martedì 29 maggio 2007

I soliti noti

Massimo Introvigne promuove un appello per fermare il documentario spazzatura (questa è la ragione) Sex Crimes and the Vatican (Venti parlamentari chiedono stop a video preti pedofili BBC, ImgPress, 25 maggio 2007).

Firmano: i senatori Antonio Battaglia (An), Laura Bianconi (Fi), Paola Binetti (Margherita), Luigi Manfredi (Fi), Alfredo Mantovano (An), Luca Marconi (Udc), Gaetano Quagliariello (Fi), Giacomo Santini (Dc), Gustavo Selva (An), Francesco Storace (An) e i deputati Isabella Bertolini (Fi), Gabriella Carlucci (Fi), Riccardo Migliori (An), Angela Napoli (An), Patrizia Paoletti Tangheroni (Fi), Simonetta Licastro Scardino (Fi), Roberto Ulivi (An), Luca Volontè (Udc), Michele Vietti (Udc) e Marco Zacchera (An).
Sottoscrivono anche oltre ottanta intellettuali (?) e docenti universitari, cattolici e laici. Tra di essi Franco Cardini e Aldo Mola, lo psicologo Claudio Risé, il giurista Mauro Ronco e il sociologo Pietro De Marco.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

E Franco Zeffirelli?

:-)

Anonimo ha detto...

Franco Cardini? Non me l'aspettavo e mi spiace.

Anonimo ha detto...

Perchè stupirsi? Questi nomi sono fra i più limitati intellettualmente e più arretrati culturalmente del centrodestra...Io invece devo dire mi stupisco (piacevolmente) che siano stati solo 40....(sugli intellettuali cofirmatari stenderei un velo di pietoso silenzio invece....

Anonimo ha detto...

Possibile che non abbiate nessun dubbio sulla ragione dell'appello?
Condannate tanto le certezze, ora siete voi certi che il documentario è serio e che l'appello è conservatore. E' contraddittorio, no?

Ivo Silvestro ha detto...

Caro anonimo, l'appello propone una censura.
Se i firmatari avessero proposto la produzione di un altro documentario volto a smascherare le menzogne del primo, credo che nessuno di noi avrebbe avuto da ridire.
Se l'unica risposta che si ha è la censura, viene il dubbio che sia tutto vero...

Anonimo ha detto...

Certo, intanto mentre "producono" la smentita però che dovremmo fare?
Guardarci un documentario contestato e criticato da molti come inaffidabile? Bisogna decidere se essere garantisti oppure no. Ma una volta deciso, deve essere sempre così.

Anonimo ha detto...

Ma secondo te dov'è che il documentario evidenzia inaffidabilità e poca serietà?
L'hai visto per lo meno, oppure il sacerdote che ragiona al posto tuo te lo ha proibito?

Anonimo ha detto...

Infatti, Anonimo (il primo), hai qualche motivo per dire che il documentario è inaffidabile o fazioso? lo hai visto? ti sei fatto (o fatta) una idea? oppure ripeti soltanto quello che hai sentito su una certa stampa filovaticana?
La mia, ti assicuro, non è una domanda polemica. E' solo per capire.
Io l'ho visto e mi sembra terribile, mi sembra che sarebbe doveroso accertare le responsabilità e cercare di rimediare (ammesso che sia possibile, che nons ai troppo tardi) al dolore causato a bambine e bambini. Io ho una cugina di dieci anni, e se solo penso che le possa accadere qualcosa di simile impazzisco.

Anonimo ha detto...

"Certo, intanto mentre "producono" la smentita però che dovremmo fare?"

Essì, bisogna avvertire prima: Che maniere sono quelle di prendere così alla sprovvista!

Anonimo ha detto...

Perché mai la chiesa si sente così accerchiata? Se si sentisse forte e candida di coscienza non si pronuncerebbe così tanto e si asterrebbe di buon grado di intervenire in ogni santa discussione politica

Anonimo ha detto...

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grazie per l'attenzione,

Anonimo ha detto...

La Chiesa cerca di non affogare. Con tutti i mezzi, anche illeciti (come il silenzio o la censura).

Anonimo ha detto...

"Guardarci un documentario contestato e criticato da molti come inaffidabile?"

Nessuno ti obbliga a guardarlo.
Censurandolo, siamo tutti obbligati a non guardarlo.
E' chiara la differenza?

E comunque, per poter giudicare se sia fatto bene o male, se sia fazioso o obiettivo, se sia un attacco alla chiesa o che altro, come prima cosa bisogna... guardarlo. Cosa che una forma di censura impedirebbe.

Anonimo ha detto...

Il vero problema non è certo legato alla libertà di fare un certo tipo di "informazione" ma consiste nel fatto che certe affermazioni sono palesemente ingiuriose e gravemente diffamatorie. Esiste forse un diritto alla diffamazione? Personalemete sarei anche favorevole alla programmazione di questo filmato, a patto che venga fatto sulle reti non della rai e con ospiti superparter, visto che la maggior parte degli abbonati rimarrebbero profondamente indignati e delusi.
Per quanto mi riguarda oggi faccio la disdetta del canone e butto la tv nel posto che si merita. La spazzatura.
Un caro saluto
Gianfranco Macrì

Anonimo ha detto...

"sono palesemente ingiuriose e gravemente diffamatorie. Esiste forse un diritto alla diffamazione?"

Per perseguire i reati di diffamazione esistono le sedi competenti, sia qui che in UK, e non mi risulta che la Chiesa abbia sporto querele di sorta, oltremanica (ma l'informazione da noi è quella che è, quindi…) Non capisco perché noi dovremmo dare per scontato il contenuto diffamatorio.
Buttare la TV, comunque, molto probabilmente è una buona cosa.

Anonimo ha detto...

A quanto pare il diritto alla diffamazione è quantomeno relativo... è un diritto insinuare che pedofilia/incesto/zoofilia e via dicendo siano perfettamente equiparabili all'omosessualità, mentre non è un diritto chiedere spiegazioni per aver evitato la galera a dei pedofili veri e propri.
Quello non si fa, eh no.

Anonimo ha detto...

"Per quanto mi riguarda oggi faccio la disdetta del canone e butto la tv nel posto che si merita. La spazzatura."

Ecco! Su questo sono totalmente d'accordo! :-)

Anche se io, per farlo, penso a programmi tipo "A sua immagine" e robba del genere!