Da un articolo di Cristopher Hitchens pubblicato su Vanity Fair nell’ottobre 2001:
Quando mi hanno chiesto se sapessi qualcosa del suo lavoro tra i poveri, se l’avessi mai conosciuta, ho risposto che avevo camminato con lei per Calcutta e che ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un’amica dei poveri quanto un’amica della povertà. Lodava la povertà, la malattia e la sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. Era adamantinamente contraria alla sola politica che abbia mai alleviato la povertà in tutte le nazioni – e cioè dare potere alle donne ed estendere il loro controllo sulla propria fertilità. La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire, un luogo dove le cure mediche erano poche, quando non addirittura inesistenti (quando fu lei ad ammalarsi, volò in prima classe alla volta di una clinica privata in California). Le grandi somme di denaro raccolte venivano spese per la maggior parte nella costruzione di conventi in suo onore. Aveva fatto amicizia con tutta una serie di ricchi truffatori e sfruttatori, da Charles Lincoln della Lincoln Savings & Loans, alla ripugnante dinastia Duvalier di Haiti, accettando da entrambi generose donazioni di denaro che in realtà era stato rubato ai poveri.Cristopher Hitchens è l’autore di The Missionary Position. Mother Theresa in Theory and Practice, 1995, Verso, London-New York; tradotto in italiano con il titolo La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa, 1997, minimum fax, Roma.
minimum fax
1 commento:
Ce l'hanno fatta pure santa!
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