Su Time un bell’articolo di Nancy Gibbs fa il punto sulla ricerca sulle cellule staminali, esaminando i fattori scientifici e politici in gioco («Stem Cells: The Hope And The Hype», 30 luglio 2006). Tra le varie notizie riportate segnalo quella che riguarda i possibili prossimi test clinici su esseri umani con staminali embrionali: dopo la Geron (di cui abbiamo già parlato su Bioetica poco tempo fa), anche la Advanced Cell Technology si appresterebbe a chiedere l’autorizzazione della FDA per tre terapie: una della degenerazione maculare, una per la riparazione del muscolo cardiaco e una per la rigenerazione della pelle.
Not surprisingly, the groups closest to human trials are in the biotech industry, which operates without government funds. Geron claims it is close to filing for permission to conduct the first human trials relying on ESC-based therapy. It is using stem cells to create oligodendroglial progenitor cells, which produce neurons and provide myelin insulation for the long fingers that extend out from the body of a nerve cell. Lanza’s group is also close to filing for FDA permission to begin clinical trials on three cell-based therapies: one for macular degeneration, one for repairing heart muscle and another for regenerating damaged skin. Not to to be outdone, the academic groups are just a few steps behind. Lorenz Studer at Memorial Sloan-Kettering Cancer Center in New York City has been able to differentiate ESCs into just about every cell type affected by Parkinson’s disease and has transplanted them into rats and improved their mobility. Next, he plans to inject the cells into monkeys.Si può leggere in proposito anche un comunicato stampa dell’azienda californiana del 15 maggio scorso. L’articolo della Gibbs non tace le difficoltà dell’impresa, che restano molte; ma con un po’ di fortuna dovrebbe essere ormai vicino il giorno in cui non si potrà più dire che la ricerca sulle staminali embrionali è inutile.
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