giovedì 8 gennaio 2009

La banalizzazione che non c’è

È notevole l’articolo che Silvia Ballestra ha dedicato alla pillola abortiva RU486 sull’Unità di tre giorni fa («La pillola della malafede», 5 gennaio 2009, p. 44); tanto che vale la pena di riportarlo per intero:

Cosa c’è davvero dietro la feroce campagna contro l’introduzione, anche in Italia, della pillola Ru 486? Si continua a parlare di «banalizzazione» dell’aborto. La pillola, si dice, semplificherebbe, faciliterebbe l’aborto, che diventerebbe così un atto come un altro. Sono argomenti usati soprattutto dagli uomini (i preti, Ferrara, e ciellini vari). L’aborto medico, come raccontano le stesse donne francesi che lo scelgono in gran numero sin dal 1981, non è meno umiliante, lacerante e traumatizzante dell’aborto chirurgico. Semmai può risultare più doloroso dell’altro che prevede un’anestesia, spesso totale. La Ru 486 comporta sanguinamento, come tutti i farmaci ha delle controindicazioni, non si può prevedere il momento in cui avverrà l’espulsione, deve essere presa entro la settima settimana di gravidanza. In più la donna segue in piena coscienza – anzi, deve proprio controllarne l’andamento – il processo abortivo. Dunque dove starebbe la famigerata «banalizzazione»? Banalizzazione è un termine usato in assoluta malafede dai cosiddetti «prolife» per non rivelare la vera conquista della Ru 486. Il metodo medico non semplifica l’aborto in sé: ne semplifica le procedure. Permette di velocizzare alcuni passaggi, di sollevare i medici non obiettori (ormai pochissimi e davvero eroici) dal carico di lavoro a cui sono sottoposti per le scelte di colleghi più opportunisti e carrieristi, di sottrarre le donne a un controllo sociale e pubblico che spesso (si pensi ai piccoli centri dove tutti sanno e vedono) è pesantissimo. Quanto alla «solitudine» e alla «dimensione casalinga» spesso paventate da Eugenia Roccella, si prega la sottosegretaria di lasciar scegliere, ancora una volta, alle donne. Ma come si sa, in questo Paese una possibilità di scelta in più, soprattutto delle donne, a molti non garba.
Parole tutte condivisibili (a parte forse una drammatizzazione un po’ unilaterale dell’aborto – che altre donne raccontano come un’esperienza non necessariamente «umiliante, lacerante e traumatizzante»): la Ballestra coglie bene il punto centrale della contesa sulla pillola abortiva, che rimane spesso nascosto sotto i facili slogan della kill-pill da un lato e dell’aborto senza dolore dall’altro.
Gli antiabortisti perseguono da tempo una strategia che non è più di contrapposizione frontale (le donne assassine, l’abrogazione della legge sull’aborto), ma che dietro l’appello all’«applicazione integrale» della 194 nasconde il disegno di incanalare le donne in ospedali sempre meno numerosi grazie all’obiezione di coscienza, dove incontreranno le truppe fanatiche dei cosiddetti movimenti per la vita che tenteranno in tutti i modi di dissuaderle dall’aborto.
La RU486 va a interporsi in questo meccanismo accuratamente studiato, consentendo in linea di principio uno spostamento parziale dell’aborto nella dimensione domestica e sottraendolo così al controllo sociale auspicato dagli integralisti. Già negli Stati Uniti la pillola ha permesso ai medici di continuare ad offrire un servizio di interruzione della gravidanza in luoghi dove la violenza fondamentalista rendeva ormai difficile la sopravvivenza di cliniche dedicate. E anche in Italia, nonostante l’ipocrisia della Roccella, in qualche momento di candore gli integralisti ammettono che l’opposizione alla RU dipende proprio da questo: dal terrore che le donne sfuggano loro di mano.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ripeto la domanda che ho fatto nel post "momento di candore" : perchè dovrebbe essere negativo che si possa proporre a una donna una concreta alternativa all'aborto? E', tra l'altro, uno degli obblighi della 194 al comma d) dell'art. 2: "I consultori familiari assistono la donna in stato di gravidanza(....)contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. " e ripreso anche dall'art. 5 (dove lo si prescrive addirittura di fare ai consultori)

Infatti una delle motivazioni per cui la 194 è stata emanata e appoggiata dal referendum era proprio quella di rendere "sociale" quello che era un "dramma privato" e nascosto per cercare di superarne le cause. Guarda un po': quello che per Regalzi è un "meccanismo accuratamente studiato, consentendo in linea di principio uno spostamento parziale dell’aborto nella dimensione domestica e sotraendolo così al controllo sociale auspicato dagli integralisti" in realtà è una delle ispirazioni e addiruttura un paio di articoli della 194...

Regalzi dice che si vogliono mettere in contatto le donne che hanno intenzione di abortire con una "truppa di fanatici": quanti Centri di Aiuto alla Vita ha visitato di persona? Quanti di questi volontari ha visto "sul campo"? Quante donne che li hanno conosciuti quando erano incinte e spaventate e sole ha intervistato? Sono decine di migliaia le donne che ringraziano i C.A.V. per averle aiutate, nell'indifferenza dello Stato e di tanti benpensanti, a portare avanti una gravidanza che erano convinte di non poter proseguire e che volevano abortire.

La "banalizzazione" che si intravede come rischio da parte di chi è contrario alla ru486 è nella modalità di "somministrazione", non negli effetti dell'aborto chimico e nella percezione che l'opinione pubblica può averne.

E' senz'altro vero quello scritto dalla giornalista: le donne soffriranno come se non di più di prima, saranno sole e potranno spaventarsi molto di più per gli effetti dell'aborto ma i medici potranno tirare un sospiro di sollievo.

Allora, però, nella vignetta di Staino non dovrebbe esserci Bibi a ringraziare l'Europa per l'ru486 ma Silvio Viale.

Anonimo ha detto...

Io trovo MOLTO più negativa l'insistenza con cui certe persone pretendono di infilare il naso nelle scelte private degli altri. Negativa e fastidiosa. Fastidiosa al punto da risultare quasi una violenza. Offrire aiuto a chi ne ha bisogno è una bella cosa, SE L'AIUTO E' GRADITO. Ma non basta, no: bisogna anche mettere i bastoni tra le ruote, disturbare, intimorire, umiliare, paragonare le persone ad assassini, imporre tempi lunghi, criminalizzare i medici non obiettori, eccetera eccetera. Che schifo. Tutto questo per difendere una cosiddetta "vita" che non sa neppure di esistere.

Paolo

Anonimo ha detto...

Paolo

Può piacerti o no questa "intromissione" (qualcuno la chiama solidaretò umana e ne trae conforto) ma è prevista nella l.194.

Anonimo ha detto...

D'accordo su tutto, salvo la "drammatizzazione" che avete puntualizzato anche voi.
Questa concezione sfasata della donna che abortisce come "baldracca irresponsabile che fischiettando si fa operare perchè non le va di ritrovarsi con le smagliature", per riassumere cose lette altrove, è strumentale nonchè disgustosa.
La 194 si è spostata sul sociale per evitare che le donne si facessero macellare, non perchè siano lobotomizzate a cui serve uno schiaffetto sulla mano e un "non si fa" dalla parte di qualche amorevole estraneo impiccione a cui sotto sotto non importa un ciufolo di cosa succeda alla madre ed al bambino negli anni a venire.

Una volta avevo ipotizzato che tutta questa attenzione per embrioni e feti unita allo sconcertante disinteresse per le violenze perpetrate su bambini grandicelli e adulti venisse dal fatto che, finchè è una persona potenziale, potrebbe essere una di loro. Quando invece è un frocio, un bambino stuprato che potrebbe danneggiare l'immagine di madre chiesa, una poveraccia qualsiasi allora è nella barricata opposta e quello che gli succede è irrilevante. Mi auguro che non sia realtà ma solo un eccesso di sconforto da parte mia.

Anonimo ha detto...

Perchè continuate a dire che chi si occupa di embrioni e feti non vuole occuparsi anche di bambini e donne? Quanti di questi volontari conoscete? Quanti di questi centri avete visitato? Quante donne sono venute da voi a dirvi come erano state subdolamente convinte a tenersi un bambino e poi abbandonate a loro stesse?
Se davvero qualcuno ha scritto frasi come quelle riportate da Leilani ha tutto il mio disprezzo ma anche l'atteggiamento preconcetto che leggo spesso nei commenti non è il massimo dell'apertura mentale e della capacità di ascoltare le ragioni degli altri. Io conosco i C.A.V. e vedo le foto dei bambini che sono stati aiutati a venire al mondo aiutando le loro mamme che, liberamente, hanno accettato la mano loro tesa (e per mano tesa intendo aiuto economico, sostegno psicologico, appoggio sociale, trovare una casa, trovare un lavoro alla mamma o al papà ecc.)

La 194 si è "spostata sul sociale" perchè "lo Stato riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio": ogni mamma e ogni "vita umana" sono un bene per tutta la comunità che dovrebbe cercare di proteggerli dando a entrambi una chance. Dovrebbe almeno provarci. Lo dice (anche) la 194, non (solo) la Chiesa cattolica.

Anonimo ha detto...

A voler scendere allo stesso livello di drammatizzazione scenica evocato da questa toccante immagine di foto di bambini, dovremmo chiedere a questo personaggio, per contrappasso, quante foto di bambini nati dalla PMA contro il volere ed il dettame di "Santa Madre Chiesa" ha mai avuto modo di osservare. Dovrebbe tenersi libera da impegni per parecchio tempo, per tutto il tempo necessario alla contemplazione di tre milioni di fotografie di individui nati con tale procedura, individui che i difensori della vita ad oltranza dall'ovulazione alla putrefazione non ritenevano, e non ritengono, meritevoli di nascere.
Perché frutto di una metodica scientifica definita "intrinsecamente immorale" dai capibastone vaticani…

Per il resto, giacchè siamo in tema di citazioni, l'incipit della legge 194/78 all'articolo 1 recita: "Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile". Se ci si oppone a corpo morto a quasi qualunque metodica di contraccezione, non ci si deve meravigliare più di tanto se ci si ritrova in fila per una IVG, altro che procreazione responsabile. E questo nonostante l’IVG non sia, ai sensi sempre dell’art. 1 legge 194, un “mezzo per il controllo delle nascite”.
Ancora, si (stra)parla di carente applicazione della legge. Ci si riferisce forse a quanto previsto all'art. 9 della legge, "Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale"?.

La diffusione della RU486 renderà impossibile agli integralisti cattolici proseguire nella loro campagna di sabotaggio dall’interno della 194 perseguita ricorrendo all’obiezione di coscienza come grimaldello per rendere inattuabile la legge stessa. Una legge dello stato nata per aiutare le donne in difficoltà che, in passato, avevano un’unica alternativa: le procedure clandestine, con tutto il loro corollario, pesantissimo, in termini di mortalità e di esiti permanenti.

Vediamo di non dimenticarlo.

Anonimo ha detto...

Il precedente intervento, comparso non firmato, è mio.

Anonimo ha detto...

Annarosa, mi riferivo al fatto che il papa abbia inserito l'aborto come principale minaccia alla pace quando allo stesso tempo il vaticano commette azioni ben poco pacifiche come schierarsi dalla parte dei paesi che perseguitano gay e lesbiche per non rischiare di sentirsi "discriminato" in quanto discriminatore, supporta la menzogna che ci sia correlazione tra omosessualità e pedofilia - contro ogni evidenza scientifica - per bocca di vari esponenti del clero o dell'opus dei ed è stato provato come, quando è arrivato il momento di fronteggiare una realtà scomoda, abbia preferito proteggere i pedofili veri per non rischiare di compromettere la propria immagine, decisione presa a danno delle vittime che evidentemente sono state viste come gocce nel mare rispetto a un ipotetico greater good.
Lo trovo quantomeno incogruente.

Nello specifico mi ricordo anche che, quando una bambina di undici anni venne stuprata dal patrigno e rimase incinta, i vescovi colombiani ebbero parole durissime per i medici che l'avevano assistita nell'aborto. Non per il patrigno, per i medici. A quanto pare l'azione cattiva era l'aborto, non lo stupro di minore, altrimenti non me la spiego...

Anonimo ha detto...

oggi non mi sento diplomatica, e leggere le sempre le stesse stomachevoli cose mi ha fatto saltare i nervi: i volontari per la vita in potenza (e solo di quella, che dei palestinesi che in questi giorni muoion a centinaia non gliene frega niete, per di più sono arabi, crepassero) sono per la maggior parte degli indottrinati dalla propaganza cattolica, riempiti di concetti assurdi, presuntuosi e supponenti che ingrassano il loro amor proprio facendo finta di occuparsi degli altri, invece si conquistano solo un bel posto in società, magari un bel lavoretto gratificante, o un concreto aiuto alla loro carriera grazie all'appoggio della struttura più potente operante sul territorio nazionale: la chiesa cattolica.
Le donne dovrebbero avere un'alternativa all'aborto nella misura in cui è assurdo che non ci siano strutture e meccanismi di supporto alla genitorialità (lavoro per le mamme, asili, partecipazione degli uomini ai lavori domestici e alle cure per figli e anziani ecc) è ingiusto non sentirsi nella condizione di fare figli perché il lavoro è precario, un mese ce l'hai (e a 500 euro) e l'altro no, mentre l'asilo te lo sogni e la maggior parte dei papà non fa una lavatrice per principio, figurarsi stirare e lavare casa. E questo non c'entra nemmeno troppo con l'aborto. Un paese così maschilista e conformista (grazie in primis alla chiesa cattolica e al papato)è anche quello con la natalità tra le più basse al mondo: chiedetevi perché, se tanto amate i bambini. Per quanto riguarda quelli non voluti, beh, mettetevi in mente che se volete rispetto delle vostre idee (nessuno vi costringerà mai ad abortire o a convincervi che è una scelta giusta) dovreste avere la civiltà di rispettare anche le posizioni degli altri, e di non imporre loro il vostro pensiero unico.

Per molte persone, mettetevelo in testa, un grumo di cellule o un feto ai primi stadi di sviluppo non è una persona, non è un individuo senziente e interrompere quel processo che, se tutto va bene, formerà un individuo, non fa soffrire proprio nessuno.
Questi lestofanti sarebbero molto più credibili se fossero in grado di occuparsi anche di quegli individui che, sviluppati a un grado sufficiete per soffrire o gioire, muoiono a migliaia ingiustamente e tra atroci sofferenze. Se tutte le sofferenze e le morti ingiuste fossero state eliminate, forse sarebbero più credibili. Ma rimane comunque l'assurdità del feto parlante e senziente, anzi dell'embrione bebè, che stupidaggini, che cattiveria illimitata e pelosa convenienza quella di far finta di essere i più buoni, quelli impegnati in battaglie altruistiche. Troppo facile, attaccarsi a queste questioni. Occupatevi della fame nel mondo allora, se davvero vi stanno a cuore gli innocenti. Occupatevi delle bombe, delle guerre, delle armi, della violenza di ogni genere. Ma lasciam perdere va...

Roberto Virzi ha detto...

A me sembra che la Chiesa si occupi GIA' di fame nel mondo, guerre, bombe ecc...
Ma forse sono solo un credulone...

Anonimo ha detto...

a me invece sembra che spendono molto più inchiostro, soldi, energie, tempo sugli embrioni.

Dove sono gli altruisti del movimento per la vita di fronte all'ennesima guerra che in pochi giorni ha fatto 500 morti e forse più? come mai non si stracciano le vesti, come fanno di fronte a poche cellule che non possono scientificamente definire vita?

cos'è: gli embrioni occidentali sono vita (in potenza) da salvare a ogni costo, le persone già nate, ma diseredate, non sono vita? non sono esseri umani degni di essere salvati dalla sofferenza e dall'omicidio? eppure non li si sente fare una sola piega, soprattutto non fanno altrattanto rumore come per gli embrioni.

Ecco perché il loro altruismo appare falso e interessato. Lo fanno per loro stessi, per le loro carriere, non per gli altri. Altrimenti guerre, fame e genocidi sarebbero ben più gravi. E anche difficili da risolvere, certo. Ma appunto dico: troppo facile fare i buoni dedicati solo agli altri solo a parole, troppo facile fare gli idealisti sono in italia. Così sono capaci tutti. E tra l'altro, anche qui: come mai non fanno lo stesso trambusto con la mafia? Come mai non fanno i centri per la vita nei quartieri dove si vive di sopraffazione e morte, anche in italia???? dire che già se ne occupano è una bugia: cos'è l'impegno silenzioso di pochi, rispetto ai tuoni dell'alta prelatura che ogni giorno finiscono sui giornali? l'impegno di pochi contro la mafia non è nemmeno lontanamente paragonabile agli strepiti sugli embrioni.

e comuqnue forse non ci capiamo: finché milioni di persone, già nate e in carne e ossa, continuano a morire ogni giorni di fame e violenza, quello sugli embrioni rimane un imbroglio.

A giudicare dalla sicumera piena di disprezzo con cui parlano di vita, mi sembra che quelli sinceri e in buona fede siano veramente pochi. e comunque, anche in buona fede,sono vittime di un abbaglio.

L'impegno della chiesa cattolica per i più deboli è una farsa. Fatte salve rare eccezzioni, perlopiù sacerdoti di piccole realtà procinciali, spesso lasciati soli dalle alte sfere, l'alto clero è perlopiù un prodotto antropologico abbietto: sfruttano i sentimenti nobili della gente per darsi un senso e vivere tra il gli agi, e mentono, perché poi loro stessi noon fanno quello che predicano. Perché a roma la chiesa possiede mezza città (letteralmente), e la affitta ai ricchi a caro prezzo, piuttosto che dare un tetto ai diseredati che circondano la città nelle loro baracche? come mai? e soprattutto: come mai loro sono quelli che si danno un senso dicendi di aiutare i poveri? E' lo stesso: a parole, e non nei fatti, siamo capaci tutti. Si guadagnano la loro vita di lusso mentendo.

guarda un po' Cl, opus dei e simili fanno campagna elettorale attiva per dei fascisti moderni. Per cui i disperati della terra sono animali da ributtare in mare. E le tasse le devono pasare gli impiegati, piuttosto che i possidenti.
ma va, va...

Anonimo ha detto...

esse

Informati meglio: la charitas, la comunità di s.Egidio, missionari di tutti i generi si occupano ogni giorno di tutte le categorie che citi. Non appaiono sui giornali se non raramente ma costituiscono la stragrande maggioranza di tutte le attività di sostegno al disagio sociale in occidente e delle popolazioni del terzo mondo con attività di primo intervento e di recupero sociale. Quanto alla Palestina le parole di un cardinale sono state pure paragonate a quelle di Hamas perchè troppo filopalestinesi.
Chi si occupa di mamme in difficoltà non è che è a favore della morte di fame dei bambini del terzo mondo o dei bombardamenti su Gaza. Si occupa in modo specifico di altro e ha, sul resto, un'opinione che non influenza il suo volontariato.
E' come accusare quelli della Croce rossa di non occuparsi degli analfabeti del sud-america o i volontari che danno le coperte ai barboni di non aiutare i malati di aids dell'Africa subsahariana.

Anonimo ha detto...

no, annarosa: non è affatto la stessa cosa. e comunque, non far finta di capire solo quello che ti fa comodo, come al tuo solito. i volontari della vita fanno finta di niente delle morti violente e di fame in tutto il mondo, concentrando le loro attenzioni su battaglie di comodo, molto discutibili quanto al beneficio che ne trae l'umanità.

inoltre il vaticano è dotato di potenti mezzi di comunicazione, tra cui giornali cartacei e una radio che a quanto pare sta facendo aumentare i tumori in alcune campagne laziali (e chi se ne frega anche in questo caso, mica sono embrioni quelli che si beccano il tumore...), e varie testate rispettose delle posizioni cattoliche, altre ancora simpatizzanti, nonché quelle più che simpatizzanti (vedi, il foglio).

non puoi dire dei volontari (che senza citazione diretta pure avevo ricordato anche io, e sono gli sfigati della chiesa cattolica, è innegabile, o comuqnue sono una minoranza, o risultano tali rispetto al resto dell'interventismo cattolico, e uso la parola interventismo non a caso).
Dicevo, non puoi dire che i volontari che si occupano di diseredati non appaiono sui giornali col tono che lascia intendere che, poverini, sono ignorati dai mezzi di comunicazione. Perché sono praticamente ignorati anche sulla nutritissima stampa cattolica. Che invece è tutta impegnata sugli embrioni e questioni ideologiche, come il caso Englaro.
Se solo usassero la loro moral suasion e tutte le paginate che dedicano agli embrioni per parlare di mafia, guerre, fame e ingiustizie, sarebbe davvero un altro mondo. Ma sono troppo occupato con gli embrioni: ipocriti!

E comunque, non è che il volontariato sia solo cattolico. Ci sono anche laici a occuparsi di diseredati.

Quel che è evidente - ma che voi cattolici non ammettere perché non ragionate, ma credete e basta, come si sono curati di ficcarvi in testa quanto più precocemente possibile - è che la chiesa cattolica è ed è sempre stata la difesa per eccellenza del dominio dei più forti sopra i più deboli.

Non è nemmeno paragonabile l'impegno che il vaticano spreca sugli embrioni, o su casi tragici come i vegetali decennali, con quello contro le atrocità inflitte alle persone in carne e ossa. Atrocità che tra l'altro la chiesa sostiene appoggiando un governo impresentabile, dal punto di vista solidaristico, come quelli fascistelli del berlusconi.

lettura consigliata: La mafia devota. I silenzi della chiesa sono molti di più di quello che si immagina, così come le connivenze con i potenti e gli assassini. mentre contro l'uccisione - solo supposta, che per me non è uccisione - degli embrioni ci sta esasperando. Ridicoli, siete ridicoli. E anche squallidi: occupatevi dei morti ammazzati dalla mafia, se ne avete il coraggio. Non delle scelte di donne che al massimo sono in difficoltà, anche a causa vistra, che se non le tormentaste con le vostre accuse insiensate di omocidio, nemmeno ce li avrebbero tutti 'sti problemi.
esistete solo grazie al senso di colpa, praticamente tutta la chiesa esiste grazie alla coltivazione del senso di colpa, è noto.

troppo facile fare gli altruisti così. non lo siete: siete solo degli arrivisti. il movimento per la vita è solo una bella vetrina, nella maggior parte dei casi.

Una proposta: battetevi per l'eliminazione delle mestruazioni e delle polluzioni notturne: anche quelle sono un imperdonabile spreco di cellule vitali e vive, che potrebbero portare a una nascita, anzi a tante nascite, così tante che l'umanità avrebbe bisogno di chissà quanti altri pianeti. Il vostro ragionamento, fatto fino in fondo, porta a questa conseguenza. Ma voi credete, vi basta quello.

Anonimo ha detto...

battersi per gli embrioni, con tanta foga e con tante paginate su potenti mezzi di comunicazione, è una bella presa per i fondelli, se intanto sono innumerevoli quelli che muoiono in carne e ossa, già nati e pienamente coscienti di esser capitati in un mondo così ingiusto. E' inutile, è una grossa ipocrisia.

La croce rossa non è che trascura gli analfabeti del sud america perché intanto si impegna a costruirsi una carriera andando in aiuto dell'aria fritta. Si occupa di altri in disperati, e presumibilmente farà delle scelte in base alla gravità della situazione.

Dunque anche se l'aria fritta fosse degna di attenzione, la scelta delle priorità la dice lunga sulla sincerità dell'imegno.

gli embrioni non sono, non possono essere, più importanti delle persone già nate e senzienti.

andare a ossessionare delle sventurate nei consultori è comodo e semplice, rispetto all'andare in africa, o all'impeganrsi nel cercare di far dividere all'umanità la ricchezza in modo che ce ne sia un po' per tutti.

Troppo comodo, non mi stancherò mai di ripeterlo, il vostro è solo un modo per far carriera e glorificarvi della patente di superiorità morale.

Tutte falsità, siete egoisti, come tutti gli altri. E rispettate una delle istituzioni più cattive che l'umanità ha concepito.
Come scrivevo anche prima, poi ci sono le eccezioni e quelli in buona fede. Ne conosco anche io. Ma non sono la chiesa cattolica, non sono certo il vaticano.

Anonimo ha detto...

esse

Hai vomitato tante di quelle schifezze che è impossibile ribattere.
Credi quel che ti pare. Io credo in quello che vedo e che conosco da vicino.

Anonimo ha detto...

E quello che ho scritto è quello che conosco benissimo io.
A differenza tua non racconto quello in cui credo, ma quello che vedo. Anzi, possibilmente quello che vedo, sento e tocco.

le schifezze sono la vostra ipocrisia, la vostra presunzione, il vostro falso altruismo ecc. ecc. la lista è infinita.
non c'è nulla da rispondere, comuqnue.

per non parlare delle stupidaggini con cui ammorbi gente da queste parti.

Non ne posso più delle falsità, dell'ipocrisia, della cattiveria di chi si finge altruista per i propri comodi.

Come gli obbiettori di coscienza per carriera: eccolo il vostro ripetto per la vita, in termini propri si chiama carrierismo.
Certo, va riconosciuto che la vostra chiesa ha elaborato una tattica efficacissima per fare proseliti, specie tra i poveri di spirito. Basta garantirgli la carriera in un paese dove se non ti assiste 'un santo in paradiso', è proprio il caso di dirlo, è davvero difficile andare lontano, ecco quà che il gioco è fatto.

Occupatevi di quelli che muoiono ingiustamente dopo essere già nati, prima di sparare stupidaggini su robe per cui non c'è nessuna evidenza scientifica né nessun fondamento nel buon senso.

Ma è evidente che i già nati non vi interessano. Vi interessano solo embrioni e vegetali. Delle persone non vi frega niente, e si vede dal disprezzo con cui i volontari per la vita (di sé stessi) si rivolgono alle sventurate che gli capitano tra le grinfie.