Lo sviluppo di una terapia del morbo di Parkinson a base di staminali embrionali era stato finora intralciato dalla difficoltà di far differenziare le cellule nel tipo esatto di neuroni produttori di dopamina, la cui perdita provoca i sintomi della malattia. Una squadra di ricercatori del Cornell University Medical College di New York, guidata da Steve Goldman, è riuscita finalmente a superare quest’ostacolo, ricorrendo all’espediente di coltivare le staminali assieme a cellule somatiche tratte da feti abortiti. I risultati sono stati entusiasmanti: una volta trapiantate nel cervello di topi che presentavano gli stessi sintomi del Parkinson, le cellule hanno causato una remissione quasi completa del male.
Rimane tuttavia un problema: tra le cellule trapiantate ce n’erano alcune non completamente differenziate, ed esiste la possibilità che possano dare origine a tumori (anche se i topi impiegati nell’esperimento non hanno fatto in tempo a svilupparne). Fortunatamente la soluzione potrebbe essere semplice: basterebbe selezionare le cellule adatte, scartando quelle indifferenziate. In ogni caso, i test clinici sull’uomo sono ancora lontani (Kerri Smith, «Stem-cell treatment for Parkinson’s brings mixed results», news@nature.com, 22 ottobre 2006).
lunedì 23 ottobre 2006
Staminali contro il Parkinson
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