venerdì 6 aprile 2007

Sorveglianza bioetica

Alcuni giornali ne hanno parlato riportandone stralci e a volte forzandone passaggi già discutibili (Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, MERCOLEDÌ 4 APRILE 2007, 21a Seduta).
È bene consultare il documento integrale (la cosiddetta fonte). Ma non posso fare a meno di commentare o interrogarmi qua è là.
Messe da parte le perplessità riguardanti l’opportunità di convocare una commissione parlamenta di inchiesta, avventuriamoci nei dettagli.

Con la “Presidenza del Presidente TOMASSINI” e i collaboratori Luogotenente Gaetano Caggiano, Maresciallo Capo Claudio Vuolo e Maresciallo Capo Simone Vacca.
La seduta inizia alle ore 8,35 e fino alle 9,15 si svolge in forma segreta per rispettare Giovanni Nuvoli.
Poi riprende pubblicamente fino alle 9,25.

Dopo una premessa sulle ragioni dell’inchiesta e sulle condizioni di Giovanni Nuvoli, sulla situazione sanitaria in Sardegna etc. etc., ritiene che:

a) al paziente signor Giovanni Nuvoli debba essere garantita adeguata e professionale continuità assistenziale secondo la sua libera espressione di volontà;
b) che questa continuità assistenziale può essere garantita in tutta sicurezza per il paziente anche rispetto alla sua libera espressione di volontà in via preferenziale in una struttura residenziale assistenziale (RSA) che sia in grado di sostenere il paziente affetto da questo handicap grave o in un’altra struttura extraospedaliera;
c) che tale continuità assistenziale, nel pieno rispetto della volontà ultimamente espressa dal paziente, possa svolgersi anche in regime di ospedalizzazione domiciliare, ma che questa soluzione, date le criticità riscontrate, per garantire sicurezza e qualità sanitaria e libertà piena di espressione di volontà del paziente, non possa essere lasciata alla buona volontà ma dovrà prevedere un’adeguata sorveglianza sia dal punto di vista sanitario che bioetico.
Leggendo a), b) e c) (la prima parte di c)) sembra tutto normale, quasi banale al punto da chiedersi se ci fosse bisogno di dirlo. Ma c) introduce qualcosa di sinistro: la sorveglianza sanitaria e bioetica. Di che si tratta?
Alla luce di questa ultima ipotesi la Commissione suggerisce all’Azienda sanitaria responsabile la possibilità di istituire una Commissione sanitaria di sorveglianza che controlli e verifichi non solo le terapie ma anche il personale, cioè che praticamente garantisca il monitoraggio sulla qualità e la continuità dell’assistenza con riferimento anche al ruolo dei caregivers e al loro rapporto con il personale socio-sanitario impiegato. In tale contesto è importante il recupero della figura del medico curante.
Per quanto riguarda, invece, la garanzia dell’espressione delle volontà del signor Nuvoli e la tutela di manifestazione della sua libertà di autodeterminazione terapeutica, che non deve essere minata, si suggerisce, sempre all’Azienda sanitaria in accordo con il Comune di residenza e con la Procura competente l’istituzione di un Comitato territoriale di bioetica depositario unico ed ultimo delle volontà del paziente. Si propone che tale Comitato sia presieduto dal sostituto procuratore detentore dell’inchiesta.
(Il corsivo è mio.)

E poi c’è lo
SCHEMA DI RELAZIONE ALTERNATIVO PRESENTATO DALLA SEN. EMPRIN GILARDINI SUL SOPRALLUOGO SVOLTO IL 9 MARZO 2007 IN PROVINCIA DI SASSARI

La soluzione più auspicabile è quella che rispetta la volontà della persona capace di intendere e di volere, ovvero in questo caso l’ospedalizzazione domiciliare, che ovviamente presuppone l’adeguatezza del livello assistenziale, in relazione alla sua situazione clinica.
In questa eventualità tale ospedalizzazione dovrà essere sicura al livello qualitativo, incluse le procedure di mediazione dei conflitti tra i diversi soggetti coinvolti.
Ogni altra diversa soluzione dovrà trovare il consenso informato del signor Nuvoli; che può in ogni caso modificare in qualunque momento la propria manifestazione di volontà.
All’istituzione del Comitato di bioetica si preferisce il ricorso al tribunale, al fine di assicurare all’interessato quelle garanzie che l’ordinamento gli assicura.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Agghiacciante....