lunedì 9 febbraio 2009

Eluana è morta

Libera, infine. Come voleva essere.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Vola libera ora. Beppino un abbraccio immenso. Hai fatto la cosa più difficile x un padre ma forse la più giusta

Anonimo ha detto...

Purtroppo la vicenda è ben lungi dal concludersi, il ddl è ancora in discussione e, se confermato dal voto parlamentare, avrà ripercussioni su tutti (anche se solo per 180 giorni...).

Anonimo ha detto...

Spero solo che si apra nell'immediato futuro uno spiraglio per arrivare all'approvazione di una legge giusta e non liberticida

alina ha detto...

cara eluana rimarrai sempre con noi,speriamo che avrai smesso di soffrire e hai trovato pace a casa del signore.

Anonimo ha detto...

finalmente libera

addio

paolo de gregorio ha detto...

"La morte fa parte della vita"

Eluana, ragazza.

(ed oggi è stata di nuovo vita)

Anonimo ha detto...

Un caso limpido di uso sbagliato della scienza. Impariamo a intervenire il meno possibile nello scorrere naturale della vita. Non accaniamoci su noi stessi. Ma e' brutto dovere chiedere per legge che vengano rispettati i diritti di ognuno. Dovrebbe essere l'istituzione (lo stato) che non si accanisce piu' di tanto a volerti "conservare". Tradizionalmente e paradossalmente UNA VOLTA ERANO LE RELIGIONI CHE TI INVITAVANO AD UN NON ATTACCAMENTO. La cosa folle e' che ci stiamo de-religionizzando e DOBBIAMO IMPORRE PER LEGGE UNA OVVIETA' CHE IL LINGUAGGIO RELIGIOSO HA AFFRONTATO PER MILLENNI.." E' pazzesco....pensare come in mancanza di un linguaggio religioso comune, dobbiamo imporrre le cose con "la legge" .....mamma, com'e' violenta "la legge"....dobbiamo fare battaglie, scannarci, per delle ovvieta' che sono sempre state risolte in passato PROPRIO CON IL LINGUAGGIO RELIGIOSO.
antimoderno

Anonimo ha detto...

In uno stato che si proclama a voce alta vicino al cittadino, fa e da vergogna appartenere ad un popolo come il nostro che si dichiara democratico ma come nella peggior dittatura non permette ad ognuno di noi di scegliere cosa sia il meglio per l'ultima fase della vita, violentando e accanendosi con processi mediatici, apparizioni e cretinate varie, dette senza mai avere visto una sola volta una persona in questo stato. La morte in così breve tempo di Eluana ninet'altro è che la conferma di un decorso naturale che sarebbe dovuto avvenire già oltre 15 anni fa.
A te Eluana, auguro un buon viaggio per il ritorno a casa, quella casa da dove tutti veniamo e dove esiste solo luce e amore, senza idiozia e senza sofferenze inutili.

Andrea Ferrigno ha detto...

sono uscito turbato e con meno certezze da tutto ciò.

E la netta sensazione che noi laici siamo caduti in una trappola.

Ma adesso concentriamoci sulla salvaguardia della libertà di scelta.

Anonimo ha detto...

Eluana è morta. Non libera. Morta.

Anonimo ha detto...

@annarosa

Quella era la sua volontà.

june ha detto...

Abbiamo la libertà per fare tante, tante cose. Ma per morire? Dopo la morte non si torna indietro!

L'anima, nel momento della morte, ahimè, non è più "libera". Dopo la morte non c'è più la scelta.... E quindi ILLOGICO parlare della libertà di morire !!!

Non possiamo scegliere il momento della nostra nascita. Perciò non possiamo scegliere il momento della morte. Pensare che sia così è solo un illusione.

Non c'è bisogno che andiamo in cerca della morte: la morte ci verrà a prendere. Al momento prestabilito. Finché siamo in vita, non solo abbiamo il diritto, ma anche l'obbligo di rispettare la vita.

Anonimo ha detto...

Annarosa, io credo in una vita dopo la morte. Perchè sembri senza speranza?

Un bacio a Eluana.

paolo de gregorio ha detto...

June, anche a me piace l'idea di vivere il più possibile. Ma c'è un limite a questo come a tutto: non possiamo diventare adulatori della vita immortale, rendere il ritardare il più possibile la fine della vita l'unico vero scopo della nostra esistenza, al di là dei contenuti della vita stessa. La società odierna sembra essersi convinta di aver esorcizzato la morte, ritenere che la morte non esista. Oggi mi sono chiesto se non sia stato questo a disturbare politici e italiani: si può dire la parola fine, ma questo disturba chi vorrebbe che non finisse mai.

Soprattutto non si può introdurre la tortura come surrogato della morte. Parlo in generale e non del caso specifico, ma oognuno ha una propria soglia di tolleranza.

Dire che non scegliamo di nascere e allora non scegliamo di morire non ha senso. Prima di tutto è un fatto che non è vero. Poi c'è chi ha persino sacrificato la propria vita, magari al posto di un altro, proprio perché riterrebbe un'idiozia un'affermazione del genere. E infine non ha senso proprio logicamente: è come dire che se uno mi incatena, io non posso liberarmi perché non sono stato io a scegliere di incatenarmi.

Torniamo con i piedi per terra e a vedere ogni persona per quella che è, cercando di capirci l'un l'altro invece che affermando assoluti. E per favore, cominciamo anche ad accettare che si muore anche.

Anonimo ha detto...

"Perciò non possiamo scegliere il momento della morte."
"la morte ci verrà a prendere. Al momento prestabilito"

Immagino che June non guardi a destra e a sinistra prima di attraversare la strada. Giusto?

Anonimo ha detto...

x laura

Anch'io credo in una vita dopo la morte. La mia amarezza è dovuta al fatto che in troppo pochi si domandano quale giudizio troveranno e che in troppo pochi sanno che saranno giudicati anche su "avevo fame e sete e non mi avete dato da mangiare e da bere".

Anonimo ha detto...

"Dopo la morte non si torna indietro!"
"Dopo la morte non c'è più la scelta...."

abbiamo trovato qualcuno che sa cosa c'è dopo la morte. Teniamocelo stretto!

Anonimo ha detto...

In questo ipotetico scenario post-mortem, chi ci crede non è mai sfiorato dal dubbio che potrebbe essere giudicato anche su "non avevo proprio fame e sete anzi, non avrei voluto proprio saperne, ma mi hanno dato da mangiare e da bere lo stesso, approfittando vigliaccamente del fatto che non potevo alzarmi dal letto e prenderli tutti a calci in culo come si meritavano?".

Anonimo ha detto...

Annarosa, credo che ognuno abbia così tante preoccupazioni in questo mondo che sia davvero superfluo preoccuparci di come saranno giudicati gli altri. Anche perchè il come saremo giudicati non lo sappiamo con certezza. In quel brano che citi infatti, Dio nel suo giudizio stravolge ogni previsione: gli uomini che pensavano di aver fatto il bene, non li riconosce. Gli altri, che non sapevano nemmeno di averlo fatto, li salva.

"Fame e sete" poi non bisogna interpretarli in senso letterale: sono i bisogni primari della persona, quelli che contribuiscono a dargli dignità. Se dovessimo guardare il significato letterale, allora dovremmo scandalizzarci della morte di Eluana ma anche e con maggior veemenza degli otto senzatetto che sono morti per fame, sete e freddo dall'inizio dell'anno nella sola Milano. Ma questo non è successo. Perchè?

A June, se la morte arriva nel momento stabilito, perchè dovrebbe essere diverso dal caso di Eluana? E' come dire, Dio è onnipotente! Però se il medico stacca la spina, no, è l'uomo che sovverte l'ordine delle cose. E se era così che doveva andare?