma, su iniziativa del Coordinamento degli studenti dei Collegi universitari e dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma. Zichichi ha spiegato come il calendario gregoriano e la scienza – le due più grande scoperte della nostra civiltà – siano legati alla fede. “Il calendario perfetto fu scoperto perché i cristiani non volevano sbagliare la data della resurrezione di Cristo, e la scienza moderna nacque quando Galileo cominciò a porre domande al Creatore sul mondo che vedeva intorno a se. Atto di ragione, o atto di fede?”, ha chiesto provocatoriamente Zichichi, che ha poi messo in guardia contro la mentalità attuale: “Visto che siete giovani, vi devo mettere sulla buona strada. Anche a Galileo hanno messo in bocca delle cose che lui non ha mai detto. Si accettano come verità scientifiche affermazioni che non sono mai state provate”, ha concluso Zichichi, definendo questo periodo come “l’età dell’Hiroshima culturale”.(Fonte SIR)
Entrando nel sito della federazione mondiale di scienziati (mondiale, capito?, mica 4 spelacchiati che trafficano con i microscopi), alla voce About the Organization potrete trovare tante informazioni utili. Inizia così:
The World Federation of Scientists (WFS) was founded in Erice, Sicily, in 1973, by a group of eminent scientists led by Isidor Isaac Rabi and Antonino Zichichi. Since then, many other scientists have affiliated themselves with the Federation, among them T. D. Lee, Laura Fermi, Eugene Wigner, Paul Dirac and Piotr Kapitza.Cosa aggiungere? Che l’unico merito dell’esistenza di Antonino Zichichi è quello di essere stato il pretesto per le meravigliose Zichicche e Zichicche 2 di Piergiorgio Odifreddi (* il titolo del mio post deriva dall’incipit di Zichicche 2: Tra i fisici italiani circolano molte barzellette sull’autore di questo libro, una delle quali rilevante in questa sede. Narra di un suo collega che ad un congresso lo incontra, realizzando il sogno della sua vita. Per l’emozione muore, ma arrivato in Paradiso lo trova deserto: San Pietro non sta alla porta, e fra le nuvole non c’è anima morta. Finalmente passa qualcuno trafelato, che spiega di essere in ritardo per la conferenza del Professor Zichichi. “Ma come, è morto pure lui?”, gli chiede allarmato il nuovo arrivato. “No. In realtà la conferenza la tiene Dio, ma ultimamente si è montato la testa”. Guardate la copertina del libro...). Di questo lo ringraziamo di cuore.
2 commenti:
è un cretino presuntuoso, punto.
Zichichi commette l'errore di voler parlare di fede portando argomenti discutibili e affermando (tra le righe) che poichè quello che dice è razionale, è insensato pensarla diversamente. Da un fisico ci si aspetterebbe un po' più di rigore e di onestà. Lo stesso errore lo fa Odifreddi, pur affermando l'esatto contrario di Zichichi.
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