Un articolo su The Scientist di marzo (S. Jay Olshansky, Daniel Perry, Richard A. Miller e Robert N. Butler, «In Pursuit of the Longevity Dividend») offre un punto di vista inconsueto sugli sforzi per sviluppare farmaci anti-senescenza: mentre il luogo comune vuole che aumentando la vita media si andrebbe incontro alla bancarotta dei sistemi pensionistici e sanitari, gli autori sostengono che metodi efficaci per combattere l’invecchiamento arrecherebbero importanti benefici economici alla società, estendendo l’età contributiva e riducendo la morbilità. Propongono di conseguenza di innalzare di più di 100 volte il budget annuo che il National Institutes of Health destina allo studio dell’invecchiamento, portandolo a 3 miliardi di dollari, con l’obiettivo di rallentare di almeno sette anni il processo di senescenza negli esseri umani.
giovedì 9 marzo 2006
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