venerdì 17 marzo 2006

Il premio Pinocchio a Roberto Calderoli

Il pretesto è il confronto televisivo tra Berlusconi e Prodi. Poi, come un fiume in piena, Roberto Calderoli non ci risparmia riflessioni personali su altri argomenti.

Altro che chiarezza quella di ieri sembrava la finale del premio Pinocchio. Mi hanno fatto un po’ ridere e un po’ pena, l’avevo detto che era un trappolone. Silvio Berlusconi lasci perdere questo tipo di confronti e vada per le strade e per le piazze a parlare direttamente con la gente. Sarà sufficiente una stretta per far sentire al cittadino che la sua mano è onesta ma decisa, di chi ha i numeri per governare il Paese.
Una sfida all’americana? Semmai americani a Roma, come il Nando Moriconi di Sordi. Tutti abbiamo visto almeno una volta i confronti in Usa e mai si è avuta l’impressione che i candidati si muovessero in una specie di acquario come è accaduto da noi. La politica è fatta di cuore, anima, gesti, perfino smorfie e sudore, sennò siamo di fronte alla plastica.
Dicono che così si evitano le bugie? Le bugie si smascherano in un confronto aperto. Pensano questi signori che il popolo sia così scemo da farsi infinocchiare così?
Ho detto “Mamma mia”. Se fossi stato un telespettatore davanti alla televisione che non sapeva come votare, non avrei scelto nessuno dei due. Vedere persone che hanno qualità e che conosco da tanto tempo incastrate in una trasmissione del genere. Meglio un litigio come può avvenire qui a Matrix, in cui la gente vede chi ha gli attributi per governare un Paese. Ogni volta che vedo trasmissioni di quel tipo, mi sembra il Premio Pinocchio perché raccontano di quelle balle incredibili, anche riferendo dati che numericamente non stanno né in cielo né in terra.

[Gli immigrati in fila sono] irregolari che vanno espulsi; è disturbante che a presentare le domande non ci fossero solo i datori di lavoro come prevede la legge, ma irregolari che quindi vanno espulsi.
[La nuova legge elettorale che lui stesso ha scritto è] una porcata fatta volutamente per mettere in difficoltà una destra e una sinistra che devono fare i conti con un popolo che vota. Sono poco orgoglioso di quella legge. L’ho scritta io ma è una porcata.

Forse dico una bestialità e parlo a titolo personale ma sia Saddam che Milosevic erano gli unici che potevano tenere a bada situazioni che altrimenti sarebbero uscite fuori controllo.
Avrebbero potuto tenere a freno anche la sua lingua? (da La legge elettorale è una porcata anche se l’ho fatta io, il Giornale.it, 16 marzo 2006)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nando aveva tutta un'altra classe. Peccato mortale fare un tale paragone.

Anonimo ha detto...

ma bisogna dimettere certe persone affinché si rendano conto di aver fatto porcate?