lunedì 2 luglio 2007

Avvenire attacca Wiesel

Ancora un bell’articolo di Girolamo De Michele su CarmillaL’Avvenire contro Élie Wiesel», 1 luglio 2007):

Che alcuni uomini di chiesa – tra i quali Joseph Ratzinger – si scaglino contro Harry Potter e la negativa influenza che il maghetto avrebbe sulla gioventù (dopo tutto è vero: educa a pensare con la propria testa) può far sorridere. Che l’Avvenire, quotidiano della CEI, mandi a dire alla maggiore filosofa italiana, alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro, che i suoi dubbi e le sue perplessità sull’ideologia religiosa non doveva stamparli, ma circoscriverli ai privati carteggi, inquieta già di più: sa di monito censoreo, di messa all’indice (e pazienza per il mediocre recensore che cerca con questi mezzucci il suo quarto d’ora di notorietà). Ma se ad essere attaccato dall’Avvenire è il premio Nobel per la pace Élie Wiesel – beh, c’è da preoccuparsi seriamente.
L’occasione è stato il discorso letto da Wiesel alla Milanesiana il 27 giugno, del quale il Corriere della Sera ha pubblicato un estratto dal titolo: «Le religioni e l’ombra del male» [qui]. Immediata la risposta dell’Avvenire [qui], che si guarda bene dar riportare il testo criticato: che infatti viene distorto in modo vergognoso.
Da leggere.

2 commenti:

Joe Silver ha detto...

Vabbe' ma è Rondoni. E' il poeta Rondoni. Lo conosciamo, no?

"Quel che Wiesel e altri ottimi luogocomunisti non si rassegnano ad accettare è che l’uomo per natura è religioso. Considerano un errore ciò che invece è secondo natura. E così fanno confusione. L’uomo cercherà sempre qualcosa che risponda alla inquietudine del senso del destino e del presente."

A parte la solita ossessione di stabilire ciò che è "secondo natura" in contrasto a ciò che non lo sarebbe (l'omosessualità o, in questo caso, la mancanza di fede), la "naturale" religiosità - intesa come ricerca del Senso, della risposta a quell'inquietudine esistenziale - non si traduce necessariamente nell'adesione a un sistema ideologico stratificatosi nel corso dei secoli.

Se proprio vogliamo dirla tutta: essere agnostici, materialisti, quel-che-volete-isti non è più innaturale dell'esser cristiani o musulmani.

Anonimo ha detto...

Meraviglioso, totalmente meraviglioso.
Parlo di Wiesel ovviamente: "quando l'Assoluto si trasformava in potere assoluto, diventava la negazione della libertà e il nemico di chi, la libertà, voleva difenderla. Era inevitabile. L'Assoluto finisce per chiudersi a chiave dall'interno. Non può respirare, accanto a chi mette in dubbio la sua legge. Soffoca i sogni e diventa efferato, dunque pericoloso"

considerare un affronto/un attacco/una manovra sporca/un pericolo considerazioni fattuali come queste significa come minimo avere la coda di paglia, il che solitamente è sintomo di una coscienza non proprio linda...