venerdì 7 novembre 2008

I moduli per il testamento biologico

Il testamento biologico non ha valore legale nel nostro paese, ed è improbabile che la legge in preparazione in Parlamento possa migliorare questa situazione. Tuttavia, compilarlo potrebbe non essere inutile: per quanto restrittiva, la futura legge dovrà inevitabilmente lasciare qualche spiraglio, e a un medico sensibile potrebbe dunque essere permesso di tenere conto almeno in parte delle nostre volontà; in caso invece di perdurante assenza di legge, o se questa si rivelasse (come tutto lascia prevedere) di dubbia costituzionalità, un documento scritto semplificherebbe di molto un eventuale iter giudiziario, nell’ipotesi malaugurata che i nostri familiari o amici debbano rivolgersi a un tribunale per ottenere il rispetto delle nostre volontà. Cosa ancor più importante, se molte persone compilassero il proprio testamento biologico e rendessero noto di averlo fatto (per esempio inviandolo a un’associazione che si occupa di queste tematiche, come Exit Italia, Libera Uscita o Fondazione Veronesi), ciò potrebbe convincere il legislatore a emanare una legge più liberale di quella che si annuncia.
In questo spirito, do qui di seguito l’elenco dei moduli prestampati di testamento biologico disponibili in rete, e invito chi può a diffonderlo (ovviamente ogni segnalazione di altri esempi sarà più che benvenuta).

  1. Il modello dell’Associazione Coscioni, presente anche sul sito dell’Aduc;
  2. il modello (biocard) della Consulta di Bioetica;
  3. il modello di Exit-Italia;
  4. il modello della Fondazione Veronesi;
  5. il modello di Libera Uscita (Associazione per la depenalizzazione dell’eutanasia).
Un problema comune alla quasi totalità di questi moduli è che non sono predisposti in modo da consentire scelte articolate: tendono infatti a schiacciare su un’unica eventualità quelle che invece sono alternative multiple (per esempio, è del tutto possibile che uno voglia evitare di essere tenuto in vita in stato vegetativo permanente, ma che non sia contrario a vivere col sostegno di macchine). L’unica eccezione mi sembra costituita dal modulo della Consulta di Bioetica, che appare anche il più chiaro, e che dunque mi sentirei di consigliare. Il peggiore, spiace dirlo, mi sembra quello della Fondazione Veronesi, che è troppo succinto per poter registrare una volontà che sia appena appena articolata. Questo non toglie, ovviamente, che altre esigenze possano comportare preferenze diverse dalle mie.

Aggiornamento 28 febbraio 2009: si aggiunge adesso il modello dell’Associazione Liberi di decidere, molto sintetico (contempla solo i casi di morte cerebrale e di stato vegetativo permanente) e disponibile in due versioni: una da autocompilare e una da compilare davanti a un notaio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di segnalare:
http://www.slipperypond.co.uk/archivi/post1952