sabato 7 giugno 2008

Abbecedario (per i politici)/2: inchini al papa

Quando un uomo di Stato incontra il papa – e a maggior ragione quando incontra preti, vescovi o cardinali – eviti assolutamente di baciarne l’anello o la mano o di inchinarsi, anche solo impercettibilmente: si limiterà scrupolosamente a una stretta di mano, tenendo il busto eretto. Questo precetto non dipende affatto, come si potrebbe pensare, dall’esigenza di non offendere i cittadini appartenenti ad altre confessioni o non religiosi: andrebbe seguito anche se il 100% della popolazione fosse cattolico. Né serve in primo luogo a evitare figure grottesche, come quando un noto puttaniere si piega a 90° per baciare l’anello piscatorio: lo dovrebbe far proprio anche un santo vergine immune dal peccato. La motivazione autentica è un’altra. L’uomo di Stato deve fedeltà solamente alla legge, in primo luogo alla Costituzione della Repubblica; astenendosi da inchini e baciamano segnala che non riconosce, nell’esercizio delle sue funzioni, nessuna autorità superiore alla Costituzione, e che non sta servendo due padroni.
Non si obietti che i simboli sono privi di importanza, e che quel che conta è la fedeltà concreta: perché raccomandare allora proprio un gesto che di simboli è carico? Né si dica che in questo modo si manca di rispetto al papa: il cerimoniale vaticano non impone nessun inchino. Si rispettino i luoghi di culto, scoprendosi il capo in una chiesa, coprendoselo in una sinagoga, e togliendosi le scarpe in una moschea; fra uomini, il rispetto più autentico è fra chi si riconosce come eguale – o, per usare un linguaggio più istituzionale, indipendente e sovrano.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande post, Giuseppe.

Luca Massaro ha detto...

L'unica speranza è che Berlusconi desideri ardentemente diventare Papa e faccia così un corso serale per diventare prete, e poi vescovo, e poi cardinale e, al prossimo conclave, farsi eleggere al Sacro Soglio.
Oh, quanto mi piacerebbe ci fosse un nuovo Dante che li tuffi ammollo nel Cocito!

Anonimo ha detto...

*Applauso*

[per tutto il post ma soprattutto per l'espressione "un noto puttaniere"]

Anonimo ha detto...

questi due personaggi, il pappa e il putta, in questa immagine che immortala il loro rapporto commerciale e clientelare mi rivolta profondamente e mi ferisce: mi fa riflettere sul rincoglionimento totale delle coscienze. Ma come fanno i cazzolici a non vedere lo schifo della compra-vendita?? il putta che ha copmprato un tot di voti e ora paga in libri per la scuola cattolica, cioè in libri per tarpare ulteriormente l'esercizio della coscienza e della ragione?? Scusate il tono, ma io non ce la faccio più ad incassare...ma che possiamo fare?? Io non ci posso credere che non gli bastano tutti i soldi che già gli diamo per forza! e che di fronte allo sfascio dell'istruzione pubblica si possa pensare a dare soldi alle scuole cattoliche: CHE SCHIFO!! Ma perché i cattolici non si auto tassano?? perché non se le pagano loro le loro scuole di oscurantismo??? sono proprio dei PARASSITI, altrochè!

Anonimo ha detto...

Giuseppe ti voglio bene...

Joe Silver ha detto...

Se trovo una foto grande la metto sul desktop

Joe Silver ha detto...

Ho letto che al crocione in oro e smalti (a proposito, che originalità...) regalatogli da Silvio, Ratzinger ha ricambiato con una penna stilografica (ma che originalità...) e una litografia che rappresenta Roma prima del 1860.

Che avrà voluto dire?

Anonimo ha detto...

Quella foto è la prova definitiva che dio non esiste, perché se esistesse li avrebbe fulminati entrambi all'istante.
Amanita