lunedì 6 agosto 2007

Inutilità del testamento biologico (secondo la gran parte del mondo scientifico)

Sandra Monacelli (Udc):

Ottima la campagna di sensibilizzazione anti legge testamento biologico promossa da ‘Scienza e Vita’. Il mondo scientifico italiano nella gran parte ritiene del tutto superflua una legge sul testamento biologico. Ancora una volta il centro sinistra accecato dall’ideologia vuole dipingere una realtà che non c’e’ e di cui nessuno sente il reale bisogno. Piuttosto che legiferare su input ideologici il parlamento dovrebbe preoccuparsi di adeguare gli strumenti a favore delle famiglie e delle associazioni di volontariato che si occupano dei malati terminali. Uno stato civile non è quello che ‘aiuta a ben morire’ ma quello che fa di tutto per stare al fianco delle famiglie e dei malati con sostegni economici e terapeutici favore della dignità della vita.
(Testamento biologico: Monacelli (Udc), bene ‘Scienza e Vita’, Agi, 4 agosto 2007).

In effetti se vai a vedere il sito (o ti fai mandare la newsletter per non perdere nulla) si può leggere: Scienza & Vita da’ voce ai medici oltre il testamento biologico. Con l’ortografia non sono mai andati proprio bene, ma è il contenuto che importa, ti risponderebbero loro, e allora andiamo a vedere il contenuto (io confesso di avere qualche difficoltà anche con Oltre il testamento biologico, ma tralascio – parlano i medici oltre a parlare il TB? I medici parlano dietro al TB? No, no: oltre è metaforico, i medici che scavalcano il TB? Mi arrendo).

“Il mondo scientifico italiano nella gran parte ritiene...” dichiara stizzita Monacelli. 15 interviste (sì, certo, nel sito c’è scritto le prime 15, ma che ne sappiamo di quante saranno? E che ne sa Sandra Monacelli di quante saranno? O le hanno fatto una soffiata che non vuole rivelarci? Ma soprattutto, quanto aveva in matematica Monacelli?).
Comunque, pur nel mistero, le interviste a raffica (sic) stanno qua.
Io ho solo letto l’intervista di Giancarlo Pizza perché mi piaceva il suo nome, ma poi mi sono ricordata che con i carboidrati non bisogna esagerare e mi sono fermata alla prima domanda:
D: Che cosa pensa di una norma che sancisca il testamento biologico?
R: Mi vede perplesso, perché sarebbe una decisione presa oggi, in una determinata condizione, che non può più essere revocata ed inoltre affidata a qualcun altro.
(Vorrei chiedere a Giancarlo Pizza: Che cosa pensa di una norma che sancisca il testamento patrimoniale? Dubito che risponderebbe: Mi vede perplesso, perché sarebbe una decisione presa oggi, in una determinata condizione, che non può più essere revocata ed inoltre affidata a qualcun altro. Ma che eresia, vogliamo forse paragonare la vita, dono di dio e indisponibile, con i nostri beni materiali e volgari?
Tuttavia c’è sempre l’esempio della sveglia, forse anch’esso blasfemo e irrispettoso...)
Immagino che per “decisione che non può più essere revocata” Pizza si riferisca al fatto che non posso revocarla (né confermarla) se e quando sono incosciente. Perché non aggiungiamo confusione all’inutilità: fino a quando si è coscienti è possibile cambiare le proprie volontà.

7 commenti:

GG ha detto...

Hai detto bene. Questa gente, oltre a fottersene di Carte nazionali e sovranazionali, si diverte a confondere e a tessere l'inutile.


Senza contare che la stigmatizzazione di uno "stato che aiuta a ben morire" è alquanto da brividi. Il TB è emanazione dell'autodeterminazione del paziente, non dello stato omicida e utilitarista.

(p.s. senza contare che sostenere associazioni di volontariato e familiari nei momenti terminali della malattia del paziente è PUR SEMPRE, concettualmente, UN AIUTO A BEN MORIRE, che quindi non è un concetto coì terribile)

Chiara Lalli ha detto...

Senza fare caso, solo per fare un esempio tra i tanti possibili, che essere a favore della possibilità di scelta non significa screditare cure palliative, assistenza e così via.
Senza fare caso al fatto che la resistenza alla terapia del dolore ha una "certa" connotazione (l'Udc non abbraccia forse l'idea che il dolore è donato da dio?) e che ancora oggi è quasi più facile vincere al gioco delle 3 carte che ottenere morfina o antidolorifici.

nova77 ha detto...

Mi chiedo se siano questi medici.. :P

astime ha detto...

Cara Chiara,
dal mio osservatoio sui grandi vecchi ho queste riflessioni:
- loro non sono vissuti in una cultura e in una comunità in cui era possibile disporre di sé nella fase finale della vita - avveniva tutto in modo naturale ai loro tempi - al massimo dispongono della roba, del loculo e del lumino. Spesso solo verbalmente.
- gli umani, come gli animali, quando sono al capolinea, smettono di mangiare, di bere. Non desiderano più vivere. Si spengono. Naturalmente.
-Sono nelle mani dei parenti che, nella migliore delle ipotesi, non sono pronti a perdere il congiunto, nella peggiore, non sono pronti a perdere la pensione e l'indennità di accompagnamento del loro "caro".
- In entrambi i casi i congiunti sono i primi a chiedere il sondino.
- Una terapia del dolore costa circa 600 euro al mese. Argomento che si aggiunge a quello, altrettanto stomachevole, del dolore salvifico.

Se solo pensassero a quale futuro stanno preparando per sé, sono sicura che la maggior parte sceglierebbe di disporre un testamento biologico. Ma pare che la morte non li riguardi.

Scusa, sono stata troppo sintetica: mio figlio preme per il pc :))
Grazie per le occasioni di pensiero.
ciao v.

Chiara Lalli ha detto...

Nova, forse sì.
Valeria, è proprio vero che la rimozione della morte sia molto diffusa. E non ci sarebbe molto da obiettare su tale rimozione se non venisse trasformata in una "ragione" per opporsi a chi la propria morte non vuole rimuoverla (non che faccia piacere a nessuno crepare) e anzi vuole disporne, deciderne le modalità per quanto possibile. Spesso è la solita e banale storia: "io non farei X" si trasforma in "nessuno deve fare X".

astime ha detto...

Eh, Chiara, è anche peggio.
Sull'indisponibilità della vita.... http://www.utopia.it/allegati/pena_morte_vaticano_stato.htm#t58r , guarda cosa scrivono della pena di morte nel catechismo.
Possiamo quindi tradurre: "Voi non potete fare X" "Noi e i potenti definiamo quando è possibile per NOI fare X"
Alla faccia dei relativisti.
ciao :))

Chiara Lalli ha detto...

Valeria, ne copio una parte perché potrebbe essere utile a qualcuno per la riflessione su alcuni argomenti:
Art. 2267 L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.

Forse continuiamo a sbagliare noi a pretendere quella che il gergo chiama onestà intellettuale. Forse.