venerdì 17 agosto 2007

Faccia da... (non lavatrice)

Il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, in un’intervista rilasciata al gr di Radio Vaticana, dichiara (Cesa (Udc): grande centro possibile contro testamento biologico e coppie di fatto, Vivere & Morire, 13 agosto 2007):

Abbiamo di fronte a noi, a iniziare da settembre, dalla ripresa parlamentare, delle sfide molto serie e molto delicate. Mi riferisco al discorso dei Dico, si chiameranno Cus ma sono la stessa cosa; mi riferisco al problema del testamento biologico; a tante questioni rispetto alle quali penso che sia importante avere nel nostro Paese un’unità, diciamo un partito, che difenda con maggior forza questi valori.
(Poi, naturalmente, noi si fa un po’ come ci pare e si spera nessuno ci colga in flagrante e se dovesse capitare possiamo sempre rispondere che cosa c’entra la nostra vita privata?)
L’incauto Cesa, però, facendo la suddetta dichiarazione sembra definire i Cus e il testamento biologico valori da difendere (o forse è stato il giornalista che ha ammischiato le cose?).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"Con maggior forza"? Perciò, finora si erano pure risparmiati.

capemaster ha detto...

faccia da oblò?

Nello specifico: voi pensate che sia (a parte i DICO o i CUS) necessario "normare per" o "de-normare contro".
Cioè meglio i libertarian o una regola nella quale muoversi?
Io non ho ancora deciso.

Chiara Lalli ha detto...

Filter, erano impegnati a capire quali fossero i valori da difendere (forse hanno ancora le idee confuse).

Capemaster, in genere io preferisco l'assenza di norme per esercitare la libertà di scelta. Tuttavia in Italia la faccenda si complica (per varie ragioni). Sul testamento biologico, per esempio: sebbene esista la possibilità di (come non divieto di) "forzare" il consenso informato per estendere il proprio consenso o dissenso nel tempo, forse sarebbe preferibile che una norma lo sancisse esplicitamente. Il rischio è che se la legge fosse anche di poco sotto alla legge "giusta" l'effetto sarebbe peggiorativo.
I requisiti di una buona legge sono parecchi e soprattutti oggetto di critica da parte delle varie Binetti e compagnia. Basti pensare alla discussione sulla NIA come tentativo di svuotare di senso una normativa sul TB, oppure sostenere che sì, va bene una legge ma non deve essere vincolante...

Giuseppe Regalzi ha detto...

Personalmente penso che l'approccio libertario sia astrattamente preferibile, ma anche che nel contesto di una società occidentale di oggi non abbia molto senso e sia astrattamente utopistico (o rischi al contrario di essere il paravento ideologico di interessi non sempre del tutto commendevoli). Comunque, riguardo i DiCo o CUS, sarei per limitare i diritti positivi più "pesanti" (tipo pensione di reversibilità), vista la possibilità di frodi, che tra l'altro svilirebbero l'istituto; per le unioni omosessuali - che normerei a parte - sono invece fortemente favorevole a garantire tutti i diritti del matrimonio etero. Devo ammettere che sulla materia le idee più chiare sembra averle Benedetto Della Vedova, che più o meno è su queste posizioni.

capemaster ha detto...

mi trovo d'accordo... ero più o meno anche io su questi pensieri. Incredibile come ci si debba trovare ad accontentarsi sempre del meno peggio, pur di ottenere qualcosa.