giovedì 31 luglio 2008

La ripugnante unità del PD su Eluana Englaro

Il senso di estraneità e di disappunto mi strappa dal silenzio che avevo abbracciato riguardo ad Eluana Englaro (soprattutto perché il mio silenzio segue la esplicita manifestazione di come la penso, se a qualcuno potesse interessare). Ma soltanto per un commento fugace alle dichiarazioni del PD per bocca di alcuni dei suoi.

Oggi il Pd con una sofferta mediazione ha offerto una importante manifestazione di unità e di compattezza non partecipando al voto sul conflitto di attribuzione». Lo affermano i deputati del Pd Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Lusetti, Mosella, Ria, Sarubbi. E aggiungono: «Vogliamo che Eluana viva, riconoscendo anche alla sua esistenza attuale il diritto a vivere e riaffermando che nessuno può assumersi la tragica responsabilità di togliere la vita ad un’altra persona».
(Il Corriere della Sera, Eluana, sì della Camera al conflitto di attribuzione, 31 luglio 2008).

Mediazione: purtroppo il risultato di una mediazione, che significa una media più o meno aritmetica di addendi alcuni dei quali sono drammaticamente in negativo, offre un risultato inevitabilmente merdoso. Alcuni addendi andrebbero eliminati perché non rispettano le regole del gioco, non perché siamo cattivi. Quando ti dicono che puoi giocare a pallone se segui il regolamento e tu entri e prendi a calci il portiere della squadra avversaria ti cacciano. Solo gli esaltati continuano ad urlare arbitro cornuto. La mediazione sui diritti civili è pericolosa e fuori fuoco: sulla libertà personale non dovrebbe esserci alcuna media(zione) a patto che le mie decisioni non danneggino altri. E le questioni di fine vita sono esemplari: io decido per me e non venitemi a fare la paternale. Non è pertinente che Eluana non possa esprimersi (perché lo ha fatto quando poteva; perché oggi non può e non potrà in futuro; perché lo scenario è quello di un legittimo rifiuto di terapie, e le due condizioni necessarie - quella di irreversibilità dello stato vegetativo e la ricostruzione della sua volontà - sono state ben trattate dalla sentenza, ma dubito che i commentatori si siano disturbati a leggerla).
Unità: sarebbe importante approfondire il contenuto di una unità. Rischia di essere una contentezza pericolosa perché troppo formale. Sareste contenti di trovarvi in accordo con un gruppo di persone che picchia e sevizia un cane? Ciò che conta è cosa si sta facendo uniti, non essere uniti e basta. Il PD (o almeno i suoi portavoce) si accontentano di essere compatti su questa ennesima manifestazione di ipocrita e paternalistico buonismo (ad essere spaziosi di cuore nel definirlo).
Viva: Binetti dimentica di specificare come sia la vita di Eluana. Meramente biologica, priva della minima coscienza e percezione. Il “Vogliamo che viva” è di una volgarità rara. E lascia intendere che loro vogliono che viva, mentre quel farabutto del padre (e quelli che lo sostengono) se ne sbattono di Eluana, anzi la vogliono far crepare. Trovo queste parole ripugnanti - in senso tecnico. Inutile dire che a nessuno dei suddetti interessa cosa volesse Eluana.
Meglio riportare il parere di Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro: “Per noi la situazione oggi è uguale a ieri, e identica a tre settimane fa: la Corte d’Appello di Milano, come poi confermato dalla Cassazione, ha autorizzato il signor Englaro a porre fine alle sofferenze della figlia, ed è quello che farà quando lo riterrà opportuno, né prima né dopo [...] La legge è chiara [...] per interrompere una sentenza esecutiva come quella della Corte d’Appello ci vuole una richiesta esplicita di sospensione alla stessa Corte, cosa che non è stata fatta. Ora la Camera presenterà il ricorso, la Corte Costituzionale deciderà in due battute sulla sua ammissibilità, e infine se davvero c’è stato conflitto. Nel frattempo, secondo qualcuno potrebbe sospendere l’atto impugnato, ma questo non è assolutamente mai successo”.

13 commenti:

paolo de gregorio ha detto...

La sinistra italiana di oggi è o divisa su tutto, o inerme. Nel momento in cui una parte notevole di essa decide di essere unita e dare un segnale preciso lo fa nell'unico momento sbagliato, andando contro o astenendosi sull'unica cosa che in quanto sinistra dovrebbe difendere a spada tratta: la Costituzione col suo bagaglio di diritti del singolo, libertà individuali e separazione dei poteri.

A qualcuno sembra davvero sfuggire che sia la magistratura a dover garantire ai cittadini, quando interpellata, il riconoscimento dei diritti individuali costituzionalmente garantiti, non certo la politica. La Costituzione è dei cittadini e solamente loro, e sollevare il conflitto di attribuzione equivale a tentare frapporsi tra i cittadini e la Costituzione. L'unica cosa che può fare la politica in questo caso è legiferare in ottemperanza alla Costituzione: che lo faccia, invece di interferire con le questioni private che non la riguardano, come il frapporsi tra Eluana e una sua libera scelta.

rikkitikkitavi ha detto...

sull'atteggiamento del pastrocchio democratico nei confronti della vicenda di eluana, penso si possa fare un solo commento: ecco dove è finita la monnezza di napoli.

Anonimo ha detto...

Per fortuna anche tra giudici, tribunali e procure non c'è unanimità:


http://milano.repubblica.it/dettaglio/Caso-Englaro-la-procura-fa-ricorso-per-bloccare-il-s%C3%AC-del-giudice/1495887?ref=rephp

Anonimo ha detto...

Chiara sono esterrefatta...mi sembra di vivere in un film dell'orrore dove alcuni finti buoni si accaniscono nel voler torturare una povera donna inerme...

Anonimo ha detto...

Il partito democratico fa SCHIFO.

Ma gli elettori di sinistra potranno mai avere un gruppo politico che li rappresenti davvero?

O dovranno continuare a farsi prendere in giro da questi impostori?

Anonimo ha detto...

In pratica lo stesso atteggiamento - mutatis mutandi - che hanno avuto verso il referendum nel 2005.
Ciao Chiara,
a presto.

Anonimo ha detto...

Purtroppo è di oggi che la procura ha presentato ricorso e chiesto la sospensione della sentenza.

Il termine che haui usato, ripugnante, è quanto mai azzeccato

paolo de gregorio ha detto...

Non ho capito se a quei giudici che hanno fatto ricorso hanno spiegato che la Cassazione di norma decide (e deciderà) in base alla Costituzione e non al Catechismo. Poi uno dice che quel crocifisso nei tribunali c'è perché è un simbolo culturale e non religioso...
Credo, ma non datolo per certo, che su questa questione delle cure ad oltranza i musulmani abbiano una posizione più elastica. Come a dire che il PD s'è fatto scavalcare a sinistra dall'Islam.

Anonimo ha detto...

Concordo dalla prima all'ultima riga.
Grazie
Lisa

Anonimo ha detto...

Ripugnante è l'aggettivo adatto.
Ogni giorno di più il partito democratico si mostra per quel che è.

Rosa ha detto...

Una vera merdaviglia...

Anonimo ha detto...

Non era necessario, ma oggi su Repubblica Miriam Mafai spiega egregiamente (a chi magari non legge i blog) perchè quella di ieri è stata una "brutta giornata per il PD".
Brutta giornata soprattutto per chi sta dentro a questo partito con l'illusione di riuscire a smuovere qualcosa.
Probabilmente c'è veramente poco da fare e aumenta la voglia di destinare l'energia in altre direzioni (o con altri "compagni").
Mi viene solo da pensare, soprattutto in vista del tesseramento del PD che inizierà il 10 settembre prossimo, che sarebbe il caso di rovesciare e riproporre in nuova versione la tanto abusata frase di John Kennedy:
“Non chiedetevi cosa noi militanti possiamo fare per il PD, ma cosa voi dirigenti potete fare per il nuovo partito”.

Pier ha detto...

Se deve essere un partito del clero, che almeno abbia il coraggio di chiamarsi "partito clericale".
Nemmeno la difesa di uno dei diritti più elementari ,quello sul testamento biologico e la facoltà di decidere di noi stessi da soli, hanno saputo difendere, sono scappati dall'aula.
Pagliacci di infimo rango.