martedì 10 giugno 2008

Intervista a Daniele Luttazzi

Sei stato censurato durante un governo di centro-sinistra. Cosa ti aspetti da questo governo?

Guarda che la satira non deve essere tutelata da alcun governo. Chi fa satira non deve aspettarsi niente. La satira esprime il punto di vista dell’autore, non fa propaganda. Il potere ha una logica che la satira mette in discussione: infatti ti tappano la bocca. È sempre stato così ed è un ottimo motivo per continuare a farla. Dove è possibile. (Il mio sottoscala.)

È impopolare dirsi a favore della censura, almeno esplicitamente. Spesso, come nel tuo caso, si invoca il buon gusto o altri motivi piuttosto inconsistenti e comunque insufficienti a giustificare una sospensione di un contratto o un licenziamento.

Il censore lo riconosci subito. È quello che comincia dicendo: “Sono contro la censura, ma…”.

Esiste una forma più sottile e pericolosa: l’autocensura.

Non mi interessa fare il sabato sera su Rai Uno.

Cosa ne pensi della legge 40?

La fecondazione artificiale? Sono a favore, anche se la mia ragazza preferisce la fecondazione tradizionale: legata al letto, bendata, manette eccetera.

Perché i diritti civili (penso soprattutto la libertà) fanno tanta paura?

Fanno paura alle destre, perché minano l’archetipo del “padre autoritario” che cercano di imporre in tutto il globo.

Nella bella intervista che ti ha fatto Enzo Biagi nell’aprile 2007 hai dichiarato: “In Italia, se uno subisce dei soprusi non te lo perdonano”. Cosa intendevi?

Ti tolgono di mezzo, però non devi lamentarti. Se provi a ribadire i tuoi diritti, ti si accaniscono contro con veri e propri pestaggi mediatici.

Marcello Dell’Utri ha affermato alla vigilia del voto: “I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni” e che Vittorio Mangano è un eroe. Non sarebbero dichiarazioni adatte al tuo Tabloid?

Sono più adatte alla rubrica di Decameron “Cazzata o stronzata?”.

Che cos’è il “comma Luttazzi”?

I potenti ti querelano per miliardi. Usano la giustizia per vessarti. Vorrei il comma Luttazzi: se perdono, i miliardi che ti chiedono devono darli loro a te. Così smetterebbero di fare i vigliacchi.

Quanti, tra le persone che conosci, ti hanno confessato di votare per Berlusconi? Lo chiedo perché io non ne conosco nessuno e statisticamente è improbabile: o mentono oppure il mio campione è, a dir poco, scarsamente rappresentativo...

Io ho uno zio che vota Berlusconi. È un ex-commerciante che non pagava le tasse.

Dario Fo ha detto che la regola fondamentale della satira è non avere regole. Cosa aggiungeresti?

Non dimenticarsi di far ridere.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Il monologo Decameron, in tour da novembre. E rileggere Histoire d’O, un classico che mi ha sorretto nei miei momenti più bui.

(LibMagazine, 8 giugno 2008)

3 commenti:

don Nicola Salsa ha detto...

ehi perchè non esci fuori dal coro? http://nicoladon.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

e un altro colpaccio della Lalli.

(intanto son tornato, neh?)

Anonimo ha detto...

magnifico blog.