Tutto quello che in Italia non si può fare potrebbe essere una descrizione accurata del Comunicato Stampa che Amica Cicogna invierà nelle prossime ore e che riporto di seguito.
L’Associazione Amica Cicogna accoglie con favore la notizia dell’utilizzo della diagnosi genetica di preimpianto per evitare la trasmissione di un cancro maligno della retina.* The Times, Screening will detect blindness gene in embryos, 13 maggio 2006.
È successo in Inghilterra. I futuri genitori hanno fatto ricorso alla fecondazione extracorporea e i medici dell’University College Hospital di Londra hanno analizzato gli embrioni prodotti. Sono stati poi impiantati soltanto quelli privi del gene responsabile al 90% dello sviluppo di una forma ereditaria di cancro all’occhio, il retinoblastoma (vedi anche AIGR). La futura mamma è felice di sapere che il nascituro non svilupperà la malattia che ha gravemente compromesso la sua vista.
Tutto questo in Italia non sarebbe possibile: perché la legge 40 vieta l’accesso alle tecniche procreative se non si è sterili. Perché vieta il ricorso alla diagnosi genetica e vieta la selezione embrionale.
Amica Cicogna si augura che quanto è accaduto in Inghilterra possa accadere anche in Italia; che l’intollerabile e ingiustificabile esclusione dei non sterili dalle tecniche riproduttive abbia fine; che si permetta alle famiglie di ricorrere alle tecniche mediche disponibili per migliorare la vita dei nascituri.
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