La Chiesa oltre ad impegnarsi in prima persona nell’educazione stradale, attraverso cappelle lungo le autostrade, preti negli autogrill e nei luoghi di sosta, sacerdoti ai raduni automobilistici e motociclistici, invita le autorità dello Stato a fare di più per prevenire gli incidenti e le inciviltà della strada. Ricordando a chi guida il comandamento basilare del decalogo: “non uccidere”.
mercoledì 20 giugno 2007
Questa è la parte più bella!
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6 commenti:
Ma i piccioni contano?
Come no? Si organizza una caccia ai piccioni come le lepri a Malpensa!
si ok, in auto non uccidere non uccidere e non uccidere.
ok ok ok, ma perche'?
cacchio ci togliete questo ci rimane solo la coda sulla tangenziale.
quel bel tonfo di corpo che mollemente rimbalza dal cofano al parabrezza, poi striscia sul tetto e ricompare nello specchietto retrovisore per restare, infine, fermo al suolo in pose sempre comiche.
non possono toglierci questo.
C'e' poco da ridere. Chi guida una macchina e' sempre un potenziale assassino. E' bene che glielo si ricordi.
(uno che ha la patente ma rischia la vita tutti i giorni, da pedone e da ciclista) :-)
Già. Sono d'accordo con Joe Silver.
Dovrebbero obbligare le case automobilistiche a scrivere in bella evidenza sul volante qualcosa del tipo "l'automobile nuoce gravemente alla salute" come nelle pacchette di sigarette.
Ci consideriamo tanto più avanzati degli americani perché da loro si rischia di morire uccisi all'università da parte di pazzi armati fino ai denti e ci dimentichiamo che nelle nostre città attraversare la strada sulle striscie o andare al lavoro in bici è rischioso quanto fare la spesa al mercato di Baghdad...
Sottoscrivo anche io Joe Silver. (Che poi, con un avatar così, come puoi non sottoscrivere quel che dice? ;-))
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