Carlo Flamigni, Demetrio Neri e Gilberto Corbellini, membri del Comitato Nazionale per la Bioetica, hanno scritto una lettera indirizzata al presidente dell’organismo, Francesco Paolo Casavola, in cui ne criticano la gestione. La lettera, inviata anche agli altri membri del Comitato, è finita per una fuga di notizie sul prossimo numero della rivista Left; il giornale Aprile OnLine ne ha dato ieri un’anticipazione («Bioetica, presidente così non va», 27 settembre 2007). A quanto pare, proprio ieri il Comitato si sarebbe dovuto riunire per discutere la lettera.
Tre i fatti principali che vengono rimproverati a Casavola:
Il primo [di cui si è occupata anche Chiara Lalli su Bioetica], «è stata la nomina del professor Dallapiccola come rappresentante del Comitato nella commissione incaricata di rivedere le linee guida della legge 40/2004, effettuata senza consultare – come prassi vorrebbe – in alcun modo il Cnb e senza comunque comunicarne l’avvenuta nomina – come regolamento prescrive – all’assemblea. Al di là della inappropriatezza politica della scelta, ovvero di nominare in quella commissione il presidente del comitato ‘Scienza e Vita’, a destare preoccupazione in noi è stata anche la modalità con cui Lei ha gestito, in plenaria, le richieste di chiarimenti: un goffo tentativo di negare l’evidenza, avallato anche dal prof. Dallapiccola (pure lui se ne era dimenticato?), reso ancor più goffo dalla successiva lettera di scuse che Lei ha inviato al prof. Corbellini, il cui contenuto non lascia altra alternativa che pensare che l’intera vicenda sia stata gestita con deplorevole superficialità. Coloro tra i firmatari della presente che sono stati componenti di precedenti Cnb desiderano anche aggiungere di non aver mai udito da parte del Presidente i toni minacciosi e intimidatori che Lei ha usato senza motivo nei riguardi del Professor Corbellini».
Il secondo fatto, «è stata la modalità piuttosto irrituale (cfr. Verbale della Riunione Plenaria del 30 Marzo 2007) con la quale Lei ha ‘indicato’ i professori Bompiani, Marini e Dallapiccola come membri di una commissione congiunta Cnb-Cnbb dedicata allo stoccaggio delle cellule staminali. Da sempre – e senza che nessuno ne debba sollecitare il rispetto – prassi vuole che in questo tipo di nomine venga rispettato il pluralismo di idee e posizioni e quindi non si capisce perché Lei abbia privilegiato, di nuovo, tre esponenti del Cnb di analogo orientamento (e sempre afferenti a Scienza e Vita), trascurando di includere un esponente di diverso orientamento e che aveva manifestato la sua disponibilità, cioè la Professoressa Monica Toraldo di Francia».
Il terzo fatto, «è stata la nomina, effettuata senza consultare l’assemblea e senza comunicare alcunché, del prof. Marini come delegato italiano presso il Forum dei comitati etici dei paesi dell’Unione Europea. Consideriamo del tutto inopportuna questa nomina perché la rappresentanza del Cnb presso organismi internazionali è uno dei compiti fondamentali del Presidente, che può certo, come talora è avvenuto in passato, farsi rappresentare a questa o quella riunione da un delegato (e non necessariamente uno dei vice-presidenti) in caso di momentaneo impedimento: ma una delega ‘perpetua’ alla stessa persona potrebbe essere interpretata, a livello europeo, come una mancanza di considerazione e di rispetto per quell’Istituzione, così indebolendo di fatto il prestigio del Cnb nel consesso europeo».