sabato 10 aprile 2010

Una minaccia per gli obiettori

Devo confessare di non essere un grande ammiratore di Piero Sansonetti: certe sue uscite, specie televisive, non mi hanno mai lasciato molto convinto. Ma l’articolo uscito ieri su Gli AltriL’obiezione dei ginecologi è un privilegio pagato dalle donne», 9 aprile 2010, p. 10) ha fatto alzare di una dozzina di tacche la mia stima dell’uomo. Senza esagerare: nessuno, in questi giorni, ha visto con altrettanta chiarezza cosa c’è dietro la forsennata opposizione alla pillola abortiva.

Qual è l’obiettivo del fronte – vasto e composito – degli anti-RU? L’obiettivo è salvare dalla disfatta l’esercito dei medici obiettori, cioè dei ginecologi che si rifiutano di collaborare all’aborto negli ospedali, e per questa via assumono un grande potere e condizionano la vita degli ospedali. La pillola RU rischia di indebolire molto questo fronte. Perché rende possibile l’interruzione volontaria della gravidanza con un ruolo ridottissimo del personale medico. Perciò la pillola è il nemico numero 1 dei medici obiettori, della Chiesa Cattolica (diciamo pure dei settori oltranzisti della Chiesa, che però sono molto potenti in Vaticano) e delle forze politiche che hanno deciso di giocarsi parte del loro futuro sulla scommessa pro-Vaticano. Perché la pillola RU è nemica degli obiettori? Perché gli obiettori hanno costruito la propria forza sulla capacità di ipotecare tutto il funzionamento dei reparti ginecologici degli ospedali. Come? Semplicemente con il fatto che quando l’obiezione raggiunge percentuali altissime (nel Lazio, ad esempio, siamo all’85 per cento, in tutt’Italia la media è circa del 70 per cento) si finisce per costringere la piccola pattuglia dei medici non obiettori a dedicare la gran parte delle loro forze nell’assistenza all’aborto. Rinunciando in questo modo alla carriera, alla ricerca, alla crescita della propria professione. E contemporaneamente si costringe l’ospedale a organizzarsi – orari, distribuzione dei letti in corsia, eccetera eccetera – sulla base dello squilibrio tra obiettori e non. La pillola RU, rendendo assai più semplice e meno invasiva l’interruzione della gravidanza, e riducendo di dieci volte la necessità di impegno diretto dei medici, è come se riducesse di 10 volte l’impatto di potere degli obiettori sulla struttura ospedaliera. E liberasse i medici non obiettori da un bel pezzo del loro giogo. Per questo è vista come uno strumento di potere – cioè, di smantellamento del potere – pericolosissimo, per i medici obiettori, per i politici che li proteggono, per la Chiesa, per le idee antiabortiste. Fino ad oggi i medici obiettori erano riusciti a rendere praticamente inapplicabile la legge 194. Comunque a ridurne moltissimo l’impatto. Fino ad oggi era una vera forzatura dire che l’Italia è un paese dove l’aborto è pienamente legittimo. Ora le cose potrebbero cambiare. Per questo si è scatenata la guerra alla RU.
Nell’articolo ci sono anche altre intuizioni notevoli, p.es. sulla ferocia come sostanza dell’antiabortismo, o sulle motivazioni dei politici clericali:
Una parte consistente della destra italiana ritiene che per dar vita a una nuova aggregazione di destra, che possa sopravvivere al berlusconismo, bisogna rilanciare una ideologia. E l’unica ideologia disponibile, in questi tempi di violenta crisi culturale, è il cattolicesimo integralista.
Da leggere tutto.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo in questa analisi ci manca anche il business degli aborti clandestini, quelli che i falsi obiettori rifiutano in ospedale ma si offrono di fare in uno studio privato e a pagamento.

Parole_alate ha detto...

(I link che fornite sono sempre molto preziosi, grazie.)

Braccio di Ferro ha detto...

Prima di tutto dovrebbe dire da dove prende il 70 e forse l'80 per cento di italiani favorevoli all'aborto. Poi magari potrebbe pensare che i ginecologi sono quelli che dovrebbero praticare l'aborto, ovvero tirare fuori con le loro mani, magari facendolo a pezzi come accade a volte, il feto dall'utero. E magari potrebbe pensare che ci vuole anche un certo stomaco per farlo, di qui le percentuali inverse. Perché guarda caso l'aborto non viene mai mostrato. Si vede di tutto in tv, ci sono serie di telefilm dove mostrano cadaveri maciullati, sciolti, bruciati e a pezzi, ma un aborto, magari ritardato come si faceva in USA fino a qualche anno fa, mai. Infine si poteva risparmiare l'ultima domanda sull'obiezione di coscienza. Che la coscienza serve solo per non sparare addosso a un altro uomo? Certo, finché si considererà un feto come un rifiuto ospedaliero ci si porranno anche domande come questa, da parte di un non ginecologo oltretutto.

Anonimo ha detto...

@ Braccio di Ferro:
ti arrampichi sugli specchi. Certi medici che si rifiutano di praticare aborti in ospedale accampando l'obiezione di coscienza, poi in privato in cambio di qualche pacco di euri praticano l'aborto clandestino. Allora è una cosa sopportabile, se il prezzo è giusto? E se è così, voialtri integralisti, vi rassegnate o no, a concedere ALLE DONNE la scelta di come gestire il loro corpo? E poi LO SAI BENISSIMO che il divieto di abortire sarebbe valido SOLO PER LE POVERACCE, mentre quelle ricche PIGLIANO L'AEREO E VANNO IN SVIZZERA; questo tu e i tuoi amici integralisti LO SAPETE BENISSIMO, vero? o vivete in mezzo alle nuvole come i vostri inesistenti angioletti?

paolo de gregorio ha detto...

@ Braccio di Ferro

"[I] ginecologi sono quelli che dovrebbero praticare l'aborto [...] magari facendolo a pezzi come accade a volte, il feto dall'utero".

Quindi condividi che la pillola, che in un certo numero di casi scongiura questa situazione, sia un passo avanti in questo senso.

"Che la coscienza serve solo per non sparare addosso a un altro uomo? Certo, finché si considererà un feto come un rifiuto ospedaliero"

Fortunatamente, generalmente il principio della libertà di coscienza è garantito in molte situazioni, ed in tutti i casi (tranne questo) richiede un "sacrificio" da parte di chi opta per essa, e non da parte del cittadino estraneo all'obiettore e che ha certi diritti.
Per esempio chi non vuole "sparare addosso a un altro uomo" deciderà di non arruolarsi in un corpo armato e non prendere lo stipendio da militare, invece di fare il pliziotto e rifiutarsi di sparare quando un commando stesse compiendo una strage contro cittadini inermi.

Che le piaccia o no, la legge prevede che ogni ospedale pubblico garantisca la possibilità di abortire in ogni momento. Un vero obiettore di coscienza, parlo di un che crede sul serio nei propri valori, deciderà di non fare la professione di ginecolo nelle strutture sanitarie pubbliche. Se lo fa, delle due l'una: non crede alla propria stessa coscienza abbastanza da fare un minimo sacrificio personale; non crede che sia compito suo garantire il funzionamento ottimale dello stato liberale di cui è parte integrante.

Marcoz ha detto...

Se non intendo male, il sig. Braccio di Ferro parte dall'assunto che l'aborto sia un male assoluto (ed è liberissimo di pensarlo, ci mancherebbe!) e su ciò basa il proprio giudizio, considerando opportuna l'azione indiscriminata dell'obiettore, in una sorte di variante de il fine giustifica i mezzi.
Purtroppo, l'obiezione di coscienza in questione - impropriamente così definita - per le caratteristiche e le modalità con cui viene messa in atto, è un'azione di sabotaggio a tutti gli effetti, perché mira a rendere inefficiente un meccanismo, e non a preservare l'integrità morale del soggetto obbligato a ricoprire una determinata mansione.
Basterebbe immaginare un'analoga situazione in altri settori, per rendersene conto.
Che so, l'obiezione di coscienza tra i poliziotti o tra i dipendenti di un grande supermercato:
- Appuntato, spari a quell'auto o il boss ci sfugge!
- Non è possibile, Maresciallo, potrei uccidere qualcuno.
oppure
- Scusi, non vedo le costine di maiale?
- Mi spiace, signora, sono di turno solo musulmani, oggi.

Braccio di Ferro ha detto...

Caro anonimo dai luoghi comuni, gli obiettori che nel pubblico sono tali e nel privato si fanno pagare vanno denunciati per quello che fanno. Mentre prendere spunto da questi per condannare tutti gli altri che non fanno ciò è decisamente fazioso.
Il resto di quello che scrivi deriva dal solito e noto fatto di considerare l'embrione o il feto parte del corpo della donna, mentre si tratta di un organismo indipendente che viene ospitato nel corpo della donna e che viene ammazzato con l'aborto. Aborto che non fanno mai vedere in questa società dove fanno vedere di tutto e che sicuramente non hai mai visto con i tuoi occhi.

@Pino Regalzi
Non mi pare di aver mai detto di essere contro la ru, semmai di essere contro l'aborto se non decisamente indispensabile.
Il ginecologo con l'aborto ammazza un organismo così come il soldato ammazza una persona.
Ma il ginecologo non fa solo aborti, magari ti è sfuggito questo punto. Per cui la coesistenza di ginecologi obiettori e non obiettori non vedo perché non debba esserci. Sta all'ospedale garantire il funzionamento.

Giuseppe Regalzi ha detto...

E chi sarebbe Pino Regalzi??

Anonimo ha detto...

Caro Braccio di Ferro ora è la sua parte politica che sta al governo è che ha in mano anche tutti canali, perché allora non li fate vedere voi gli aborti. Su, invece di fare il moralista su queste pagine (i commenti costano poco impegno vero) si dia e vi diete realmente da fare per fare una campagna moralistica: o forse fate come gli obiettori che se costa troppa fatica non muovete un muscolo?.

Mi piacerebbe sapere qual è la percentuale all'estero degli obiettori dove gli li fanno pur sempre i ginecologi e non le mammane. Scommetto quel che vuole che in quei paesi la percentuale di obiettori sarà infinitamente più bassa, e soprattutto allineata alla percentuale di persone contrarie all'aborto. Perché vede in Italia gli obiettori sono tanti non perché sia una categoria medica con maggiori scrupoli di coscienza ma semplicemente perché lo richiede il sistema di potere, quello che fa si che il primario diventi tale se è amico del politico (politici che nella maggior parte dei casi hanno amicizie nel clero) e che nei reparti vivi bene solo se ti allinei alla linea di obiezione del primario.

Braccio di Ferro ha detto...

@Giuseppe Regalzi
Saresti tu, ma non so perché mi è venuto fuori quel Pino. In pratica ho sbagliato due volte, confondendo te con Paolo De Gregorio a cui ho risposto e storpiandoti il nome.

@Marcoz
L'obiezione di coscienza è qualcosa che si fa quando non si vuole essere costretti a far del male ad altri. Come ho detto l'aborto elimina un organismo vivente per cui male lo fa. Quando introdussero la 194 l'accettazione dell'obiezione era obbligata in quanto i ginecologi di allora al momento della scelta di quel mestiere non avevano il compito di far abortire le donne. Oggi è diverso perché chi sceglie oggi sa che c'è anche l'aborto per cui va eventualmente rivista la legge. Resterebbe il piccolo problema di trovare personale sufficiente per far andare avanti i reparti se verranno fatti fuori tutti i ginecologi obiettori. Secondo te ci riuscirebbero?
I tuoi due esempi non reggono neanche un po'. Il poliziotto deve far rispettare la legge, quello è il suo compito, cosa che comporta inevitabilmente il ricorso alla violenza durante la carriera. Gira con le armi non per caso.
Il commesso del supermercato ha una tale "specializzazione" che può farlo chiunque, quindi nessun supermercato finirà mai nelle condizioni che scrivi.

Marcoz ha detto...

Reggono eccome. L'analogia ci sta tutta, così come ho esposto. L'aspirante poliziotto sa che dovrà usare la violenza per far rispettare la legge? L'aspirante ginecologo sa che potrà eseguire aborti per far funzionare il reparto. Idem per l'aspirante commesso. Il fatto che sia più facile trovare un commesso, o un poliziotto, non inficia il ragionamento.

E appunto riguardo al fatto che potrebbe non esserci personale sufficiente, non saprei dire (bisognerebbe chiedere agli addetti ai lavori). Tuttavia, pur ammettendo una quota di obiettori, sono certo che le strutture ospedaliere ne troverebbe di più di quanto non riescano ora, di non obiettori, se l'offerta lavorativa prevedesse una percentuale minima di tale personale (a garanzia di una regolare operatività sulla IVG) e una graduatoria di ingresso che portasse in cima alla lista chi, quella percentuale, contribuisce a mantenerla costante.
Se ciò non avviene, ritengo che sia è per una questione "politici", come ho già detto, a scopo di sabotaggio.

Braccio di Ferro ha detto...

L'analogia non c'è perché il poliziotto fa rispettare la legge e solo quello, ed è addestrato a farlo usando la forza quando serve. Il ginecologo ha per primo compito il parto (mi pare che siano il triplo degli aborti in Italia se ricordo bene) e in quanto alla obiezione te l'ho detto, andrebbe adeguata la legge. Ma se il prode Sansonetti dice che il 20-30 per cento soltanto dei ginecologi non è obiettore è evidente che i reparti non potrebbero funzionare senza obiettori. Vogliamo dire che ci sono obiettori di comodo? Va bene, diciamo che la percentuale vera è del 50%. Non basterebbero ugualmente.

Marcoz ha detto...

L'analogia risiede nel fatto che, scegliendo di entrare in Polizia o di fare il ginecologo, si sa in anticipo quali eventualità possono presentarsi, e obiettare dopo non ha senso. Chi non se la sente di farsi carico del lavoro nel suo complesso, dovrebbe optare per altre attività.
Se poi l'organizzazione sanitaria debba far buon viso a cattivo gioco per la penuria di risorse umane, come ho detto, non saprei; sta di fatto che l'obiezione di coscienza sarebbe sacrosanta se ci fosse l'obbligo di fare il ginecologo (o il poliziotto).

P.S.: tra l'altro, non è detto che un poliziotto, durante la sua carriera, venga chiamato a estremi atti di violenza o, addirittura, ad uccidere, tanto da giustificare un "pelo sullo stomaco" in più; e nemmeno penso che coloro che decidono di entrare nelle Forze dell'Ordine siano solo individui ai quali prudono le mani e che non si fanno scrupoli.

Braccio di Ferro ha detto...

Magari sbaglio eh, ma mi risulta che la legge 194 preveda l'obiezione di coscienza per i ginecologi, con l'esclusione dei casi in cui ci sia pericolo di vita per la donna.
Quindi come vedi il paragone con il poliziotto non regge.
Mentre per i numeri, a meno che non mi si dimostri che ci sono migliaia di ginecologi non obiettori disoccupati pronti a coprire i vuoti, evidentemente non si potrebbero coprire tutti i ruoli solo con la percentuale di non obiettori attualmente impiegata. Fosse anche il doppio di quella che viene comunemente indicata.

Marcoz ha detto...

"mi risulta che la legge 194 preveda l'obiezione di coscienza per i ginecologi"

Non dico mica di no, ma la mia modesta opinione è che aveva senso nel periodo di introduzione della legge, per consentire al personale già sul campo di sottrarsi alla "novità", ora non più.
Sono anche consapevole che non esista una possibilità analoga nell'ambito della Polizia (il paragone era a beneficio del ragionamento), e ci credo: una norma del genere sarebbe troppo evidente a chiunque, in tutta la sua idiozia.
(sui numeri del personale, ribadisco: non so.)

Saluti

filippo ha detto...

"Resterebbe il piccolo problema di trovare personale sufficiente per far andare avanti i reparti se verranno fatti fuori tutti i ginecologi obiettori"...

Problema risolvibile con un piccolo provvedimento amministrativo della Direzione dell'Ospedale, che aumenti del 50% lo stipendio dei medici non obiettori rispetto ai colleghi obiettori, risultato facilmente ottenibile lavorando sulla quota delle retribuzioni legata agli obiettivi, e concedendo al contempo due settimane ai cosidetti obiettori per ripensarci, se lo desiderano.

Mària ha detto...

"nessuno, in questi giorni, ha visto con altrettanta chiarezza cosa c’è dietro la forsennata opposizione alla pillola abortiva."

io da più di un anno lo sto dicendo e anche scrivendo sul web la stessa cosa...la stessa pretesa del ricovero ordinario di 3 giorni (che poi di fatto nessuna sarà realmente obbligata a farsi) è solo un pretesto per rendere più lunghe le liste d'attesa e quindi rendere meno veloce l'accesso alla Ru486...poi c'è un altro fattore, quello dell'impatto psicologico che è sicuramente minore in un aborto così precoce (al di là dei motivi personali di sofferenza), insomma se ad una donna che deve abortire alla 10^ settimana il medico obiettore può far vedere la forma del feto quasi umana e far sentire il battito allo scopo di convincerla che commetterà un omicidio, con un embrione di 5-6 settimane è davvero impossibile, quindi gli obiettori perdono anche quest'arma di terrorismo psicologico a scopo dissuasivo.

Braccio di Ferro ha detto...

@Filippo
Questo perché tu pensi che tutti gli obiettori lo siano senza vera convinzione. A parte il fatto che un simile provvedimento dubito possa passare le forche caudine dei ricorsi, provaci pure. Te lo prevedo subito: non basteranno mai, a meno di non importarli massicciamente dall'estero.

@Maria A
Io pago il canone e pretendo che il servizio pubblico mostri un aborto con feto fatto a pezzi all'ora di pranzo, come fa con qualsiasi intervento chirurgico. Visto che considerate l'aborto un semplice intervento chirurgico.

Marcoz ha detto...

Non si può considerare alla stregua di un altro intervento chirurgico, perché si vedrebbe una vagina.
Detto papale papale: una figa. Non so se mi spiego.

(davvero fanno vedere interventi all'ora di pranzo?)

Io ho visto filmati delle "aspirazioni" di feti non più vitali e non ho avuto particolari problemi, mentre mi rattristo molto e vivo un totale senso di impotenza, per esempio, alla vista delle sofferenze di un neonato intubato, che attende nel giro di pochi giorni, o di poche ore, l'esito di una malattia genetica letale.
Che differenza di reazione, per una questione di qualche settimana sulla linea temporale dello sviluppo biologico, eh?

filippo ha detto...

Le uniche forche caudine da passare sarebbero, almeno in Lombardia, quelle dei vertici di CL.

Per il resto, se Lei crede veramente che ciò non sarebbe più che sufficiente allo scopo, è segno che non conosce la classe medica italica.

Braccio di Ferro ha detto...

@Marcoz
Oh si, ne ho visti tanti negli anni scorsi. Mangiare mentre tagliano una cornea, mettono in mostra le ossa di un ginocchio, riprendono un cuore pulsante, aspirano cellulite non è il massimo.
E proprio all'ora di pranzo anni fa, però su una rete privata credo toscana, ho visto un parto. Lì si che si vedeva una f**a
Non è per quello che non fanno vedere gli aborti. Neanche un feto già abortito, senza f***e intorno si vede mai.

@Filippo
Se pensa di conoscerla tutta in base alle sue esperienze si accomodi e cominci a dimostrare che gli obiettori sono tali per convenienza.

filippo ha detto...

Se faccio il mio lavoro, mi pagano tot.
Se faccio il mio lavoro e, in più, faccio il lavoro che i miei colleghi "obiettori" non fanno, mi pagano sempre tot.

E' sufficiente come dimostrazione o serve un disegnino?

Marcoz ha detto...

"Non è per quello che non fanno vedere gli aborti."

Meno male. Vuol dire che il Paese è meno sessuofobico di quanto immaginassi.
(era un siparietto posco serio, il mio)

Braccio di Ferro ha detto...

@Filippo
I medici non vengono pagati a cottimo ma a orario

filippo ha detto...

E' proprio il contrario.

I medici non vengono pagati in base all'orario svolto, che costituisce solo un minimo eguale per tutti da contratto, ma in base alle loro funzioni, a "cottimo" per l'appunto. Siano queste funzioni da primario, da responsabile di modulo, da titolare di alta specializzazione etc etc.

Il medico non obiettore deve impiegare tempo ed energie a praticare IVG, sempre più tempo ed energie data l'estensione del fenomeno obiezione, mentre i Colleghi obiettori possono dedicarsi alla corsia, alla clinica, alla sala operatoria, all'attività scientifica oppure possono semplicemente andarsene a spasso finito il lavoro.
E gli uni e gli altri sono pagati uguale, se hanno uguale funzione. Ma se gli uni, quelli che evitano alla struttura di trovarsi fuori legge garantendo il servizio di IVG cui la struttura è tenuta per legge ad adempiere, venissero pagati un bel tot in più, cosa fattibile semplicemente con dei provvedimenti amministrativi interni all'Ospedale utilizzando i cosidetti fondi di obiettivo, la situazione cambierebbe e di parecchio.

Comunque non è più un problema, l'introduzione della Ru486 affosserà il progetto integralista di scardinare la 194 dall'interno con il grimaldello dell'uso strumentale dell'obiezione di coscienza.

Anonimo ha detto...

"Comunque non è più un problema, l'introduzione della Ru486 affosserà il progetto integralista di scardinare la 194 dall'interno con il grimaldello dell'uso strumentale dell'obiezione di coscienza."

Infatti questa è una vittoria più dei medici abortisti che per la libertà della donna.

filippo ha detto...

E' l'esatto opposto: più che una vittoria dei medici "abortisti", qualunque cosa questa frase voglia significare, la Ru486 sancisce la sconfitta del fronte antiabortista.
E le donne hanno una possibilità di scelta in più.