martedì 9 dicembre 2008

Approfondimenti sul latte crudo

Su Darwinweb, «Scoppia il caso del latte alla spina» (9 dicembre 2008):

La Regione Lombardia, che ha il 40% della produzione nazionale di latte, regola la vendita di quello crudo con due distinte circolari, nel novembre del 2004 e nel maggio del 2005, ma una volta che iniziano i controlli ci si rende conto che la normativa non viene applicata nella sua interezza. Una circolare successiva, indirizzata ai direttori generali delle Asl e al Ministero della salute, ricorda alle strutture sanitarie che «l’esito dei controlli effettuati ha evidenziato alcuni aspetti di criticità che, anche alla luce dell’esperienza maturata in questi mesi (…) richiedono ulteriori precisazioni e indicazioni operative». La circolare sottolinea – ma ne seguiranno altre dello stesso tenore – che ai sensi del decreto 109/92 e successive modifiche «è vietato fornire indicazioni che possono indurre in errore l’acquirente sulle caratteristiche del prodotto, che attribuiscono effetti o proprietà che non possiede, che attribuiscono proprietà atte a prevenire, curare, o guarire una malattia umana o accennano a tali proprietà». Quest’ultima precisazione forse non si riferisce alle etichette affisse nelle milk machine, quanto ad alcuni siti web dei produttori dove si decantano le proprietà curative del latte crudo. Passa altro tempo ancora e il numero degli esami aumenta sino a fornire un primo quadro generale sull’opera di vigilanza. Infatti nella tarda primavera del 2008 vengono presentati i dati sui controlli ufficiali dell’anno precedente da cui risulta che su 220 aziende lombarde autorizzate ben 29 hanno subito sospensioni per irregolarità. Il 27,6% dei provvedimenti è relativo a un tenore di cellule somatiche superiore alla norma, il 10,3% al tenore in germi, il 6,9% a Listeria monocytogenes, il 13,8% per Campilobacter termotolleranti e la stessa percentuale la si ritrova nelle sospensioni per Streptococcus agalactiae e per E. coli 0157.
Da leggere tutto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...certo che dichiarare i dati ufficiali quelli fatti da un'associazione di produttori, ce ne vuole!

I dati ufficiali sono quelli delle AUSL!

Quelle belle tabelline le può fare chiunque!