mercoledì 8 marzo 2006

Giuseppe Sermonti e l’anello mancante

La notizia è stata ripresa anche da molti mezzi di comunicazione italiani: cinque fratelli turchi (di etnia curda), quattro femmine e un maschio, mentalmente ritardati, si muovono prevalentemente a quattro zampe, con un’andatura simile a quella degli orsi, e hanno in varia misura difficoltà a mantenere la stazione eretta. Alcuni scienziati avrebbero ipotizzato – ed è qui la vera notizia – che si tratti di un ritorno a una fase dell’evoluzione umana anteriore allo sviluppo del bipedalismo, e databile quindi a svariati milioni di anni fa.
A proposito di questi fatti interviene oggi sul Foglio l’arci-nemico italiano della teoria dell’evoluzione, Giuseppe Sermonti («Quei quattro turchi che camminano sulle mani non sono l’Anello Mancante, sono solo malati», p. 4). Dopo aver sostenuto che l’andatura peculiare dei fratelli turchi è dovuta semplicemente a una forma di atassia (un disturbo della coordinazione muscolare che rende difficili i movimenti volontari), Sermonti continua così a proposito delle implicazioni evoluzionistiche:

Non immaginerete che cosa siano andati a pensare alcuni biologi di Cambridge (Inghilterra), venuti a conoscenza del caso! Anzi lo immaginerete quando vi avrò detto che si tratta di biologi evoluzionisti, due genetisti e un fisiologo. Finalmente eccoci sulle tracce dell’anello intermedio tra l’uomo e la scimmia! La scimmia cammina infatti su quattro mani, è di intelligenza scarsa e di linguaggio ridotto. Vero che lo scimpanzè cammina sulle nocche e non sulle palme, è perfettamente adattato alla sua andatura e non sa una parola di turco, ma la tentazione di trovare l’anello mancante è troppo irresistibile perché il pensiero non le vada appresso. Nella passione del ritrovamento, i nostri studiosi preferiscono ignorare che gli antropologi concordano da decenni che la postura “sulle nocche” degli scimmioni è di milioni di anni posteriore alla nostra stazione eretta, che quindi non ne deriva. Quei poveri turchi inchinati sarebbero semmai sulla strada di diventare, da bipedi, scimmie, dimenticando le loro contorsioni e il loro povero turco. Scusatemi se mi permetto di preoccuparmi di una sindrome più diffusa di quella di Uner Tan [uno studioso che si è occupato del caso (nota di GR)], quella dell’Anello Mancante. Questa fissazione porta uomini ragionevoli a seguire ipotesi grottesche. Un secolo fa portò alla truffa dell’Uomo di Piltdown e all’esibizione di Ota Benga nello zoo di New York. L’uomo-scimmia di Piltdown era un montaggio tra una calotta cranica di un australiano e la mandibola di un orango. Fu riverito come “anello mancante” per 40 anni. Ota Benga era un pigmeo, catturato nel Congo e messo in mostra in una gabbia dello zoo di New York insieme a un orango e uno scimpanzè, come esemplare vivente del fantasioso stadio intermedio tra uomo e scimmia. Era il 1906. Benga morì suicida. L’industria della fantasmagoria scientifica è ancora fiorente, e i nostri scienziati cercano il loro anello perduto seguendo 4 infelici che avanzano col sedere per aria e balbettando turco.
Brillante, no? Ma non facciamoci sviare dallo stile. Notiamo per cominciare alcuni dei temi consueti del Sermonti: gli «scimmioni» (il Nostro deve trovare poco scientifici termini come «scimmie antropomorfe» o peggio ancora «scimmie ominoidi», perché non li usa quasi mai) più ‘giovani’ dell’uomo (peccato che l’assenza di fossili anteriori a 7 milioni di anni fa renda impossibile determinare se la postura a nocche sia posteriore o meno al bipedalismo – l’ipotesi più economica è che sia anteriore, checché ne dicano gli «antropologi» che a quanto pare solo Sermonti conosce), e che anzi deriverebbero dall’uomo (Sermonti insinua elegantemente che i poveri fratelli turchi sarebbero eventualmente sulla strada di dare origine a una nuova specie di scimmie).
Ma il punto principale è l’accusa ai biologi di «Cambridge» di avere la mania dell’«anello mancante». Ora, se andiamo a leggerci il paper scritto l’anno scorso dai tre (due della London School of Economics e uno solo di Cambridge, in realtà – ma non attacchiamoci ai dettagli), troviamo che esso è occupato per la maggior parte dalla spiegazione della sindrome in termini di anomalie fisiologiche e di condizionamenti familiari. Solo alla fine si ipotizza che l’andatura peculiare dei fratelli possa rappresentare un modello per quella degli ominidi più remoti; e si fa qualche cenno prudente alla possibilità che essa possa costituire un atavismo. Credo che quest’ultima ipotesi sia da rigettare (nei prossimi giorni mi aspetto di vederla confutata da qualche esperto), ma non certo per i motivi esposti da Sermonti.
Dare ad intendere che gli «evoluzionisti» stiano cercando ancora «l’anello mancante» tra l’uomo e gli altri primati; che questa ricerca sia una «fissazione» destinata per sempre a restare delusa; che l’unico esempio di anello mancante mai trovato sia un falso confezionato nell’Ottocento; ebbene, tutto questo costituisce o un esempio di ignoranza davvero prodigiosa, soprattutto per un professore emerito di Genetica; o un caso di manipolazione dei fatti prodigiosamente disinvolta. Nessuno cerca più «l’anello mancante», perché gli scaffali dei musei sono pieni di anelli presenti: le decine, centinaia di fossili autentici di Ardipithecus, Australopithecus anamensis, A. afarensis, A. garhi, Homo habilis, H. rudolphensis, H. georgicus, H. ergaster, H. erectus, H. heidelbergensis, compongono una serie quasi continua di variazioni che ci unisce all’antenato che abbiamo in comune con gli scimpanzè. Alcuni che l’hanno conosciuto di persona mi descrivono Sermonti come un compito gentiluomo; dispiace e sorprende che ormai da decenni vada avvilendo in questo modo la propria reputazione di studioso.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Debbo chiederLe scusa per l'intromissione.
Gli "anelli" che lei cita e presenti su scaffali in abbondanza, si riferiscono ad ominidi già bipedi.
Mi sembra di capire che il prof.Sermonti lamenti, invece, mancanza di fossili con postura a quattro mani antecedenti ai fossili dei bipedi.
La qual cosa è una vero problema per i darvinisti.
Accetti un mio saluto-

Giuseppe Regalzi ha detto...

Dryopithecus, Ouranopithecus, Griphopithecus, Ramapithecus, Proconsul. Sono solo alcuni dei molti fossili «con postura a quattro mani antecedenti ai fossili dei bipedi» (Dryopithecus è l'antenato di tutte le grandi scimmie africane, compreso l'uomo).

Ricambio il suo saluto.

M.M.2000 ha detto...

Pare che 'sto Dryopithecus sia originario dell'Europa e non dell'Africa.
Pare che 'ste scimmie viaggino parecchio per il mondo, ma senza lasciare fossili del loro passaggio.
Inoltre pare da wikipedia che 'sto Dryopithecus, non sia più considerato un antenato dell'uomo, ma bensì dei pongi.

M.M.2000 ha detto...

Pare che 'sto Dryopithecus sia originario dell'Europa e non dell'Africa.
Pare che 'ste scimmie viaggino parecchio per il mondo, ma senza lasciare fossili del loro passaggio.
Inoltre pare da wikipedia che 'sto Dryopithecus, non sia più considerato un antenato dell'uomo, ma bensì dei pongi.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Che "'sto Dryopithecus sia originario dell'Europa e non dell'Africa" ha naturalmente poca o nessuna attinenza con i rapporti filogenetici.

È vero che alcuni considerano Dryopithecus imparentato più strettamente con l'Orango; altri sono di diverso avviso. Trovo più convincenti questi ultimi (checché ne dica Wikipedia...). Non tutti concordano sul fatto che Dryopithecus sia l'antenato delle scimmie africane (uomo compreso), ma in ogni caso rappresenta una specie che non doveva essere troppo distante da quell'antenato.

M.M.2000 ha detto...

Una sola domanda, da quando in qua l'evoluzione è una questione di opinione?
Cioè tu credi che il Dryopithecus sia l'antenato di tutte le scimmie (che in verità sono apparse ancor prima di 24 milioni di anni fa) oppure hai una prova tangibile per dimostralo?
Ovviamente l'unica prova tangibile è la sequenza amminoacidica mitocondriale che ovviamente tu non possiedi perchè 'sto Dryopithecus è un pochino troppo vecchio.
Fede o cos'altro?

Citazione:
"Che "'sto Dryopithecus sia originario dell'Europa e non dell'Africa" ha naturalmente poca o nessuna attinenza con i rapporti filogenetici."
Già, infatti se non si riesce a dimostrare che c'è stato un passaggio dall'Europa all'Africa sai come è possibile che sia stato l'antenato di tutte le scimmie, con la magia ce l'hanno trasportato, oppure è stato Dio?
La scienza non deve lasciare nulla per scontato, fino a prova contraria i fossili sono stati ritrovati solo in Europa e non in Africa, questo vuol dire che esiste una prova che 'sta specie di prosciammia non è mai uscita da questo continente.
Se è vissuto fino a 5 milioni di anni fa ed è rimasto sempre nello stesso posto, mi spieghi come fa ad essere l'antenato di tutte le scimmie che esistevano già ben prima della sua estinzione?

Giuseppe Regalzi ha detto...

È l'antenato di tutte le grandi scimmie africane, non di tutte le scimmie. Tralascio le altre assurdità. Buonanotte.

M.M.2000 ha detto...

Ti dai la zappa sui piedi da solo asserendo che è l'antenato di tutte le scimmie africane, se il Dryopithecus non è mai uscito dall'Europa, non fai altro che complicare le cose.
Sai cos'è la teoria della speciazione o no?
Peripatrica, allopatrica, parapatrica, ti dicono nulla 'sti nomi?
Come interrelazioni la speciazione di tutte le altre scimmie africane con il Dryopithecus europeo?
Se per te queste sono assurdità allora non hai molto chiare le idee sull'evoluzione.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Il mio trisavolo è l'antenato di tutti i Regalzi americani, eppure non è mai uscito dall'Italia. Che grande mistero, eh? Se ci rifletti sopra per qualche giorno forse ne vieni a capo. Ciao.

M.M.2000 ha detto...

Ho letto meglio di questo Dryopithecus.
Allora pare che ci siano svariate specie de 'sta scimmia.
I scheletri sono stati rinvenuti in Africa, Asia ed Europa.
Ora non ho la mappa dell'areale di distribuzione delle tre specie, quindi ogni teoria sarebbe potenzialmente infondata.
Ho letto che i legami di parentela vengono stilati in funzione della dentatura e della brachiazione.
Tuttavia questa non è una prova che determina il grado di parentela sopra ogni dubbio, esistono fenomeni di convergenza evolutiva per adattamento o casi come quello dell'Homo floresiensis nano dell'Indonesia, con la quale si ha solo in comune la dentatura ed alcuni tratti facciali, ma strettamente imparentato con noi.
Per altro ha una recente datazione di circa 18-13 mila anni.
Spesso i paleontologi, riescono a rendere facili e collegate cose che effettivamente non lo sono dal punto di vista pratico.
Sui legami anatomici, ti consiglio di visionare la presunta parentela del Tyrannosaurs rex, il quale secondo quale parte corporea del fossile si prende in considerazione, cambia la sua discendenza.
I rapporti filogenetici dovuti alla somiglianza oppure all'uso di determinate parti corporee, sono quanto di più errato e soggettivo ci possa essere.
Non è ne scienza, ne verità assoluta.
Basti seguire la diatribe tra scienziati per rendersene conto.

Frame74 ha detto...

Non sono creazionista ne devoluzionista, ma da quello che ho sentito (entrambe le camapane) l'evoluzionismo non possiede la verità e la conoscienza assoluta, cosa che comunque non è possibile associare all'uomo, perciò mi chiedo, come'è che difendete con tanto vigore un fatto che non è possibile provare scientificamente!
Visto che:
a)Le datazioni non sono affidibabili ma si basano su ipotesi e congetture basate sugli strati geologici e siamo arrivati al paradosso che sono i fossili a definire l'età degli strati geologici.
b)molti dei fossili trovati come l'uomo di Piltdown si sono rivelate truffe.
c)La classificazione del genere homo è farraginosa e confusa
d)L'evoluzionismo sostiene che ci vogliono milioni di anni perchè le modificazioni si palesino, ma l'uomo sapiens dal modello arcaico fino al sapiens sapiens mostra una crescita di cervello anomala
e)Ne il modello out of africa ne quello dello sviluppo contemporaneo delle sottorazze umane sono accettabili, vista la diversificazione razziale che presumibilmente è molto antica e che l'analisi mitocondriale fa risalire comunque l'origine ad una "Eva africana".
Scommetto che se spacciassero uno scheletro di aborigeno australiano per quello di ominide preistorico nessuno si accorgerebbe della differenza....
Sono d'accordo con Zichichi, la pseudo-scienza evoluzionistica spaccia le congetture sull'evoluzione umana come verità assoluta, e bollano gli altri di fondamentalismo religioso senza neppure stargli a sentire, io non sono creazionista e non credo al modello evolutivo umano che ci è stato proposto fin'ora, ditemi qualcosa di convincente, fornitemi vere prove scientifiche e vi crederò ma così no!

M.M.2000 ha detto...

Completamente d'accordo con frame.
Il Regalzi parla parla, ma alla domanda dimostramelo con prove tangibili, l'unica cosa che sa dire è "non capisci nulla".
Scommetto che non sa manco la differenza tra convergenza e divergenza evolutiva nei rapporti filogenetici che lui tanto decanta.

M.M.2000 ha detto...

Completamente d'accordo con frame.
Il Regalzi parla parla, ma alla domanda dimostramelo con prove tangibili, l'unica cosa che sa dire è "non capisci nulla".
Scommetto che non sa manco la differenza tra convergenza e divergenza evolutiva nei rapporti filogenetici che lui tanto decanta.