venerdì 13 febbraio 2009

Comunicato Stampa della Consulta di Bioetica di Pisa

12.02.2009
COMUNICATO STAMPA

A due settimane dalla discussione in Parlamento della legge sul cosiddetto testamento biologico, si apprende che il senatore Ignazio Marino è stato sostituito come capogruppo del PD in commissione sanità del Senato. Al suo posto la senatrice Bianchi che solo lunedì aveva dato voto favorevole al decreto del governo di bloccare la sospensione della nutrizione e idratazione artificiali a Eluana Englaro.
L’avvicendamento all’indomani della morte di Eluana per il rispetto della cui volontà Marino si è strenuamente battuto - così come da anni è impegnato per l’approvazione di una legge sul ‘fine vita’ nel segno dell’autodeterminazione del paziente – è un altro segnale di come la classe politica italiana nel suo complesso sia tiepida in laicità, ostaggio delle pretese del Vaticano e incapace di confrontarsi con i nuovi diritti individuali.
Si dice che sulle questioni bioetiche occorre lasciare che a decidere sia la ‘libertà di coscienza dei parlamentari’. Tuttavia, in una situazione in cui il dl Calabrò svuota dall’interno il significato e l’efficacia del testamento biologico facendo carta straccia della volontà individuale per imporre una soluzione obbligata e incostituzionale (l’impossibilità di rifiutarsi di essere nutriti e idratati), confidare solo nella ‘libertà di coscienza’ dei parlamentari trascura il peso dei diritti costituzionali e il pluralismo degli orientamenti morali.
In primo luogo ci sarebbe da chiarire cosa sia la “coscienza” e se con essa debba intendersi una sorta di ‘valore originario’ dai contenuti predefiniti e uguali per tutti. Non sembra sia così, ogni “coscienza” parla la sua lingua, e non sempre ciò che dice è moralmente valido. In secondo luogo occorre chiedersi se il Legislatore debba rispondere (solo) alla sua personale coscienza o non anche e soprattutto tutelare gli orientamenti di coscienza e gli interessi di tutti i cittadini, credenti, non credenti e diversamente credenti.
La Consulta di Bioetica di Pisa non può che denunciare la condizione a dir poco stagnante, a livello politico, in cui versa la conoscenza e la riflessione sulle questioni bioetiche e l’imbarazzante subalternità di tutta la classe politica a istanze morali dogmatiche che tendono a trasformare lo Stato di diritto in ‘Stato etico’.
Consulta di Bioetica – sezione di Pisa

Per il direttivo
Sergio Bartolommei
Seila Bernacchi
Cristina Pardini

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusate l'OT
Nonostante la dottrina ufficiale ritenga ammissibile la terminazione della vita quando la morte cerebrale sia verificata, all'interno della Chiesa Cattolica non e' secondario un movimento che ritiene di dover aspettare la cessazione dell'attivita' cardiaca e respiratoria. Un articolo sull'Osservatore romano ha di recente rilanciato questa tesi ( http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/commenti/2008/205q01b1.html)
ed altri movimenti hanno sottoscritto documenti in cui il metodo di Harvard e' fortemente contestato (http://www.lifestudies.org/jp/noshihantai.htm).
Sebbene GPII abbia nel 2000 accettato ufficialmente la terminazione dei pazienti in morte cerebrale per la donazione d'organi, assieme a BXVI ha teso a rimarcare che il concetto di morte cerebrale deve essere profondamente analizzato, lasciando aperta la porta anche ad interpretazioni come quelle di cui sopra. Su queste premesse e' impensabile che le varie anna- che intervengono qui possano accettare qualsiasi pratica di cessazione di alimentazione/ventilazione/ eutanasia passiva e tanto meno attiva su pazienti in stato vegetativo permanente.
France

Anonimo ha detto...

Io continuo a dire che la libertà di coscienza dovrebbe essere lasciata all'individuo, non al parlamentare. Si sta cercando di approvare una legge che *limita* le libertà dell'individuo assoggettandolo a quelle di una specifica e particolare morale, quella cattolica. Allora è un'insulto all'intelligenza parlare di libertà di coscienza in parlamento, perchè lì non si stanno fronteggiando due morali distinte, ma una singola morale da una parte, e la possibilità di poter scegliere la propria morale dall'altra.
E allora vaffanculo alla libertà di coscienza dei parlamentari!!!

Anonimo ha detto...

Piccolo OT anche da parte mia...
C'è un premio per voi qui: http://spes74.splinder.com/post/19839514/
E' solo un attestato di stima nei confronti del vostro lavoro, nulla di che ;-)

Giuseppe Regalzi ha detto...

Grazie! :-)