No, i «risultati zero» non sono quelli raccolti fin qui dal nostro Luca Volontè (visto pochi minuti fa in TV al question time della Camera: bella cravatta, Luca!), già impiegato nello showroom della Filanto s.p.a. di Milano, direttore del prestigioso Istituto di Studi Giovanni Paolo II, responsabile degli Enti Locali del PPI, e così via in un glorioso crescendo, fino all’apoteosi di On. Capogruppo dell’UDC. I «risultati zero» li addebita il nostro Luca allo Stato della California (Luca Volontè, «Le donne non sono galline in batteria», Libero, 18 luglio 2006, p. 19):
La California ha investito milioni di dollari per dimostrare che le cellule staminali embrionali sono utili per la soluzione [sic] delle malattie. Risultati zero, l’ex capo dela FDA riferisce: “c’è ancora molto da fare per dimostrare la fattibilità delle applicazioni mediche delle cellule embrionali”.Penseranno a questo punto i lettori più fedeli di Bioetica: “ecco che adesso questo dimostra che le cose stanno all’esatto contrario di quello che afferma quel poveretto, come nel caso di Mister Muffa o dei Valdesi...”. E invece no: è verissimo, la California ha ottenuto zero risultati dalle ricerche sulle staminali embrionali. Volontè non ha sbagliato, e io mi limiterò ad aggiungere solo qualche particolare che il nostro Luca ha omesso (per ragioni di spazio, sono sicuro).
Il finanziamento di tre miliardi di dollari, da erogare nel corso di dieci anni, è stato deciso con un voto popolare nel referendum sulla cosiddetta «Proposition 71», la California Stem Cell Research and Cures Initiative, il 2 novembre 2004 (59% di sì, 41% di no: in quello strano paese i referendum si vincono andando a votare, non invitando gli altri ad astenersi). In conseguenza del voto, è stato fondato il California Institute for Regenerative Medicine, incaricato di amministrare i fondi. Ma nel 2005, mentre l’Istituto approntava i propri regolamenti interni, due gruppi contrari alla ricerca sulle staminali embrionali si rivolgevano a un tribunale per bloccare l’iniziativa, sostenendo la sua incostituzionalità. Ciò impediva l’erogazione dei finanziamenti dello Stato; e anche se il giudice dava ragione nell’aprile di quest’anno all’Istituto, i fondi rimarranno congelati fino all’esaurimento dei ricorsi, cioè probabilmente fino all’anno prossimo («Judge Rules Suits Challenging Stem Cell Agency Have No Merit», Associated Press, 22 aprile 2006; peraltro la cosa potrebbe avere anche effetti positivi, cfr. «Legal delays may be a plus for state’s stem-cell effort», Mercury News, 1 giugno 2006). L’Istituto ha fatto comunque ricorso a prestiti e donazioni di privati, e il 10 aprile di quest’anno ha erogato i primi contributi per la formazione di nuovi ricercatori nel campo delle staminali, per 12,1 milioni di dollari (Carolyn Marshall, «In End Run Around Legal Challenge, California Gives Out Stem Cell Research Grants», New York Times, 11 aprile 2006).
Prima che i futuri ricercatori siano formati, o che i fondi governativi vengano sbloccati, e che si comincino ad ottenere risultati da ricerche alquanto complesse, bisognerà attendere, comprensibilmente, ancora un po’ di tempo. Ciò non toglie che Volontè abbia assolutamente ragione: finora, in California, zero risultati...
Aggiornamento: il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger (che spera di venire rieletto nelle elezioni del prossimo novembre), ha autorizzato questa settimana un prestito di 150 milioni di dollari al California Institute for Regenerative Medicine, per avviare la ricerca in attesa della fine dell’iter giudiziario. Nonostante questo, come noterebbe di sicuro Luca Volontè, ancora nessun risultato dalle staminali embrionali in California...
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