domenica 1 febbraio 2009

L’organizzazione della menzogna

È durissima la polemica di Roberta De Monticelli contro Susanna Tamaro, che sul Foglio del 29 gennaio, in relazione al caso Englaro, proponeva un paragone fra «l’umanitarismo eutanasico» e l’«indifferenza nazista che ha aperto i lager». La De Monticelli non esita a rispondere con le parole di Simone Weil: «Quando il giornalismo si confonde con l’organizzazione della menzogna, costituisce un crimine» («Eluana, organizzazione di menzogne. Duro dissenso dalla Tamaro e da noi», Il Foglio, 31 gennaio 2009, p. 2). E più avanti:

Quante volte meno doloroso sarebbe stato per Peppino Englaro sottrarsi alla pubblica gogna, lasciare che le cose avvengano di nascosto. Ma la propria sofferenza non è una buona ragione, per un uomo generoso e coraggioso, di non affermare un valore e non cercare di realizzarlo. A tal punto questo è vero che alcuni, i migliori di noi, preferiscono sacrificare la propria vita a un ideale, piuttosto che conservarla a prezzo del tradimento di quell’ideale. Ecco un’altra palese falsificazione del vero, dunque: “La vita è l’unica cosa sacra che c’è”. Non è stato vero per nessuno che l’abbia liberamente data per un amico, per una figlia, per il suo paese, per la verità o per Iddio, e questa ulteriore menzogna è un insulto terribile a tutti quelli che a questo modo l’anno donata. La possibilità di trascendere in questo modo la nostra biologia è quello che ci definisce come persone, e negare questo non è più neppure una menzogna giornalistica. È una menzogna metafisica.
Da leggere tutto.

34 commenti:

NicPic ha detto...

Grazie per la segnalazione.

Anonimo ha detto...

E' proprio per questo che, nel pieno rispetto della sofferenza sua, di sua moglie, della sua famiglia tutta, la figura di Beppino Englaro come padre ha sollevato tante sopracciglia in area cattolica.

Proprio il suo voler fare della figlia un 'caso', il mettere la sofferenza familiare e, a suo modo di vedere, la sofferenza della figlia in secondo piano rispetto alla battaglia legale e giuridica.
Usare la figlia come grimaldello per una battaglia di idee politiche. Eluana questo non l'ha detto e non l'ha mai lasciato scritto, non ci sono 'amiche' che hanno deposto in tribunale 'ha detto di usare pure a sua persona per una battaglia politica e ideologica'.

Invece il padre lo fa. Con quale permesso da parte della figlia? Voi che siete così sensibili alla difesa estrema della libertà individuale pensate al fatto che Eluana viene usata dal padre come uno strumento per forzare le leggi italiane e combattere una sua battaglia ideologica.

Ecco perchè Beppino Englaro non ha la mia compassione umana.

AnnaMaria

Anonimo ha detto...

PS: x Giuseppe e Chiara: ma una briciola di commento sui fatti terribili di questa settimana no?

Avete il paraocchi puntato solo sulle tematiche della fine vita? Neanche un prurito alle dita che spinga a scrivere qualsiasi commento sull'invasione di romeni che stuprano in giro per il nostro paese e ricevono pure le visite pietose dei cuoricini teneri di 'Nessuno tocchi Caino'?

Nessuna, proprio nessunissima parola da spendere per Abele?

Questo silenzio dice e spiega molto.

AnnaMaria

Giuseppe Regalzi ha detto...

AnnaMaria, pensare che uno che si sottoponga a un simile calvario giudiziario voglia "forzare le leggi italiane" e non piuttosto rispettarle, è grottesco e ridicolo.
Il problema è che voi integralisti siete semplicemente incapaci di concepire cosa significhi una battaglia per rivendicare un diritto. Chi è servo e vuole che gli altri siano servi non capisce nemmeno cosa voglia dire la parola "diritto".

"Ecco perchè Beppino Englaro non ha la mia compassione umana"
Questo si commenta da solo. Che squallore.

"Neanche un prurito alle dita che spinga a scrivere qualsiasi commento sull'invasione di romeni che stuprano in giro per il nostro paese" ... "Questo silenzio dice e spiega molto".
Questo blog è dedicato alla Bioetica. E comunque non è un blog razzista.

Anonimo ha detto...

Cuoricino tenero Annamaria,
ti faccio presente che le violenze alle donne fatte dai rumeni sono una percentuale irrisoria rispetto al totale. La stragrande maggioranza avviene in famiglia: quella famiglia che a quelli come voi piace tanto, ma all'interno della quale avvengono a volte le peggiori efferatezze. Documentati.
Mi sento anche di dirti che trovo i tuoi esagitati commenti abbastanza squallidi: nel contenuto, ma soprattutto nell'approccio e nella violenza che trasudano. I cattofascisti non rappresentano certo il meglio della civiltà occidentale.
Con rispetto.

Joe Silver ha detto...

Ma come, dopo mesi di martellamento su tutto ciò che di buono dobbiamo solo al cristianesimo, ora siamo passati a invocare dei post anti-romeni? Questa donna è una continua fonte di sorprese.


«Non è stato vero per nessuno che l’abbia liberamente data per un amico, per una figlia, per il suo paese, per la verità o per Iddio, e questa ulteriore menzogna è un insulto terribile a tutti quelli che a questo modo l’anno donata. La possibilità di trascendere in questo modo la nostra biologia è quello che ci definisce come persone...»

Qui ovviamente non sono d'accordo, ma ha importanza relativa e forse dipende solo da cosa voglia intendere per "biologia" la De Monticelli.

paolo de gregorio ha detto...

Ormai lo sbandierare la metafora nazista è una nuova fallacia logica, da affiancare (in negativo) all'argomento per autorità: sembra proprio che in certi ambienti, durante un dibattito, si sia fermamente convinti che la ragione stia dalla parte di chi per primo pronuunci la parola: "nazismo". Allora lo faccio anche io: è nazismo. Ho ragione io adesso, no? Inchinatevi tutti!

Joe Silver ha detto...

@paolo

Lo sai, vero, che quella che hai esposto è la Legge di Godwin e che la fallacia logica in questione prende il nome di Reductio ad Hitlerum?

AcarSterminator ha detto...

AnnaMaria:
Neanche un prurito alle dita che spinga a scrivere qualsiasi commento sull'invasione di romeni che stuprano in giro per il nostro paese e ricevono pure le visite pietose dei cuoricini teneri di 'Nessuno tocchi Caino'?

Ho letto questo commento e di primo acchito stavo per rispondere con tutto il disprezzo che hai suscitato in me, per la tua ignoranza, il tuo razzismo, la tua cattiveria...
Invece no, invece ti ringrazio. Grazie perché interventi come questi mi confortano.
Da quando seguo questo blog, quando mi è capitato di leggere un tuo commento mi sono sempre trovato molto distante da te, e questo tuo ultimo mi fa sentire bene, è confortante constatare quanto sono lontano da una persona come te.

Davvero, con tutto il rispetto, ti assicuro che non hai capito prorpio niente, niente!

Michele
(iscritto a Radicali Italiani e Associazione Coscioni)

Anonimo ha detto...

@ annamaria

et voilà: finalmente la maschera cade e dopo tante belle parole sulla sacralità della vita, le convenzioni e le leggi, dopo tutto il cavillare su secondi e terzi significati delle parole ci si riduce a questo? screditare Beppino Englaro accusandolo di usare Eluana per una sua battaglia ideologica? c'è solo questa meschinità dietro la maschera?
non ti passa neanche per la testa che invece il sig Englaro abbia fatto proprio l'opposto? abbia dovuto passare 17 anni di tribunali e sentenze al solo scopo di far rispettare la volontà della figlia?
ecco perchè annamaria non ha la mia compassione

Anonimo ha detto...

P.S. sempre @ annamaria
ma una briciola di commento sui preti pedofili la vogliamo fare? o sull'apertura del papa ai negazionisti dell'olocausto? o sui richiami alla solidarietà e sobrietà invocati da chi, dopo aver ingurgitato 1 miliardo di euro l'anno, va in televisione indossando scarpette di prada, palugamenti dorati e un camauro in ermellino?

Anonimo ha detto...

@Annamaria

Interessante il fatto che tu definisci "battaglia ideologica" il fatto di rispettare le leggi. Invece, ovviamente, non ritieni mosse da una "battaglia ideologica" le azioni eversive di alcuni politici, che hanno tentato e tentano di non far rispettare una sentenza...

Quanto all'odio razzista che trasuda dal tuo post, penso si commenti da sé...

Magar ha detto...

Ah, ecco, l'invasione dei romeni mannari mi mancava: sarà che a me manca la caritas cristiana...

Simpatico: secondo gli integralisti, il modo migliore per rispettare le mie legittime volontà è farlo clandestinamente, con il marchio di disonore dell'illegalità.

paolo de gregorio ha detto...

@ Joe Silver

Si vede che Godwin è uno intelligente...

A parte gli scherzi, non ricordo di averla incontrata prima ma è più verosimile che sia un problema della mia memoria, e che invece una qualche influenza ci sia stata da parte di qualche lettura leggera nel mio passato, che ho rimosso. Reduction ad hitlerum è buona.

paolo de gregorio ha detto...

Ah, quasi dimenticavo, c'era anche AnnaMaria cui rispondere. Stavolta proprio non mi veniva nulla perché il suo commento starebbe bene sul mio desktop per ricordarmi come non essere, e quindi - come dire - si commentava da solo.

Ma su diamogliela questa soddisfazione: si nota, come fatto da altri, il curioso epiteto rumeni che poteva anche essere cristiani, ma che forse non è stato (per rimanere in tema dei miei precedenti messaggi) per la famosa fallacia logica del "no true scotsman": erano veri rumeni ma di certo non veri cristiani.

Ma un'altra cosa mi è venuta in mente: ho sentito di recente un influente religioso affermare (paràfraso) che un mondo con gli omicidi invece che perfetto è più interessante perché così c'è il perdono: quindi AnnaMaria dovrebbe già essere in prima fila per perdonare questi ragazzi, o comunque trattarli come persone che potrebbero essere perdonate di tutto, invece che aggredirli con tutta quella rabbia. Se fosse coerente, ovviamente...

paolo de gregorio ha detto...

Nel mio penultimo: reductio, senza n, scusate l'inglesismo involontario.

Paolo C ha detto...

Volenterosa la De Monticelli. Ma davvero ha senso rispondere a cose cosi' insensate come quelle della Tamaro? In altre parole secondo voi c'e' gente che ci crede *davvero* che si possa fare un paragone con il nazismo?

Anonimo ha detto...

Tornando più o meno in tema,osservo che
Più che il "diritto di morire" ( o meglio, di morire con dignità) alla società in generale preme di più il "diritto di non essere ammazzato contro la propria volontà".
Mettiamo che ci sia una legge che legalizza l'eutanasia. C'è questo Tizio, malato ma resiliente e che non ha nessuna voglia di morire, che un parente vuole morto per soldi, per odio, quel che volete. Questo parente ottiene dei farmaci che mandano in coma Tizio. Un medico poco scrupoloso certifica che le condizioni di Tizio sono irreversibili. Segue eutanasia, in seguito a quanto scritto da Tizio in un testamento biologico nel caso di coma irreversibile.

Sembra il plot di un brutto romanzo fantagiallo? OK. Ma ecco il punto: forse si preferirebbe un sistema dove non si possa tanto facilmente fare la fine di Tizio. Dove nessuno possa ucciderti "legalmente" per il solo fatto che sei malato, "di troppo", o "scomodo". Il testamento biologico sarebbe una soluzione, ma occorrerebbero rigorosi accertamenti della volontà del paziente e delle effettive condizioni cliniche.

Anonimo ha detto...

Caro Angelo,
tu scrivi che "Più che il "diritto di morire" (...) alla società in generale preme di più il "diritto di non essere ammazzato contro la propria volontà".
Esiste però un altro diritto, che credo abbia importanza uguale: il diritto a non soffrire come un cane contro la propria volontà. C'è qualcosa di peggio della morte: la tortura prolungata nel tempo e senza uscita.
Le preoccupazioni che prospetti sono fondate, ma nessuno ha in mente una legge sull'eutanasia come la delinei tu. Il protocollo previsto ad esempio in Olanda è rigidissimo e le condizioni da soddisfare per accedere all'eutanasia sono molte.
Infine, il tipo che vorrebbe vedere morto Tizio del tuo esempio sarebbe perseguibile penalmente in ogni caso: mandare in coma la gente è evidentemente reato gravissimo e nella maggior parte dei casi sarebbe molto facile risalire al movente (ad esempio in presenza di un'eredità). Diciamo che nel momento in cui uno arriva ad avvelenare il prossimo il testamento biologico c'entra molto poco. Forse il parente farebbe prima ad ammazzarlo direttamente.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Angelo: veramente a giudicare dai sondaggi, sembra proprio che alla società interessi di morire con dignità.

Quella che tu proponi è una trama da "brutto romanzo fantagiallo". Presuppone un criminale non solo talmente spericolato da correre il rischio che una semplice analisi tossicologica sveli quello che ha fatto (che equivale quasi a un omicidio), ma anche fortunato al punto da imbattersi in un dottore molto molto incompetente.
Ma soprattutto: la possibilità che qualcuno sfrutti un diritto per una trama criminale non è un motivo sufficiente per negare a tutti quel diritto. Altrimenti dovremmo abrogare per prima cosa il testamento patrimoniale e il concetto stesso di eredità: quanti delitti sono stati commessi per intascare un lascito? Ma non è un motivo sufficiente perché lo Stato intaschi tutto alla morte di una persona...

Anonimo ha detto...

Giuseppe, hai ragione sul diritto a morire con dignità. Ci vorrebbe una legge come quella olandese citata da
AleG. ma in Italia sono capaci di fare una legge del genere?

Anonimo ha detto...

Eccole quale parole rivelatrici, nel commento di Magar:

'con il marchio di disonore dell'illegalità'.

In effetti mio marito me lo aveva detto, quando gli chiedevo come poteva un padre comportarsi così, lui mi rispose: 'quest'uomo non può vedere ua figlia così, non l'accetta, e vorrebbe sopprimerla, ma probabilmente in un angolino della coscienza c'è ancora qualcosa che gli impedisce di farlo da solo o portandola all'estero. Vuole che l'atto della soppressione della figlia sia riconosciuto dalla legge, abbia il timbro della legalità per sentirsi a posto con sè stesso, per pensare di aver fatti qualcosa di lecito, vuole il riconoscimento della legge per lavarsi la cocienza'.

Aveva ragione mio marito, come sempre, è proprio così. Englaro sta usando la figlia da anni per sè stesso, non per lei.

x Giuseppe e altri: che bella coda di paglia che avete bambini! ma davvero pensate che anche solo parlare degli orrendi delitti che gli stranieri, in particolar modo i romeni e gli albanesi, predisposti a questo tipo di delitti contro le donne dalla loro cultura e dalle tradizioni, possa esporvi al rischio di essere tacciati di razzismo?
Certo che vi facevo un briciolino più avventurosi, uno zinzino più coraggiosi.

Vi auguro di non passare mai quello che i genitori di quelle povere ragazze stanno passando in queste ore.

Quanto ai cuoricini teneri di nessuno tocchi caino avrebbero ricevuto maggiore apprezzamento se prima di precipitarsi in cella a confortare i poveri romeni maltrattati avessero prima fatto visita alle vittime, esprimendo la loro solidarietà.
In ogni caso, in questa vicenda tragica è stata per l'ennesima volta dimostrata la presenza di una giustizia superiore, quando i suddetti cuoricini teneri se ne sono tornati a casa con la coda tra le gambe e le bocche cucite avendo scoperto che i segni che i massacratori romeni avevano addosso gli sono derivati dalla violenta resistenza all'arresto e soprattutto dal pestaggio dei loro connazionali in carcere!

E se qualcuno, si sa che non tutti ci arrivano, ancora non ha capito, i miei commenti erano centrati sul comportamento dei radicali di Nessuno tocchi Caino, e non sul giudizio sui criminali. Quello purtroppo tocca a questa magistratura imbelle.

AnnaMaria

Anonimo ha detto...

@ Annamaria

la tua supponenza è oscena quasi come la tua fondamentalistica ignoranza.
Non so, istituite tu e tuo marito un numero verde così ogni volta che qualcuno che soffre per un qualsiasi problema possa contattare voi che avete sempre LA chiave di lettura prossima alla verità.

"...i romeni e gli albanesi, predisposti a questo tipo di delitti contro le donne dalla loro cultura e dalle tradizioni"

vi prego, questo è troppo, dire che si commenta da sé è invece troppo poco. Vergognati solo di pensare di esprimere opinioni in nome di Dio. I veri bestemmiatori sono quelli come te.
G

Anonimo ha detto...

@ G

Oscena è la smania di uccidere Eluana.

I veri bestemmiatori sono tutti coloro che credono sia lecito uccidere un innocente.

E' lecito uccidere un innocente?

Andrea

Anonimo ha detto...

@ andrea

non c'è nessuna smania di uccidere nessuno, ma questo voialtri fanatici fate finta di non capirlo, infatti continuate ad urlare che sia il primo passo verso l'eutanasia per tutti coloro i quali si trovino in SVP, non per chi lo volesse richiedere preventivamente.
Le domande ad effetto e pseudoretoriche ve le potete risparmiare per le vostre inutili catechesi in cui continuate a pontificare degli ultimi e delle sofferenze, ma non sapete riconoscerle o quanto meno rispettarle quando sono nel mondo reale (il che lo si capisce dai toni e dagli esempi di AM).
Ma non ci si può attendere molto altro da chi prende lezioni di morale da chi si definisce dio-no-santo-no-uomo-stato-no-religione-no-ente-morale a seconda della più becera convenienza materialista.
Ciao

G

Anonimo ha detto...

Testionianza raccolta sul sito del 'Il Giornale':

La mia malattia è poliradicolonevrite, ho un po' di anticorpi in più della sla, ma la paralisi e l'esser attaccato a peg per mangiare e ventilatore artificiale per sopravvivere sono le stesse. 9 anni fa I grandi luminari (?!) di Neurologia di Padova mi avevano dato per cieco e dopo qualche mese per morto, Ma sono ancora qui, e voglio stare ancora qui Sia per me stesso sia per I miei familiari che per tutti quelli che mi vogliono bene. Quando vorrò morire, di sicuro lo farò a casa mia senza tanto clamore, senza giudici che sentenziano su scartoffie o politici tra i piedi.
Englaro, ti sei fatto strumentalizzare, se vuoi una legge sappi che ogni caso è diverso ed è praticamente impossibile che sia la soluzione ottimale per ogni malato, tua figlia meritava di morire a casa e non in un anonimo ospedale di Udine. Tutti ti chiamano eroe ma non sei nemeno un padre che porta la responsabilità di aver fatto morire la propria figlia, facile lasciar fare al giudice...

Diego Turatello



AnnaMaria

PS: xG vedo che passi agli insulti, ovvio, quando mancano gli argomenti..... Che la tradizione e la cultura di quei popoli li educhi fin da bambini a trattare le donne come esseri inferiori, violentabili, vendibili, assoggettabili, picchiabili, non lo dico solo io, ma tutti coloro che conoscono quelle genti. Informati.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Pure con la poliradicolonevrite gli italiani rimangono incorreggibili: il solito odio per chi vuole far rispettare un proprio diritto, il culto "del si fa ma non si dice". Disperante...

Anonimo ha detto...

@ Giuseppe Regalzi

il solito odio per chi vuole far rispettare un proprio diritto

Il solito odio contro il diritto alla vita di coloro che, mediante una vera e propria campagna mediatica vogliono imporre alla società la cultura della morte. perchè non ammazzare anche i pazienti in coma, con danni cerebrali gravi, malati di mente, neonati?

La vicenda Eluana Englaro non è il frutto del susseguirsi di coincidenze casuali, ma il prodotto di un disegno ben preciso, che risponde a una strategia lucidissima.

@ G

Stai girando la frittata, non hai risposto alla mia domanda:

E' lecito uccidere un innocente?

Andrea

paolo de gregorio ha detto...

Diventare persone adulte no eh?

Anonimo ha detto...

Mamma mia i commenti di Annamaria sono una finestra aperta su una realtà culturale gretta, squallida, violenta. Quella dei cattolici integralisti, o quella dei fascisti, fate voi, sono sempre andati sottobraccio. La tracotanza, il livore, la supponenza- e la profonda ignoranza- tutte insieme. Eccoli lì, quelli del perdono evangelico, del "porgi l'altra guancia".
Il fanatismo è una brutta bestia- anzi, è LA brutta bestia.

Anonimo ha detto...

Pure se tentati, piuttosto che aggiungere un ulteriore commento all’ennesima esternazione di minchia della nostra sedicente titolare di cattedra universitaria, esternazione che comunque si commenta autorevolmente da sola qualificandone compiutamente l’autrice e che non ha mancato di ricevere le dovute attenzioni, ci permettiamo invece di andare leggermente OT per ricordare a questa simpatica Mary Poppins da strapazzo come sia poco elegante, per quanto legittimo, lasciar prima cadere un po’ a caso delle affermazioni pesanti come macigni per poi ignorare le conseguenti richieste di spiegazioni in merito che, inevitabilmente, può capitare di sentirsi rivolgere. Richieste che, se inevase, possono anche autorizzare commenti poco lusinghieri sulla consistenza argomentativa di chi non ha esitato a propinarcele con una certa avventatezza bassamente propagandistica.
Per cui, giacchè la suddetta continua ad onorarci della sua attenzione, ci permettiamo di rinfrescarle la memoria e di chiederle conto di quanto affermato. Dovrebbe essere contenta di trovare un uditorio così attento e pronto ad essere illuminato. Ammesso che abbia veramente qualcosa da dirci. Qualcosa di intelligente da dirci, oltre alle solite parole d’ordine dell’estremismo catto-integralista.

17-01-’09: "…la Chiesa Cattolica afferma da sempre che alla semplice affermazione dell'esistenza di Dio si arriva con l'uso della ragione umana, niente altro, nessun atto di fede è necessario per rendersi conto che Dio esiste…" Data la sicurezza che traspare da frasi come questa, riteniamo non sia troppo gravoso, per questa raffinata maestra di pensiero, darci qualche particolare in più, dimostrandoci i ragionamenti logici che ci portano ad affermare l’esistenza di questo dio in nome del quale, tra l’altro, i cattolici integralisti cercano di imporci le porcate più inverosimili ed immani…

04-01-’09: “…i diritti universali dell'uomo […] non ci sarebbero senza l'etica cristiana”.
Su questo visionario ossimoro e sulla sua insostenibilità abbiamo citato il massimo esponente del pensiero cattolico, infallibile per dogma quando si esprime su argomenti di fede e di morale, e laddove il buon Ratzinger ci informa, senza mezzi termini, che l’unica libertà concepibile per un cattolico “si fonda e si sviluppa in ultima istanza in Dio", che è imprescindibilmente necessario “ridefinire il senso dell’esercizio della libertà, sempre più percepito solamente come un valore assoluto” perché altrimenti “l’individuo da solo potrebbe decidere e scegliere la fisionomia, le caratteristiche e le finalità della vita, della morte e del matrimonio”, avremmo gradito un commento in grado di illustrare quale soprannaturale contorcimento dialettico possa autorizzarci ad immaginare l’esistenza di una relazione tra due concetti talmente agli antipodi come l’etica cristiana del trascendente e il diritto alla personale autodeterminazione dell’individuo. Perché da soli non ci arriviamo, e le citazioni dal Dr. Divago non ci aiutano molto, anche perché ci sembrano in ogni caso meno autorevoli delle parole di un Infallibile.

01-01-'09: "...pratiche mediche fallimentari e sperimentali che portano alla morte migliaia di vite nascenti sono spacciate per 'cure' della fertilità".
Da una che, a suo dire, insegna Biologia, ci piacerebbe sapere dove stiano il fallimento, la sperimentazione, e le vite spezzate. A meno che non ci si riferisca alla situazione italiana, dove l’introduzione della legge 40 ha portato al fallimento le strutture che si occupano di PMA aprendo così la porta a grotteschi atteggiamenti, quelli sì sperimentali, come le ricerche sul congelamento degli ovociti condotte dalla ineffabile d.ssa Porcu. Questo grido di dolore sulle vite nascenti spezzate poi, suona incredibilmente ed inverecondamente ridicolo nella bocca di chi, contrario per dogma religioso alla Fecondazione Assistita, nega in partenza a queste vite ogni possibilità.

16-11-'08: "Leggiamo in questa sua richiesta [del padre di Eluana] una terribile mancanza d'amore".
Ecco, in questo caso la nostra ha cercato di chiarire il suo pensiero. Perdendo un’occasione unica per starsene zitta.

Anonimo ha detto...

@ andrea

no, non è lecito uccidere un innocente, tanto meno lecito è farlo in nome di dio, e non sto qui a riportare i secoli e secoli di crimini fatti o benedetti dalle tonache, e commessi da chi, come te, è pronto a giurare fedeltà ad una chiesa.

e poi....perché, sarebbe forse lecito uccidere un colpevole?

@ AM

contro la tua capacità di analisi superficiale e generalista c'è ben poco da informarsi e da argomentare. Secondo il tuo stesso criterio di analisi si potrebbe dire "chiunque conosca un cattolico, d'altra parte, sa di cosa e di quale ideologia è frutto: di un uomo travestito da portone d'oro che pontifica sobrietà e si fa chiamare santità, di un'organizzazione in cui le cariche sono solo maschili, in cui si predica la povertà, ma non la si vive..." e via discorrendo con le "banalità", che alla fine banalità non sono.

G

Anonimo ha detto...

@ G

no, non è lecito uccidere un innocente

Bene, vedo che su questo siamo d'accordo. Allora si sta per compiere un'azione illecita, un omicidio, Eluana è un innocente!

come te, è pronto a giurare fedeltà ad una chiesa

Pronto a giurare fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa!

e poi....perché, sarebbe forse lecito uccidere un colpevole?

Giusto, nessuno tocchi Caino... Uccidete Abele (Eluana Englaro)

Andrea

paolo de gregorio ha detto...

Andrea, davvero non mi capacito di quali stimoli e suggestioni ti ispirino e quali incomprensibili esperienze personali abbiano costellato la tua vita, ma posso solo farti notare che Gesù non ha mai chiesto che gli si fosse "giurata fedeltà", né tantomeno alla "sua Chiesa". Ma in quale realtà vivi?

(ma immaginatevi lo stesso un dio: onnipresente, onnipotente, onnisciente, infinito, infallibile, infinitamente giusto, creatore di ogni cosa, detentore di ogni verità, fautore di ogni destino, giudice unico di ogni eternità; eppure ha lo stesso bisogno che gli sia giurata fedeltà)