Il 15 maggio scorso si è verificata una curiosa coincidenza: in uno stesso giorno sono stati pubblicati su due diversi giornali americani due articoli che sostengono l’opportunità di consentire la compravendita di organi per i trapianti. La scarsità di organi disponibili è ben nota, come pure il pesante tributo di vite umane che ciò comporta; poiché la politica corrente di consentire solo donazioni sembra incapace di risolvere il problema, alcuni hanno pensato di instaurare un sistema di incentivi monetari: un vero e proprio mercato degli organi, insomma.
L’articolo di Sally Satel sul New York Times («Death’s Waiting List») non aggiunge molto agli argomenti già noti; vale comunque la pena di citare questa proposta:
Some critics worry that compensation for kidney donation by the living would be most attractive to the poor and hence exploit them. But if it were government-regulated we could ensure that donors would receive education about their choices, undergo careful medical and psychological screening and receive quality follow-up care. We could even make a donation option that favors the well-off by rewarding donors with a tax credit. Besides, how is it unfair to poor people if compensation enhances their quality of life?L’articolo di Richard Epstein, «Kidney Beancounters», apparso sul Wall Street Journal, non è purtroppo disponibile in rete. Eccone comunque un breve abstract:
The IOM’s recent report, “Organ Donation: Opportunities for Action,” is a disappointment, Epstein says. He writes that a lack of consideration of market incentives for organ donation will reduce the chances of reform in a system that currently sees an average of 18 people on the kidney transplant list die each day. He outlines simple features a functional organ market should include: price determined by supply and demand to encourage bids by those with greatest need, social services provided to potential organ donors supported by savings from ending the dialysis program, and imposing obvious limitations on donors.Sul Corriere della Sera Massimo Gaggi ha riassunto entrambi gli articoli («Proposta dagli Usa: sì alla vendita di organi», 16 maggio).
Gaggi cita giustamente il nome di Gary Becker, il grande economista che è uno dei maggiori paladini del mercato per gli organi. Le proposte di Becker si possono leggere in forma molto accessibile sul Becker-Posner Blog, assieme alle sue risposte alle obiezioni dei commentatori («Should the Purchase and Sale of Organs for Transplant Surgery be Permitted?», «Organ Sales–Posner’s Comment», «Organ Sales–Posner’s Response to Comments», «Response on Whether Organs Should be Purchased and Sold–BECKER», 1-14 gennaio 2006). Per una presentazione più completa (e impegnativa) delle stesse idee si può vedere questo working-paper: Gary S. Becker e Julio Jorge Elías, «Introducing Incentives in the Market for Live and Cadaveric Organ Donations», University of Chicago, 2002.
Aggiornamento: ho aggiunto altre segnalazioni in un nuovo post.
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