Francesco Agnoli ha visitato una mostra sull’evoluzione che «imperversa» (così scrive sul Foglio del 26 aprile, a p. 2, in un articolo dal titolo «La scimmia è nuda, e lo resterà finché non impara a fare il sarto») al Museo di Scienze Naturali di Trento. Di fronte a una didascalia che dimostrava la comune discendenza tra uomini e scimpanzè in base al famoso 98% di DNA che le due specie condividono, al nostro è venuto di fare una riflessione, che così ci riporta:
poco oltre si spiega che condividiamo il 90 per cento del patrimonio genetico con i topi e il 21 con ogni verme: che le scimmie, da cui noi deriviamo, originino a loro volta dai topi e questi dai vermi? Per coerenza si dovrebbe dirlo, ma forse sembra un po’ troppo...Agnoli, evidentemente, proietta sugli organizzatori della mostra una perplessità che è soltanto sua: se davvero «sembrasse troppo» andare oltre i Primati, cosa dovrebbero fare gli evoluzionisti? Ammettere che le scimmie primitive sono state create da Dio?
Invece, l’antenato comune tra Primati e Roditori risale a circa 75 milioni di anni fa, mentre la nostra parentela con i vermi è più lontana: 590 milioni di anni fa, o forse 630, se consideriamo alcune specie peculiari di vermi piatti. La scienza accetta pacificamente non solo che scimmie, topi e vermi discendano da un antenato comune, ma che lo stesso sia vero per tutti gli animali, le piante, i funghi, i protozoi, i batteri, etc. Chissà cosa direbbe Agnoli, se lo sapesse: lui, imparentato con una muffa!
L’origine comune di tutti i viventi trova nell’albero filogenetico della vita la sua espressione grafica più immediata. Del frutto di quest’albero Francesco Agnoli non sembra volersi nutrire; cosa aspettarsi, del resto, da quest’Adamo innocente, che non ha voluto mai stendere la mano neanche all’albero della conoscenza?
2 commenti:
Per la gioia di tutti noi, ho trovato questa ghiotta antologia del nostro antievoluzionista preferito :-)
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Secondo me Agnoli ha tutte le carte in regola per rivaleggiare con Volonte': uno scontro tra titani.
Mah, a me sembra veramente troppo che il sottoscritto abbia degli antenati in comune con Agnoli, Socci, Ferrara, Pera.
Questo, sì, che è troppo!
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