venerdì 22 settembre 2006

Ecce Volontè

Ci mancava il nostro beniamino Volontè, ed ecco che prontamente ci tende una mano (Ecce Homo, Scimmia evoluta, Il Gazzettino, 22 settembre 2006).

Dunque l’uomo deriva dalla scimmia. Bella scoperta. Eppure, a questa “incredibile” conclusione sono costretti a giungere scienziati e industriali, banchieri e ministri riuniti in questi giorni a Venezia tutti attorno al tavolo di una “conferenza mondiale” pur di dare maggiore eco possibile a una new age all’italiana della teoria evolutiva della specie. (Quella tanto caro a Darwin): pur di convincere la gente che la vita è frutto del caso e che, in fin dei conti, tra noi e gli animali non c’è una grande differenza. Perché, come loro, nasciamo a muoriamo.

Però, che scoperta. Sembra quasi un remake di un recente spot televisivo di caffè, in cui lo scienziato-mago Merlino scopre, nel 2006, “la patata lessa”. Allo stesso modo, lo scienziato-mago Umberto Veronesi e altri apprendisti Harry Potter tireranno fuori dal cilindro mille teorie, elucubrazioni, alchimie per giustificare e diffondere a tutti i costi (badate ben: “costi”) l’idea di un’evoluzione legata esclusivamente al caso, a una natura involontaria, a un uomo senz’anima che, se esiste, lo deve solo a una fortuita coincidenza.

Molti, invece non credono in questa casualità. E senza bisogno di essere scienziati. Molti, cioè, credono in un intervento chiaro e lampante di Dio. Punti di vista. Tuttavia, non vorrei che, dietro questi punti di vista e tutte queste magie, si celassero non (per dirla come loro) “casualità”, ma obiettivi chiari e precisi. Aborto, eutanasia e clonazione umana rappresentano scenari orribili, d’accordo, ma al tempo stesso business da capogiro. Da introdurre subdolamente nel nostro Paese, nelle menti e nelle coscienze degli italiani. Magari con la scusa del “che c’importa, tanto siamo tutti animali...”.
Parole sante, Volontè, punti di vista. Non verità. Punti di vista. E sul fatto che siamo animali non capisco quali siano le sue perplessità, forse per Volontè animale è un insulto, come cornuto o imbecille.
La nostra animalità, poi, non implica assenza di anima (per usare le parole di Volontè: io direi assenza della mente). Perché fa tanta paura il caso? Bisognerebbe rivalutarlo, secondo me; senza il caso forse molti progetti umani sarebbero stati scartati...
E per finire, un monito al complotto delle multinazionali, interessate a clonare chi? Volontè?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che Volontè è proprio la dimostrazione che l'uomo discende dalla scimmia -- anzi, dalla materia inanimata...

Rino

Anonimo ha detto...

E si permette anche di definire Veronesi "un apprendista"...

Anonimo ha detto...

volontè è colui che si è vantato che l'udc nella scorsa legislatura è riuscita a fermare la legge sul divorzio breve, ecco, basta solo questo per inquadrare il personaggio

Anonimo ha detto...

Senza contare che chi insiste sul "caso" per controbattere all'evoluzione non ha capito un cavolo di come funziona. L'evoluzione non funziona tramite il "caso"!

Anonimo ha detto...

Rino:

Certo che Volontè è proprio la dimostrazione che l'uomo discende dalla scimmia -- anzi, dalla materia inanimata...

Eh no, calma, non cominciamo a offendere: Volontè è la dimostrazione che tra tutte le scimmie, l'uomo NON E' necessariamente quella riuscita meglio! E' diverso... :))))

Lisa