domenica 14 settembre 2008

La Royal Society e i creazionisti

Già il titolo ti procura un tuffo al cuore: «Scandalosa Royal Society, la casa di Darwin apre al creazionismo». Il testo dell’articolo, poi, ti lascia costernato:

La notizia è in grado di far crollare il falso clivage evoluzione/creazione. La Royal Society, il tempio della scienza fondato nel 1660, la crème de la crème della filosofia positivista anglosassone, apre al creazionismo e alla teoria del disegno intelligente e chiede d’inserire questa “visione del mondo” nei curricula scolastici inglesi, in quanto “legittimo punto di vista”. Michael Reiss, religioso e biologo all’Università di Londra nonché pezzo da novanta dell’istituzione in campo educativo, durante il festival della scienza a Liverpool ha esposto la nuova rivoluzionaria posizione ufficiale dell’istituzione. Immediate le reazioni di gran parte della comunità scientifica anglosassone. “Il creazionismo è basato sulla fede e non ha niente a che vedere con la scienza”, è il commento di Lewis Wolpert della College Medical School, mentre il biologo di fama John Fry afferma che “il creazionismo deve essere discusso come posizione alternativa sulle origini dell’uomo”.
[…] Ieri l’Accademia ha precisato che il pensiero di Reiss rappresenta quello del presidente, Lord Rees di Ludlow, e dei ventuno Nobel affiliati alla Royal Society.
A questo punto ti chiedi sgomento come una istituzione così venerabile possa cadere così in basso; e stai per passare a qualche amara considerazione sulla decadenza dei tempi, quando ti sovviene un dubbio. Su che giornale è apparsa la notizia? Sul Foglio (13 settembre, p. 2). E chi è l’autore del pezzo? La firma è «gm», che starà, quasi certamente, per Giulio Meotti. Ah, ti dici. Forse la Royal Society non è ancora perduta.

Cominciamo con l’identificare la fonte della notizia. Sono diversi i quotidiani britannici che l’hanno riportata, ma sembra che il Foglio si sia basato essenzialmente sul Times: il commento “il creazionismo deve essere discusso come posizione alternativa sulle origini dell’uomo” si ritrova in questa forma unicamente – secondo Google News – nell’articolo di Lewis Smith e Alexandra Frean, «Leading scientist urges teaching of creationism in schools», pubblicato il 12 settembre, un giorno prima di quello del Foglio. Ed è proprio con la frase citata che cominciano i guai: non tanto perché a pronunciarla non è stato John Fry ma John Bryant – questi sono errori che capitano – ma perché il nostro «gm» non l’ha riportata per intero. Subito dopo Bryant aggiunge infatti: «However, I think we should not present creationism as having the same status as evolution» («Tuttavia, penso che non dovremmo presentare il creazionismo come se avesse lo stesso status dell’evoluzione»).
L’omissione dà l’idea del metodo all’opera, ma non è, di per sé, gravissima; molto grave è invece una seconda omissione. Subito dopo aver riportato il sostegno della Royal Society a Reiss, che leggiamo anche nel Foglio, il Times prosegue infatti con le parole testuali del portavoce della Società:
«Teachers need to be in a position to be able to discuss science theories and explain why evolution is a sound scientific theory and why creationism isn’t».
(«Gli insegnanti devono trovarsi nella posizione di poter discutere teorie scientifiche e spiegare perché l’evoluzione è una teoria scientifica fondata mentre il creazionismo non lo è»; corsivi miei.)
Non stupisce di non trovare traccia di queste parole nell’articolo italiano, visto che ne minano alla base l’assunto: la Royal Society non sta in nessun modo avallando la credibilità scientifica del creazionismo.

Le colpe, bisogna ammetterlo, non sono tutte del disinvolto «gm». Anche il Times, a leggere bene, risulta alquanto contraddittorio: da un lato apre il pezzo scrivendo «Creationism should be taught in science classes as a legitimate point of view, according to the Royal Society» («Il creazionismo dovrebbe venire insegnato nelle ore di educazione scientifica come un legittimo punto di vista, secondo la Royal Society»), dall’altro riporta questa dichiarazione dello stesso Reiss: «Just because something lacks scientific support doesn’t seem to me a sufficient reason to omit it from a science lesson» («Solo perché qualcosa manca di prove scientifiche non mi sembra una buona ragione per ometterla da una lezione di scienze»; corsivi miei). Si noti però il contributo creativo di «gm» ad intorbidare le acque: «legittimo punto di vista» riceve nel suo articolo le virgolette, come se rappresentasse una citazione diretta della Royal Society, mentre in realtà è una frase solo del Times; dell’ultimo giudizio di Reiss non c’è ovviamente traccia, mentre più avanti nell’articolo sul Foglio, in una parte che non ho riportato, «gm» ne cita uno in cui lo studioso sembrerebbe dire l’opposto:
«Alcuni insegnanti di scienza pensano che il creazionismo e il disegno intelligente sono scientificamente invalidi e questo significa che chiunque li sostenga è un tantino stupido».
Qui la manipolazione raggiunge vette virtuosistiche. L’originale si trova sul Telegraph, sempre del 12 settembre (Aislinn Simpson e Richard Gray, «Creationism should be taught in science classes, says expert»):
«some science teachers think that because creationism and intelligent design are scientifically invalid, that means anybody holding them is being a bit stupid».
(«Alcuni insegnanti di scienze pensano che dato che il creazionismo e il disegno intelligente sono scientificamente invalidi, questo significa che chiunque li sostenga è un tantino stupido».)
Basta togliere un «dato che» e aggiungere un «e» per far dire a Michael Reiss una cosa un po’ diversa da quella che ha effettivamente detta...

Al di là delle falsificazioni con cui è stato presentato in quest’occasione, l’intervento di Reiss si prestava in effetti ad essere male interpretato, e infatti ha sollevato aspre polemiche anche in Gran Bretagna. Il 12 settembre – troppo tardi perché al Foglio ne prendessero contezza? – la Royal Society ha dunque emesso un comunicato stampa in cui fa giustizia delle interpretazioni errate e/o interessate delle sue posizioni:
The Royal Society is opposed to creationism being taught as science. Some media reports have misrepresented the views of Professor Michael Reiss, Director of Education at the Society expressed in a speech yesterday.
Professor Reiss has issued the following clarification. “Some of my comments about the teaching of creationism have been misinterpreted as suggesting that creationism should be taught in science classes. Creationism has no scientific basis. However, when young people ask questions about creationism in science classes, teachers need to be able to explain to them why evolution and the Big Bang are scientific theories but they should also take the time to explain how science works and why creationism has no scientific basis. I have referred to science teachers discussing creationism as a ‘worldview’; this is not the same as lending it any scientific credibility.”
The society remains committed to the teaching of evolution as the best explanation for the history of life on earth. This position was highlighted in the Interacademy Panel statement on the teaching of evolution issued in June 2006.
L’onore della Royal Society è salvo; quello di certi giornalisti italiani è affondato da tempo senza speranza.

Aggiornamento 16/9: Michael Reiss si è dimesso:
Some of Professor Michael Reiss’s recent comments, on the issue of creationism in schools, while speaking as the Royal Society’s Director of Education, were open to misinterpretation. While it was not his intention, this has led to damage to the Society’s reputation. As a result, Professor Reiss and the Royal Society have agreed that, in the best interests of the Society, he will step down immediately as Director of Education a part time post he held on secondment. He is to return, full time, to his position as Professor of Science Education at the Institute of Education.
The Royal Society’s position is that creationism has no scientific basis and should not be part of the science curriculum. However, if a young person raises creationism in a science class, teachers should be in a position to explain why evolution is a sound scientific theory and why creationism is not, in any way, scientific.
Mi chiedo se queste dimissioni siano una scelta saggia. L’intenzione di Reiss era chiara e nel complesso condivisibile – anche se se ne poteva discutere. Ora si corre il rischio che diventi un martire nel fervido immaginario creazionista...

Aggiornamento 19/9: Il Foglio fa marcia indietro...

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma per manipolazioni così palesi non si dovrebbe essere radiati?

Giuseppe Regalzi ha detto...

Ho visto di peggio restare impunito. E comunque, anche da radiati continuano a scrivere, come nel caso dell'Agente Betulla...

Luca Massaro ha detto...

Grazie Giuseppe per la sorveglianza continua.

Galatea ha detto...

Sì, grazie per la sorveglianza, che è meritoria e puntuale. Tra l'altro è da notare come si faccia una continua confusione anche su un altro piano: gli insegnanti devono essere preparati a rispondere a domande sul creazionismo (non solo quelli di scienze, anche quelli di altre materie come filosofia et similia) proprio per chiarire le differenze di valore e spiegare perchè una è considerata una teoria scientifica e l'altra no, mentre alcuni continuano a pensare che per spiegare una teoria (o una religione) bisogna esserne convinti. E' lo stesso errore, in buona sostanza, che in Italia fa sostenere che i ragazzi debbano frequentare le ore di religione per avere una conoscenza della "cultura"cattolica e poter capire la nostra civiltà europea. La cultura cattolica e la civiltà europea vengono tranquillamente spiegate dagli insegnanti di altre materie (storia dell'arte, italiano, filosofia, storia) che possono essere laici, credenti o meno, ma hanno avuto sicuramente una formazione adatta a spiegare la "nostra civiltà" al pari,e qualche volta di più, degli insegnanti di religione, che invece sono indicati dalla curia.

Joe Silver ha detto...

Dici che Meotti segnalera' anche il fatto che la Chiesa Anglicana ha deciso di "chiedere scusa" a Darwin? (che mi sembra, a dire il vero, una cosa abbastanza ridicola, ma almeno corrisponde a verita', al contrario della notizia dell'apertura della Royal Society al creazionismo)

Giuseppe Regalzi ha detto...

Joe: chissà, forse ne prenderà lo spunto per discettare sul declino morale degli anglicani... ;-)

Anonimo ha detto...

“D'altro canto chiunque sia veramente coinvolto nella ricerca scientifica si convince che uno spirito si manifesta nelle leggi dell'universo, uno spirito enormemente superiore a quello dell'uomo e chiunque di fronte a ciò, con i nostri modesti poteri, si sente umile. In questo modo la ricerca scientifica porta a un sentimento religioso di un tipo particolare, che risulta completamente differente dalla religiosità ingenua di taluni”. Alber Einstein [c. Dukas and Hoffman]

“Se si potesse provare che esiste un qualsiasi organismo complesso che non puo essersi formato in seguito a molte susseguenti piccole trasformazioni, la mia teoria crollerebbe in modo totale”
Darwin 1859 – “Sull’origine della specie”

Siete in grado di provare che esistano processi casuali che trasformino un individuo di una una specie in quello di un’altra ?
È stato trovato per caso qualche finora “missing link” tra l’una e l’altra?
Dobbiamo dar retta ai due fessi di cui sopra o all'autore e agli esimi personaggi citati nel post originale?

Giuseppe Regalzi ha detto...

Non capisco cosa voglia dimostrare la citazione di Albert Einstein (che notoriamente non era un creazionista). Anche la citazione di Darwin è un po' oscura: dovrebbe essere accompagnata dall'esempio di "un organismo complesso che non può essersi formato in seguito a molte susseguenti piccole trasformazioni". E invece quest'esempio non c'è.

Non sono "in grado di provare che esistano processi casuali che trasformino un individuo di una una specie in quello di un’altra", per l'ottimo motivo che non è questo che la teoria dell'evoluzione afferma. Sostenere che per Darwin e i suoi successori l'evoluzione sarebbe un fenomeno casuale è il marchio di chi non ha capito nulla dell'argomento.

Gli anelli mancanti non mancano affatto. Vedi Talk Origins.

Joe Silver ha detto...

Comunque la citazione di Darwin e' imprecisa: parla di organi, non di organismi. E se dovessimo basarci solo sul principio di autorita'... sarebbe sufficiente riportare anche la frase immediatamente successiva:

Ma io non riesco a trovarne un solo caso. :)

Anonimo ha detto...

Per Joe Silver
Certo: non poteva avere la più pallida idea di che cosa fosse il DNA

Joe Silver ha detto...

Il quale DNA si e' dimostrato una delle piu' grandi prove della teoria evoluzionistica...

Unknown ha detto...

non c'è da meravigliarsi: nella scuola media dove insegno c'è una collega che a inizio mattinata fa dire le preghiere agli alunni.
ma nel paese rigidamente teocratico dove vivo, sono l'unica a ricordarle che nella scuola statale e laica le preghiere non si possono recitare in classe, ma solo nei luoghi di culto.

Pat pat ha detto...

Un tocco di bacchetta magica, ops di tastiera, e tutto brilla di più.

Anonimo ha detto...

Per Joe Silver
Infatti:le probabilità che si formi spontaneamente la catena del DNA di un organismo unicellulare vivente atto a riprodursi è di 1 su 10 elevato 1000 (Lunghezza 1 mm)
Non sono uno scienziato del ramo e mi permetto di citare le fonti che ho trovato sottomano dalle quali ho tratto quanto affermo:
- Bruno Wollmert - Das Molekül und das Leben
Was Darwin nicht wisswn konnte und Darwinisten nicht wisswn wollen
-A.E. Wilder Smith – Die Naturwissenschaften kennen keine Evolution
Experimentelle und theoretische Einwände gegen die Evolutionstheorie
-A.E.Wilder Smith – Planender Geist gegen planlose Entwicklung
Genetische Prtogrammierung als Alternative zu Darwins Evolutionslehre
-Hans-Joachim Zillmer – Darwins Irrtum –
Vorsitfutiche Funde beweisen : Dinosaurier und Menschen lebten gemeinsam.
Li ho trovati corretti perché contestano le teorie Darviniste con solidi e inoppugnabili argomenti anziché con insulti a coloro che la pensano diversamente e non pretendono che le loro tesi vengano imposte nelle scuole come materia di insegnamento obbligatorio.
Naturalmente esistono molti altri uomini dei scienza che lei certamente conosce e che sono del parere degli autori sopracitati.

Anonimo ha detto...

"Infatti:le probabilità che si formi spontaneamente la catena del DNA di un organismo unicellulare vivente atto a riprodursi è di 1 su 10 elevato 1000 (Lunghezza 1 mm)"

A parte il numero buttato li'. Dovresti specificare meglio: la probabilità che si formi spontaneamente IN UN COLPO SOLO.
E infatti la teoria dell'evoluzione non afferma questo. Afferma che gli organismi sono frutto di piccole e graduali modificazioni lungo lunghissimi lassi di tempo. L'esempio del calcolo delle probabilità servesolo a dimostrare che chi lo porta (esimio professore o meno) non ha capito nemmeno le basi di ciò di cui parla.

Enrico

Joe Silver ha detto...

Non c'è bisogno di copincollare la medesima risposta su ogni blog; in particolare io non le ho rivolto, mi pare, alcun insulto.

Detto questo, ribadisco quanto detto da Enrico e da Regalzi: così come non c'è nessuna teoria che affermi che «esistano processi casuali che trasformino un individuo di una una specie in quello di un’altra», allo stesso modo non c'è nessun biologo, che io sappia, che si sogna di ritenere probabile la formazione di una molecola di DNA da sola, per caso.

Quanto agli autori: degli ultimi due ho trovato cose imbarazzanti, ma preferirei sapere, sinceramente, qualcuna delle loro critiche alla teoria dell'evoluzione, piuttosto che andarmi a leggere le tesi e le confutazioni delle loro tesi sui vari siti (tra cui quello segnalato da Regalzi); mentre del primo in rete solo roba in tedesco, che non conosco.

E poi se permette un consiglio, da un altro non addetto ai lavori, legga anche qualche libro sull'evoluzione o di quelli che demistificano le affermazioni dei creazionisti, non fosse altro per evitare di riproporre le obiezioni più ripetute (e più fallaci), come quelle che ha qui esposto, che sono generate da una sostanziale incomprensione di quello che dice la teoria dell'evoluzione (ad esempio sul ruolo del caso).

paolo de gregorio ha detto...

"le probabilità che si formi spontaneamente la catena del DNA di un organismo unicellulare vivente atto a riprodursi è di 1 su 10 elevato 1000"

Però la probabilità che venga servita spontaneamente la mano della mia ultima giocata a poker è di 1 su 10 alla 70: quindi io sono una specie di miracolo vivente. Peraltro, la probabilità di 1 su 10 alla 1000 la ottengo (e supero) anche facilmente: basta che io metta insieme tutte le partite che ho giocato.
Adesso il nostro pippo vorrei tanto che mi facesse capire se questo fatto vuole dire che: A) il gioco del poker non esiste; B) le mie mani di poker sono state "create"; C) io sono dio; D) a pippo piace presentarsi come un "esperto", nonostante proprio non mastichi un'acca di probabilità.

Forse a pippo va meglio con le citazioni? Non pare, visto come già fatto notare: si è dimenticato la fine di una frase di Darwin (nientemeno). Banale dimenticanza? Ma sì, andiamo, la frase tagliata dà solo senso al resto, che vuoi che sia? (un po' come citare il primo comandaamento nella forma "non avrai altro dio fuori che.")

Forse gli va meglio con Einstein? Verifichiamolo insieme a pippo!

"Credo nel Dio di Spinoza che si rivela da sé nell'armonia ordinata di ciò che esiste, non in un Dio che perda tempo con i destini e le gesta degli esseri umani."

"La parola dio non è per me altro che espressione e prodotto della debolezza umana, la Bibbia un insieme di onorevoli, ma pur sempre primitive leggende che nondimeno sono molto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sofisticata, potrà mai cambiare ciò (per me)."

"[...] Né posso credere che l'individuo sopravviiva alla morte del proprio corpo, nonostante anime deboli accolgano questi pensieri attraverso una paura dall'egotismo ridicolo."

"Era, ovviamente, una bugia quel che hai letto riguardo le mie convinzioni religiose, una bugia che viene sistematicamente ripetuta. Non credo in un Dio personale e non ho mai negato questa circostanza ma l'ho espressa chiaramente. Se c'è qualcosa in me che potrebbe essere chiamato religioso allora sarebbe l'ammirazione senza limiti per la struttura del mondo così come la scienza ha sinora saputo rivelarci."

"Più una persona viene a contatto con la regolarità ordinata di tutti gli eventi, più diventa salda la sua convinzione che non c'è spazio a fianco di questa regolarità ordinata per cause di diversa natura."

A. Einstein


Do per scontato che il nostro pippo, alla luce di queste affermazioni di autorità, quando si parlerà del Dio cristiano, di Javè o di Allah, si farà premura di stroncare immediatammente la discussione sul nascere: citando Albert Einstein, per dimostrare quanto infantili siano tali credenze. Cosa che lui, pippo, ammiratore fervido di Einstein come teologo, non può che condividere alla lettera con ferma convinzione.

Anonimo ha detto...

Per Joe Silver
Copincollare: mi sia permesso farlo in parte quando tratto lo stesso argomento.
Insulti: da lei no ma da altri “neodarvisiti” (per modo di dire) si.
Autori: La materia non è semplice. Devono essere letti ed esistono autori che pubblicano in altre lingue. Di Zillmer esiste la traduzione italiana di “L’errore di Darwin”.
Le consiglio tuttavia di leggersi Wollmert: le sue tesi sono dettagliatamewnte documentate e provate.
Nessun biologo è in grado di dimostrare che una macromolecola o catena di DNA possa autogenerarsi mediante un’aggregazione spontanea dei suoi componenti chimici.

Per Regalzi
Anelli mancanti (missing links): se sono cosi tanti come mai non ce li fanno vedere ?
Poker: se le probabilità che si verifichi una seconda volta la distribuzione delle stesse carte da lei indicata è di 1 su 10 elevato 70 figuriamoci la formazione di una macromolecola o catena di DNA dove gli elementi sono ben più numerosi e devono rispondere a determinate funzion. Il valore di 1 su 10 elevato 1000 è stato calcolato appunto in base alle probabilità che si siano aggregate spontaneamente, per caso o no gli elementi che hanno formato la catena del DNA del primo darwiniano essere monocellulare vivente. Avevano, a partire dal Big Bang ad oggi 10 elevato 14 secondi di tempo per farlo.
Einstein: la citazione che ho riportato non l’ho inventata io, l’ho trovata su una pubblicazione ufficiale; se non le piace se la prenda con lui. Inoltre è praticamente confermata dalle ultime righe della sua citazione Einsteiniana in grassetto.
E per favore lasci perdere Dio. Se ci fosse davvero a leggere queste cose si farebbe un sacco di risate. Limitiamoci a credere che esista uno “spirito enormemente superiore a quello dell’uomo” che secondo Einstein, si manifesta nelle leggi dell’universo.
Dimenticavo: la sciocchezza che riguarda la “Royal Sciety” è stata pubblicata anche sul quotidiano “Libero” di oggi. Si dia da fare.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Che significa "se sono cosi tanti come mai non ce li fanno vedere?"? Hai bisogno delle foto, sennò non ti fidi?

Il resto delle osservazioni a cui rispondi sono state fatte da Paolo De Gregorio, non da me; ti risponderà lui.

Grazie per la segnalazione dell'articolo su Libero.

paolo de gregorio ha detto...

Pippo, come era ovvio hai totalmente frainteso la mia obiezione sul calcolo delle probabilità: non stavo calcolando la probabilità di avere "un'altra" mano identica, ma di aver giocato "quella" mano. Tutte le mie partite di poker sono impossibili, perché improbabili, eppure io quelle carte le ho avute in mano. Questo modo di ragionare, chiaramente fallace, è alla base di questi calcoli, come il suo (che poi non è un calcolo ma una dichiarazione), di una probabilità su dieci alla mille: tu infatti calcoli (anzi annunci) la probabilità che si formi "quella molecola", per dichiararla impossibile. Quello che sfugge è che nessuno, qui, ha mai preteso di calcolare la probabilità di "quella" molecola, ma semmai di una qualunque molecola nello spazio di quelle replicanti ed anche solo ipoteticamente possibili. Se non si conosce questo "spazio degli eventi", quel calcolo è, era e resterà un calcolo senza senso. Come appunto lo è l'affermare che, siccome l'ultima volta che io ho giocato a poker le carte che sono state distribuite sono state distribuite con una probabilità di dieci alla meno settanta, ne conseguirebbe che io non posso aver veramente giocato quella mano a poker. Né nessuno mai nella storia una qualunque mano. Eppure converrai con me che le partite le si sono giocate.

Concludo poi osservando come si sta facendo una gran confusione, come era ovvio: si cita Darwin, e poi si parla di origine del primo organismo auto-replicante. Peccato che le due questioni siano totalmente separate. Per esempio esiste una teoria che dice che tu sei nato da due esseri umani tramite fecondazione di un ovulo femminile con un gamete maschile. Provo a ipotizzare che credi che questa teoria sia verosimile e scientifica. Eppure essa presuppone che un padre ed una madre esistessero già. Il fatto però che questa teoria della fecondazione sessuale non spieghi come si sia formata la prima molecola autorepliicante non può certamente implicare che sia falso che sei nato da un padre ed una madre. Vale a dire: la teoria della fecondazione sessuale eterologa non deve spiegare come sia nata la vita sulla terra per essere considerata attentibile, anche perché non si è mai prefissata di spiegare ciò. Allo stesso identico modo la teoria di Darwin già presuppone l'esistenza di vita che si riproduce e non ha mai preteso di spiegare come la prima forma di vita sia stata creata sul pianeta. Il fatto che non spieghi l'origine della vita è irrilevante. Quindi, pippo, ti consiglio di non stare a fare troppa fatica sulla questione della prima cellula, perché in ogni caso qualunque fosse la tua conclusione questo non intaccherebbe la questione della validità o meno della teoria di Darwin (aggiornata).

paolo de gregorio ha detto...

P.S.: su Einstein allora immagino che, nonostante tutte queste tue disquisizioni su "1 su 10 alla" e su forme di transizione eccetra, condividi appieno che "non c'è spazio a fianco di questa regolarità ordinata per cause di diversa natura".
Sul fatto che un Dio, se esistesse, si farebbe grandi risate su queste discussioni, sono dell'idea che altrettanto riderebbe di gente che si inginocchia per chiedergli favori o venerarlo, o di gente che pensa di fargli un piacere personale mettendosi a fare finta di leggere testi su questioni di biologia.

Anonimo ha detto...

2 cose veloci, spero non inutili del tutto:

1. mi pare che einstein non credesse in uno "spirito enormemente superiore a quello dell’uomo che si manifesta nelle leggi dell’universo", ma direttamente nelle leggi e nelle regolarità dell'universo (un'ammirazione kantiana, un'esperienza religiosa...). non è necessario inserire uno spirito in mezzo (entia non sunt multiplicanda eccetera).

2. la probabilità di 1 su 10 elevato a qualsiasi cosa è solo teorica. nei fatti, le mutazioni non sono tutte quelle - ma solo quelle rimaste possibili dopo le precedenti selezioni e nei contesti ambientali presenti. non sono espertissimo e quindi vado per ipotesi, poi magari mi sbertucciate: dubito che organismi viventi sott'acqua svilupperebbero sistemi di respirazione nuovi che eliminano le branchie (a meno di sostituirli con "cose" che hanno la stessa funzione), tipo i nostri nasi. le probabili mutazioni sono dunque inferiori a quelle citate.

AcarSterminator ha detto...
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AcarSterminator ha detto...

Anzitutto grazie per il blog, non lo conoscevo e ci sono arrivato facendo una ricerca.
Voglio sono segnalare che ho linkato questa pagina nell'intervento su "fai notizia" di RadioRadicale:
Giuseppe Di Leo "prete" furbetto su RadioRadicale

Joe Silver ha detto...

Mi chiedo se queste dimissioni siano una scelta saggia. L’intenzione di Reiss era chiara e nel complesso condivisibile – anche se se ne poteva discutere. Ora si corre il rischio che diventi un martire nel fervido immaginario creazionista...

Nel fervido immaginario della moglie di Alberoni lo e'. Questa intervista e' impagabile.

"Per cercare di comprendere quali siano i veri termini del dibattito, ZENIT ha intervistato Rosa Alberoni". :)

Come dici sempre tu, Giuseppe, "da leggere tutta" (ma anche no)