Lunedì il giudice Stanzani del tribunale di Modena ha respinto il ricorso di Gino Barbolini, il 65enne di Maranello da 4 anni affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una malattia che colpisce l’apparato muscolare e per la quale non ci sono speranze di sopravvivenza. La gente ha colto con disappunto la sentenza di secondo grado, che tra l’altro, è inappellabile. […](“Io malato di serie B. Mi vogliono morto”, Il Resto del Carlino, 4 agosto 2006, “La mia speranza legata a quel farmaco. Chiedo al giudice che mi aiuti a vivere”, 26 luglio e La lotta disperata contro il male: “Datemi una possibilità di cura”, 18 luglio 2006.)
Come il giudice Stanzani ha motivato la sua sentenza? Ha affermato che non ritiene che il farmaco possa essere di utilità. L’Usl di Modena non concede la medicina anche per l’levato costo: 141 mila euro all’anno. “Ai soldi ci penseremo noi — interviene il vice presidente regionale di Codacons Fabio Galli, che coi familiari e il legale di Barbolini ha portato avanti la causa — . Noi non entriamo nel merito della sentenza e, preso atto che non c’è nessuna disponibilità dell’amministrazione ad aiutare Barbolini, daremo il via noi ad una sottoscrizione per pagare l’IGF1, sperando che il ministro della Salute ci autorizzi ad usarlo. Nelle prossime ore apriremo un conto corrente presso un istituto bancario, di cui renderemo noto il numero”.
venerdì 4 agosto 2006
La storia di Gino Barbolini
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