Aldo Grasso si erge a difensore di Rino Fisichella, o meglio a suo grande ammiratore per il suo contegno durante il dibattito sulla pedofilia clericale (Elogio di Fisichella Monsignor Coraggio, Il Corriere della Sera, 2 giugno 2007). E l’ammirazione è pienamente condivisa: ma per ragioni molto diverse da quelle proposte da Aldo Grasso. Per la sua fredda tenuta emotiva, per la sua compostezza; non ultimo per la sua presenza cinematografica degna di un Clint Eastwood ai tempi d’oro.
Dice Grasso che Fisichella “è stato il vero protagonista della serata: sia nel confessare il profondo senso di tristezza per le vittime innocenti, sia nella composta fermezza con cui ha difeso la Chiesa”.
E io domando: vi erano alternative? Impossibile non essere (o almeno non mostrarsi) tristi per le vittime, e altrettanto impossibile non difendere la Chiesa (per un Monsignore qualunque, figuriamoci per Monsignor Coraggio). Che sia riuscito negli intenti è un’altra storia.
Prosegue Grasso: “Non ha negato i fatti, non si è trincerato dietro qualche alibi: «Chiunque sa, denunci quel che è successo, purché questo sia vero». Poi ha rincarato la dose, scagliandosi contro «le persone che non avrebbero mai dovuto diventare preti». «Queste persone — ha detto il vescovo — hanno gettato discredito sulla grande maggioranza di preti onesti, che tutto fanno pur di dimostrare la correttezza della loro vocazione. Hanno creato una situazione di scandalo e mancanza di credibilità che è un danno incolmabile»”.
Negare i fatti sarebbe stato un atto suicida. Quanto al descrivere i preti pedofili come non proprio preti, rischia di apparire come una furba strategia per scindere l’essere prete e l’essere pedofilo come contraddittori, impossibile che convivano. Il che significa che se sei pedofilo non sei davvero prete. Ecco il colpo da maestro. Non sono parti marce interne, ma estranei penetrati a causa di un sistema immunitario debole, distratto, più interessato ai dogmi che alle persone. Ma soprattutto era difficile non percepire dalle sue parole che la vittima principale fosse la Chiesa, e non i bambini in carne ed ossa. La rispettabilità e la credibilità di una macchina millenaria, non i bambini abusati.
Ha raggiunto quasi il grottesco, Monsignor Coraggio, quando ha citato un documento recente nel quale erano stati indicati i mali più terribili, quelli verso cui la Chiesa si sarebbe scagliata. Un brivido mi ha percorso la schiena quando la pedofilia veniva nominata solo per terza (terza su 3), e al primo posto si piazzava l’offesa alla comunione! (Sembrava quasi di percepire la delusione come quando nell’annunciare l’ordine nel podio non abbiamo conquistato né la medaglia d’oro né quella d’argento. Soltanto che qui non ci sono in ballo medaglie o competizioni sportive).
Deprecabile la conclusione di Grasso: “Il documentario pareva piuttosto un rancoroso regolamento di conti e, per fortuna, è stato bilanciato dalla presenza in studio del monsignor Fisichella. I cui compiti non si sono però esauriti: con la sua forte presenza televisiva, simbolicamente si è caricato sulle spalle la croce del garante. Ora toccherà a lui far sì che la giustizia per i preti pedofili non sia così lenta come pare essere, toccherà a lui spazzar via l’impressione di silenzio complice che da più parti viene denunciato”.
Io temo che da spazzare via ci sia molto di più che “l’impressione di silenzio complice”. Ma ha letto qualcosa, signor Grasso, oltre a ad ascoltare attentamente le parole del temerario di platoniano sapore (più che coraggioso) Fisichella?
sabato 2 giugno 2007
Elogio di una Chiesa ipocrita e di un Monsignor Temerarietà
Postato da Chiara Lalli alle 16:55
Etichette: Aldo Grasso, Pedofilia, Rino Fisichella, Sex Crimes and the Vatican
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16 commenti:
Allora, Aldo Garsso, critico televisivo. Epperò, invece di fare la criticia alla trasmissione, si premura di mettere in buona luce uno dei partecipanti, Fisichella.
A me sembra che l'articolo di Grasso avesse semplicemente lo scopo di " attutire" l'impatto del film.
Ma forse io non faccio teso. E' da tempo che dico che purtroppo , il Corriere sembra una succursale del Foglio, per come gli va a ruota.
tu che fai tanto la precisina, perché non mi citi uno studio da cui si evince che la pedofilia (la pedofilia, non la violenza sui minori tout court) ha una maggiore diffusione nel clero, rispetto ad altri settori della popolazione (ad es. insegnanti, medici...)
i preti sono pedofili per definizione secondo te, a prescindere dal numero di condanne penali per tali reati che hanno subito?
cosa dicono gli studi scientifici?
mangiatore di pesce del venerdì
Precisina lo vai a dire a tua sorella, d'accordo? Posta un altro insulto e hai finito di commentare su questo blog.
esistono studi da cui si evince che la pedofilia (la pedofilia,non la violenza sui minori tout court) ha una maggiore diffusione nel clero, rispetto ad altri settori della popolazione? (ad es. insegnanti, medici...)
fuori i numeri
mangiatore di pesce del venerdì
Insulti a parte, mangiatore di pesce del venerdì (ma non mangi il pesce pescato in altri giorni?), la tua domanda non è pertinente.
Non ho mai detto che i preti sono pedofili per definizione; credo che non si possa dire però nemmeno il contrario.
questi dati non esistono, ergo far passare nell'opinione pubblica il fatto che i preti cattolici sono tendenzialmente pedofili (come gli albanesi ladri, le rumene puttane...) è un' infamia e la condanniamo tutti come aberrante, frutto di un pregiudizio (anticattoli come xenofobo)convieni?
e anche se lo fossero sarebbe una vergogna collegare il sacerdozio alla pedofilia, come l'essere d'origine albanese al furto e il nascere in romania alla prostituzione, perché esporrebbe alla gogna mediatica tutti i preti a prescindere (come tutti gli albanesi onesti, le rumene non puttane...) e la condanniamo come un nostro habitus mentale incivile,non concordi?
mangiatore di pesce del venerdì
(nel senso che mangio pesce il venerdì, in ossequio)
Conoscere la diffusione percentuale di persone con tendenze pedofile tra i preti sarebbe interessante, ma non credo sia il punto centrale della questione.
A me ad esempio interessa soprattutto capire se e come sia possibile che una persona con tendenze palesi di pedofilia venga ordinato sacerdote, oppure non venga sollevato dall'incarico.
Quello che mi chiedo è come funziona la selezione all'interno delle fabbriche di preti chiamati seminari.
Ho la sensazione che la cosiddetta crisi delle vocazioni induca un atteggiamento lassista da parte dei soggetti che dovrebbero vigilare sulla qualità dei preti immessi nel mercato.
Ora un qualunque mangiatore di scorfani settimanale potrebbere ribattere "Embè che ti frega, sono affari interni di santa madre chiesa!"
E invece a me interessa.. e ritengo giusto ripagare le ingerenze ecclesiastiche con la stessa moneta
Scusate tanto, ma il problema non è se i sacerdoti abbiano una tendenza particolare alla pedofilia (parrebbe di sì, perché, dai dati citati da Santoro, in Italia sarebbero l'1% dei denunciati per questo reato, mentre sono in tutto circa 50 mila, cioè meno dello 0,1% della popolazione). Il problema è che quando un sacerdote viene denunciato dai fedeli per abusi sessuali, la Chiesa spesso lo copre, a volte lo trasferisce altrove (così può colpire di nuovo dove non è conosciuta la sua tendenza), oppure lo riduce allo stato laicale. Mai lo denuncia all'aturità giudiziaria perché sia punito con il carcere come merita
Hai ragione Epicuro, a me sembra che l'anonimo usi la consueta tecnica della distrazione dall'argomento, che giunge alla conclusione "logica" che coloro i quali fanno notare una certa incidenza della pedofilia nel clero sarebbero razzisti, intolleranti e simili (cosa che cade da sè visto che l'analisi di categorie sociali non c'entra nulla con quella sulle etnie, nei termini posti). Infatti nell'articolo non si fa affatto l'equazione preti=pedofili (come ha specificato Chiara), ma parla d'altro. C'è da dire che i famosi dati sono stati citati proprio da don Di Noto (che si è dato praticamente la zappa sui piedi, visto che Santoro subito gli ha fatto notare la questione statistica della proporzione tra numero di sacerdoti e intera popolazione). Quindi le statistiche richieste dall'anonimo paradossalmente le ha fornite proprio un sacerdote.
mah, a quanto pare la messa in onda di questo documentario ha giovato più alla chiesa che si suoi oppositori, come era quasi ovvio: chi cerca di attaccare con false notizie e accuse montate di solito ha la peggio se si fa un dibattito serio...
Che un prete pedofilo venga semplicemente spostato e non denunciato è sbagliato, e penso che l'abbia detto anche fisichella. Ma da qui a dire che la chiesa protegge i pedofili, che non vengono mai denunciati, che non si cura delle vittime e che la chiesa ordina un prete anche se con tendenze deviate solo perchè c'è una crisi di vocazioni ce ne vuole! E' sempre la solita storia: voi sapete della chiesa solo quello che vi viene detto su di essa, ma non la conoscete. E il dibattito su quel documentario ne è la prova.
una sola domanda per giuseppe: anche ammettendo che "precisina" sia un insulto, mi sembra che di insulti su questo blog ne girino parecchi, sia verso il mangiatore di pesci che in genere verso quelli che non la pensano come voi. Però non ho mai visto riprendere gli altri... Parzialità? Se ci tenete all'educazione sul vostro blog, cominciate a dimostrarla! Vedendo il taglio dei post e dei commenti non mi stupisce che qualcuno si sentab autorizato a rispondere in modo non sempre garbato!
"Ma da qui a dire che la chiesa protegge i pedofili"
Secondo me, la faccenda va vista da un'altra prospettiva…
Io penso che la Chiesa si preoccupi, prima di tutto, di proteggere se stessa e il proprio "buon nome", il fatto che nel caso specifico si tratti di pedofilia è accidentale.
E chi la pensa diversamente è un birichino!
Robi, mi hai costretto a rileggere tutti i commenti del Mangiatore di Pesce (cosa per la quale non ti perdonerò mai! :-): neppure una volta è successo che qualcuno l'abbia insultato personalmente – il che è quasi più di ciò che è dovuto, per qualcuno che ha molte delle caratteristiche del troll, e che al primo commento (ce ne sono stati altri in passato, ma con altri nick) ha esordito con "Voi benpensanti" e concluso con "bigotti progressisti". Spero che tu sia in grado di distinguere tra insulto personale a freddo, ironia (le variazioni sul bizzarro nickname che quel personaggio si è scelto) e passione argomentativa.
In ogni caso, io non sono il garante dell'educazione su questo blog. Mi limito a reagire se qualcuno offende me o le persone che mi sono care. I commentatori sono tutti adulti, per il resto, e in grado di difendersi da soli.
Caro Robi se non è vero che la Chiesa protegge i preti pedofili, mi spieghi come mai negli Stati Uniti intere diocesi sono sull'orlo del fallimento, o sono addirittura fallite, per i risarcimenti che devono pagare alle vittime degli abusi sessuali compiuti da sacerdoti? Quanto meno negli Usa (ma scandali analoghi sono avvenuti in Irlanda e altrove) la gerarchia ha delle pesanti responsabilità che sono state fatte valere in sede giudiziaria.
Il punto non è che ci siano più o meno pedofili nel clero. Il punto è che i pedofili nel clero, fino a che la cosa non è diventata di dominio pubblico, in galera non ci andavano. Se ci fosse stato un palleggiamento simile da scuola elementare a scuola elementare, per esempio, tutti sarebbero stati concordi nell'esprimere il loro disgusto verso un comportamento così vile nel suo proteggere l'aggressore prima delle vittime che manco ci sarebbe bisogno di esternarlo...
La chiesa è un'istituzione rimasta vecchia dovrebbe aggiornarsi e lasciar perdere i dettami dei presunti profeti o incarnazioni di dio in terra. I preti sono inclini alla pedofilia per ovvie ragioni così come gli albanesi sono inclini ad essere malavitosi e le rumene ad essere puttane il problema non è razziale ma istituzionale.
La chiesa nel corso degli anni ha subito sì un'evoluzione ma le dinamiche d'azione sulla vita dei fedeli rimangono una facciata il reale potere rimane esoterico, ignoto ai più; non parlo di congreghe occulte ma di qualcosa di molto più palpabile si sa che esiste ma non è possibile un reale controllo e il campo d'azione è pressochè illimitato perché sorretto dalle istituzioni. Se vi fosse una reale evoluzione della chiesa, cosa necessaria, questa sarebbe destinata al passo ultimo dell'evoluzione ossia alla morte.
Citazione di Giuseppe Regalzi:
"Precisina lo vai a dire a tua sorella, d'accordo? Posta un altro insulto e hai finito di commentare su questo blog."
Lo stesso vale per voi quando lo fate sui credenti? (il blog è pieno di complimenti)
Citazione di Chiara Lalli:
"Non ho mai detto che i preti sono pedofili per definizione; credo che non si possa dire però nemmeno il contrario."
D'accrodissimo, ma perchè invece di parlare solo dei preti pedofili, non si parla della pedofilia?
Razzismo, demagogia sulla Chiesa, cosa volete fare?
Considerando il fatto che molti casi erano di bimbi con preti e non bimbe con preti ora questi preti omosessuali come me li giudicate?
Andiamo a vedere l'incidenza dei casi di pedofilia omosessuale e quelli di pedofilia eterosessuale e poi traiamo conclusioni.
Aspetto risposte.
Citazione di Epicuro:
"in Italia sarebbero l'1% dei denunciati per questo reato, mentre sono in tutto circa 50 mila, cioè meno dello 0,1% della popolazione"
Già, ma mentre un prete pedofilo lo si sgama con maggior facilità (come anche un cittadino, ma facente parte di un'istituzione), un pedofilo civile non tanto in quanto di lui non si sa quasi nulla e spesso agiscono indisturbati dietro computer, telefonini ecc... (ultimamente è il caso delle ricariche per esempio).
La statistica in questo caso non può essere presa in considerazione in quanto potenzialmente fallata nella sua maggior parte.
Inoltre vorrei far notare due cose.
E' giusto condannare i preti e la pedofilia, ma è anche un diritto il reintegro delle persone nella società.
Nelle parole di alcuni di voi invece si evince come il voler una sorta di punizione a vita.
Questo è tipico degli anticlericali, altrimenti avreste parlato della pedofilia in generale e non solo dei preti o contro la Chiesa, ma d'altronde in questo blog è tutto un dimostrare che la Chiesa o la religione sono il male unico del mondo.
Salute autoconvinti.
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