venerdì 14 luglio 2006

Appello a Prodi sulle staminali embrionali

Lettera Aperta al Presidente del Consiglio Romano Prodi dal Gruppo di Ricercatori Italiani sulle Cellule Staminali Embrionali:

Oggetto: Perché la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane non è un inutile “optional”, ma è doverosa per il progresso della scienza ed è una pratica legalmente permessa in Italia.

Egregio Presidente,
noi ricercatori, che, in Italia, stiamo conducendo studi su linee di cellule staminali embrionali preparate all’estero, ci siamo riuniti in un Gruppo indipendente ed abbiamo organizzato per oggi un Convegno di studio a Roma per presentare all’opinione pubblica le nostre ricerche scientifiche e per affermare la assoluta legittimità degli studi che stiamo facendo.
Le inviamo questa Lettera Aperta per informarLa dei principali risultati del nostro Convegno e per chiedere il sostegno del Governo e Suo alle nostre ricerche.

A questo proposito ribadiamo che:
- le ricerche sulle cellule staminali embrionali sono campo di frontiera, nuovo e ricco di prospettive, potenzialità e quindi anche di speranze. Esse contribuiranno all’avanzamento delle conoscenze sulle malattie, permettendoci di elevare il livello di lotta alle patologie, con benefici per l’umanità tutta.
- le ricerche sulle cellule staminali embrionali sono necessarie quanto quelle sulle staminali adulte. Non esiste contrapposizione tra queste ricerche ma complementarità. Le scoperte sulle prime costantemente favoriscono gli studi sulle altre, e viceversa. Non vi è alcuna certezza che la ricerca sulle sole staminali adulte possa garantire la cura di tutte le malattie umane. Per questo è “scientificamente sbagliato” impedire questa sinergia.
- la percezione, da alcuni veicolata all’opinione pubblica, che le cellule staminali siano un “mero strumento di trapianto”, è frutto di una comunicazione superficiale e deviante. Non c’è niente di più sbagliato. Ad esempio, le cellule staminali embrionali presentano caratteristiche tali da renderle un preziosissimo elemento di conoscenza per giungere a capire lo sviluppo dei nostri tessuti, le molecole implicate o come si ammalino alcune delle nostre cellule. Non solo, esse possono essere usate per sviluppare e valutare gli effetti biologici di farmaci e vaccini o per capire la tossicità di composti dannosi alla salute del feto. Il trapianto cellulare rappresenta, quindi, soltanto uno dei potenziali ambiti applicativi delle cellule staminali, siano esse embrionali o adulte.
- la “curiosa” campagna secondo cui la ricerca sulle staminali embrionali sarebbe finanziata da non bene identificate “lobby internazionali”, attente solo all’aspetto economico è falsa, inconsistente e faziosa. Al contrario, queste ricerche sono, per la quasi totalità, rigorosamente controllate e sostenute economicamente da Enti Pubblici e da Fondazioni.
- l’affermazione secondo cui il finanziamento per la ricerca sulle staminali embrionali “sottragga ingenti fondi” a quella sulle staminali adulte è altrettanto falsa. Il Ministero della Ricerca ha già messo in evidenza che le staminali di origine embrionale compaiono in un numero esiguo di progetti Europei e che hanno ricevuto una frazione irrisoria del budget complessivo. All’atto pratico, i due campi si sostengono l’un l’altro, anche come possibilità di accesso ai fondi per la ricerca. Non si tratta di due strade parallele ma di una rete di conoscenze che si intersecano. Dimostrazione è che molti scienziati nel mondo ed anche italiani, nei laboratori, lavorano sia sulle une che sulle altre.
- tutti i ricercatori che lavorano solo sulle staminali adulte, devono avere l’onestà scientifica e intellettuale di ricordare, sempre, a sé stessi, alla gestione politica e all’opinione pubblica quanto beneficino e beneficieranno delle ricerche sulle staminali embrionali. Devono ricordare quanti vantaggi conoscitivi traggono dal partecipare a progetti internazionali di ricerca che contemplano entrambi i tipi cellulari. E quanto i risultati ottenuti siano interdipendenti. Qualcuno, correttamente, lo fa. Qualcun altro invece no. Non farlo è grave e fuorviante nei confronti della società intera. Peggio ancora è alimentare il clima di sospetto e l’azione tesa a screditare la ricerca sulle staminali embrionali.
- la ricerca sulle cellule staminali embrionali in Italia è legale. Non contravviene alcuna legge e neanche le disposizioni previste dalla legge 40/2004 (artt. 13 e segg.). Sosteniamo inoltre che, anche dal punto di vista etico, le nostre ricerche sono pienamente legittime e doverose. Non è questa la sede per affrontare il tema dell’embrione, ma quello che è certo oltre ogni ragionevole dubbio è che una cellula staminale embrionale non è un embrione, e che lavorare su queste cellule non equivale affatto a lavorare su un embrione.
- i nostri progetti di ricerca sono stati approvati e sono sottoposti a monitoraggio da parte di un Comitato etico indipendente che si è fatto garante della loro rilevanza scientifica e della legittimità dei finanziamenti, nonché dell’osservanza della normativa vigente (anche Regionale) e della consonanza all’etica. Ci impegnamo a continuare questa prassi ed a rendere conto a Lei e all’opinione pubblica di quanto andiamo facendo e progettiamo di ricercare.
- la libertà di ricerca scientifica è principio sacrosanto accolto ed esplicitato nella nostra Costituzione. Vorremmo che alle dichiarazioni seguano i fatti anche per quanto riguarda il nostro settore di ricerca. Siamo preoccupati che la Carta fondamentale della nostra società sia violata non dai nostri studi, ma da chi tenta di limitare la libertà di ricerca sulla scorta di strumentali e ingiustificate interpretazioni restrittive della Legge 40/2004.

Come scienziati chiediamo che alle nostre ricerche innovative sia dato il giusto rilievo, e siamo aperti a qualsiasi confronto trasparente e costruttivo. Siamo pronti e sempre disponibili a presentare in pubblico ciò che stiamo facendo, perché la scienza è un’attività che deve essere sempre svolta nella totale trasparenza e nel dialogo argomentato – senza pregiudizi.
La invitiamo a venire a visitare i nostri laboratori per prendere atto di quel che stiamo facendo, mostrando attenzione alle ricerche in corso.
Signor Presidente, sostenga e favorisca le nostre ricerche nelle forme a Lei possibili, perché queste ricerche sono parte significativa e fondamentale del bene comune: la salute di domani si garantisce soprattutto con le scelte di oggi. Un paese come l’Italia non può sottovalutare le nuove opportunità che si sono aperte sul piano scientifico in questo settore. È per questo che ci siamo rivolti direttamente a Lei sicuri di trovare considerazione e sostegno.

Il Gruppo dei Ricercatori Italiani sulle Cellule Staminali Embrionali
• Elena Cattaneo (Università di Milano)
• Gianluigi Condorelli (I.R.C.C.S. Multimedica, Milano, Fondazione Parco Biomedico San Raffaele Roma)
• Cesare Galli (LTR-CIZ, Spallanzani, Cremona, Università di Bologna)
• Fulvio Gandolfi (Università di Milano)
• Alessandro Mugelli (Università di Firenze)
• Federica C. Sangiuolo (Università di Roma “Tor Vergata”)
• Giuseppe Novelli (Università di Roma “Tor Vergata” e Università dell’Arkansas)

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