Fecondazione: Scienza e Vita, giù le mani dalla legge 40, (AGI) - CdV, 17 lug:
È in atto un tentativo per far saltare surrettiziamente la legge 40, che i cittadini hanno voluto mantenere con il referendum del 2005 (1). Lo denuncia “Scienza e Vita”, l’organismo che promosse l’astensione e che oggi difende nuovamente la legge sulla fecondazione. “Laicità e democrazia (2) sono a rischio di estinzione quando si fa pressione per modificare le linee-guida applicative della legge in modo che possano servire come grimaldello per scardinare la legge stessa”, ha sottolineato la prof. Maria Luisa Di Pietro, docente di bioetica alla Cattolica e co-presidente (con il genetista Bruno Dallapiccola) dell’Associazione, durante la conferenza stampa promossa per contestare i dati del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 40. Dati relativi alla diminuzione delle gravidanze con la Fivet (rispetto al tempo del “Farwest procreativo”) che, alla vigilia dell’emanazione delle linee- guida della stessa legge, sono stati letti scorrettamente (3) per portare ad una revisione della legge. Infatti, ha sottolineato la Di Pietro, vengono usati per “far dire alla legge quello che la legge non dice” (4). Mancano invece informazioni su cosa si fa per la “prevenzione primaria della sterilità”, che “sta diventando una vera e propria emergenza anche per il nostro Paese”, oppure “sui danni da fecondazione artificiale e sul fatto che la tanto richiesta diagnosi preimpianto causa tali danni all’embrione da ridurne di un terzo le nascite”. (AGI)(1) Validità del referendum: vedi la voce Quorum, per iniziare.
(2) Laicità e democrazia? Laicità? Strano che a parlare di laicità sia una accanita sostenitrice di una legge degna di uno Stato etico e patriarcale, che in nome di un principio quantomeno discutibile mette a rischio, sì, la salute delle persone. A rischio di estinzione (se non già compiutamente estinta, proprio come il povero Dodo) è la laicità, ma a causa di leggi come la legge 40, non a causa del tentativo di porvi rimedio. Tentativo ormai fiaccato da un referendum invalido (invalido, non confermativo della legge!), da una politica pavida e disinteressata ai problemi delle persone che avrebbero bisogno di tecniche rese illegali dalla legge 40, e da quanto accaduto prima: la redazione di una legge tanto orrenda, la decisione della Corte Costituzionale di non accettare il quesito abrogativo totale, e così via. Quante volte è stato già detto? Troppe.
(3) Sono stati letti scorrettamente da quanti non si sono nemmeno scomodati a leggere con attenzione e per intero la relazione del Ministero. Ma si sono accontentati delle agenzie (mezza paginetta contro un centinaio, vuoi mettere?). Sono stati letti scorrettamente da quanti avevano già deciso quali dovessero essere i risultati.
(4) Cosa dice la legge, signora Di Pietro? Lei è la stessa che metteva in guardia rispetto al pericolo di incentivare i costumi sessuali discinti promuovendo la campagna di vaccinazione contro il Papilloma virus, nevvero? Meglio una bella malattia (fino al tumore del collo dell’utero), soprattutto se conseguenza di promiscuità sessuale! Che cosa dice allora la legge 40? Che va tutto bene? Ma sì, in fondo un po’ di sofferenza terrena aiuta a tenere in caldo un posticino in paradiso.
2 commenti:
Sono d'accordo in pieno (con Chiara Lalli, ovviamente)
tristezza vivere in un paese nel quale c'è qualcuno che scrive queste cose, e soprattutto nel quale c'è qualcuno che le prende per buone.
la cosa più divertente, però, è che la famigerata legge 40 non ha affatto raggiunto gli obiettivi che le dipietre, le scaraffie, roccelle eccetra contrabbandavano ai loro adepti.
perché coloro che possono, la legge 40 la bypassano allegramente. all'estero. là dove le dipietresse non vedono (o fanno finta)
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