giovedì 17 agosto 2006

E l’anello ‘mancante’ finì per mancare davvero...

Uno dei mantra preferiti dai creazionisti è che non sarebbe mai stato trovato il cosiddetto «anello mancante»: il fossile di una creatura intermedia tra l’uomo e la scimmia. La verità, come sa bene chiunque abbia frequentato anche con minimo profitto una scuola superiore, è che di anelli mancanti se ne conoscono a dozzine, in quasi tutte le fogge intermedie tra l’uomo moderno e l’antenato comune a noi e agli scimpanzè. La notizia deve aver fatto finalmente breccia nella coscienza di alcuni fondamentalisti, fermi in genere a fonti di informazione ottocentesche; ma il risultato non è stato per nulla positivo...
I capi della Chiesa Pentecostale del Kenya hanno chiesto al locale Museo Nazionale di spostare in una sala in fondo all’edificio la collezione di fossili di ominidi che ne costituisce il vanto e che occupa attualmente il posto d’onore, esibendo tesori come lo scheletro del Ragazzo del Turkana, l’esemplare più completo di Homo ergaster (o forse erectus) mai ritrovato, e svariati resti di Australopithecus anamensis, uno dei primi antenati dell’uomo a camminare eretto. Il vescovo Bonifes Adoyo, capo della chiesa «Cristo è la risposta», ha dichiarato (Mike Pflanz, «Evangelicals urge museum to hide man’s ancestors», The Telegraph, 12 agosto 2006):

La nostra dottrina ci insegna che non discendiamo dalle scimmie, e temiamo grandemente che il museo voglia aumentare il rilievo dato a qualcosa che viene presentato come fatto mentre in realtà è solo una teoria fra le altre.
E promette (o minaccia):
Invieremo loro lettere, li tempesteremo di telefonate, faremo in modo che la nostra gente sia informata della questione e vedremo cosa potremo fare per far ascoltare la nostra voce.
Nell’originale:
Our doctrine is not that we evolved from apes, and we have grave concerns that the museum wants to enhance the prominence of something presented as fact which is just one theory. …
We will write to them, we will call them, we will make sure our people know about this and we will see what we can do to make our voice known.
Richard Leakey, uno dei più grandi paleoantropologi viventi, che ha scoperto molti dei fossili ora conservati nel museo, ha definito queste dichiarazioni «le più impudenti che io abbia mai sentito» («the most outrageous comments I have ever heard»).

Hat tip: blog.bioethics.net

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