Molto interessante il documento intitolato I FRUTTI E L’ALBERO. CINQUE ANNI DI GOVERNO BERLUSCONI LETTI ALLA LUCE DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, a cura degli onorevoli Fabio Garagnani e Antonio Palmieri e pubblicato con il contributo del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera dei Deputati.
Le aree tematiche sono sei:
1. Riconoscimento del ruolo della Chiesa
2. Più forza e più libertà per la famiglia
3. Dalla parte dei più deboli
4. Sussidiarietà in azione
5. Difendere e rispettare la vita
6. Tutti siamo responsabili di tutti
La mia approssimazione nel riassumere il documento sarebbe inevitabilmente ingenerosa; pertanto credo che il migliore suggerimento che posso dare è quello di leggersi per intero l’apologia di Silvio Berlusconi (I frutti e l’albero). Tuttavia non posso fare a meno di riportare quanto si dichiara nella sezione 6:
Legge sulla fecondazione assistita (2002-2004)
La legge approvata dal Parlamento con il voto della quasi totalità dei parlamentari di Forza Italia e con il parere favorevole del governo è il miglior punto di accordo possibile tra tutela della vita umana fin dal suo inizio, desiderio di diventare genitori e rispetto per la scienza.
Referendum sulla legge per la fecondazione assistita (2005)
Durante la campagna referendaria la quasi totalità degli esponenti nazionali di Forza Italia (Bondi, Pera, Tremonti, Pisanu, Adornato, La Loggia, solo per citarne alcuni) e dei parlamentari azzurri ha preso posizione a favore del mantenimento della legge attraverso la scelta del non voto. Anche il presidente Berlusconi non è andato a votare.
Indagine conoscitiva sulla applicazione della legge 194 (2005-2006)
Forza Italia ha appoggiato l’indagine conoscitiva sulla applicazione della legge sull’aborto. L’indagine ha ribadito la necessità della reale applicazione di quella parte della legge dedicata alla rimozione delle cause che portano all’aborto, potenziando i consultori, coinvolgendo i medici di base e valorizzando il ruolo del volontariato.
Nuova legge contro la droga (2006)
Aumento delle pene per gli spacciatori, nessuna distinzione tra droghe “leggere” e droghe “pesanti”, equiparazione tra strutture statali e strutture del privato-sociale per il recupero, sanzioni amministrative per chi si droga, nuove azioni per la prevenzione: non esiste il “diritto a drogarsi”.
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