Un eccellente post dell’Oggettivista («L’Occidente dopo l’11 settembre», 11 settembre 2006):
Probabilmente ha ragione Benedetto XVI quando sostiene che: “La vera minaccia per la loro identità, i popoli dell’Asia e dell’Africa non la vedono nella fede cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto di libertà e l’utilità a supremo criterio morale”. Ed hanno ragione i popoli dell’Asia e dell’Africa a temerci per questo motivo. Perché è grazie a questo “cinismo” che l’Occidente è superiore al resto del mondo. Il nostro è un sistema vincente, proprio perché garantisce all’individuo la vita e la libertà di perseguire i suoi fini. Non è un sistema che costringe l’uomo a vivere secondo una legge dettata da Dio. Dalla Rivoluzione Industriale in poi, la scienza, il liberalismo e il capitalismo stanno liberando l’uomo da “Dio”, dalla tradizione e dai tiranni. Quello che ne è derivato non è un sistema “vuoto” di valori. È un sistema che è fondato sull’uomo, sui suoi valori e sulle sue aspirazioni. I religiosi e gli zelanti (soprattutto nel mondo islamico) lo considerano “vuoto” perché accantona la legge di Dio ed emargina il loro ruolo. …Da leggere per intero.
Non riusciremo mai a combattere il terrorismo islamico, finché non la smetteremo di dire e pensare: “tutto sommato hanno ragione a rimpiangere un passato spirituale”. Perché è questo il retro-pensiero dominante nella maggioranza degli intellettuali europei e americani. Ed è quello che ci impedisce di intraprendere delle azioni decisive nella guerra contro il terrorismo.
Vinceremo solo quando saremo veramente convinti che il nostro sistema di vita, aperto, secolare e capitalista, è il migliore dei mondi sinora esistiti e che per difenderlo vale veramente la pena.
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