venerdì 25 agosto 2006

Libertà di coscienza per gli azzurri

Ricerca scientifica, cellule staminali, uso degli embrioni sono “i temi che attengono alla libertà di coscienza di ciascuno, pensiamo che un partito non possa controllare le coscienze con il proprio programma: gli azzurri hanno libertà di decidere”. È quanto ha affermato l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo discorso al Meeting di Comunione e liberazione.
STAMINALI: BERLUSCONI, SU TEMI COSCIENZA LIBERI DI DECIDERE, repubblica.it, 25 agosto 2006.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

La legge 40/04 non si applica a chi vota Forza Italia?
Quella legge 40 imposta per l'appunto agli Italiani proprio dalla ex-maggioranza di Berlusconi con il ricorso al voto di fiducia per evitare il dibattito parlamentare e venire incontro con più sollecitudine alle aspettative dei gerarchi di oltre Tevere?
Il Silvio è stato fulminato sulla via di Damasco o si tratta solo di un'altra delle sue furbate?

filippo

Chiara Lalli ha detto...

Le leggi raramente si applicano a quelli che le redigono...

Giuseppe Regalzi ha detto...

... e la libertà di coscienza è privilegio degli azzurri, a quanto pare, ma non del resto degli Italiani...

Anonimo ha detto...

Scusate se intervengo. Già al tempo della legge 40 Berlusconi non diede 'indicazioni di partito' su come votare. E vorrei ricordarvi che Fini coraggiosamente dichiarò di votare 3 sì a quel referendum.
Questo non è sempre vero per molti altri partiti, per esempio alcuni che fanno parte della coalizione attuale di Governo, ovvero la Margherita, o del passato Governo, come l'UDC....

Giuseppe Regalzi ha detto...

Che Berlusconi dica che "un partito non può possedere o controllare le coscienze dei suoi aderenti", e che non abbia dato indicazioni di partito sulla legge 40, non può però bastare; anzi, in un certo senso è un'aggravante, perché riconosce che la materia riguarda la libertà di coscienza, ma limita l'esercizio di questa libertà agli aderenti del suo partito e non a tutti i cittadini. È come se domani si discutesse una legge per dichiarare fuori legge tutte le religioni non cattoliche, e lui se ne uscisse dicendo che i parlamentari di Forza Italia possono votare come gli pare. In questo caso la disciplina di partito sarebbe sacrosanta, e dovrebbe imporre di bocciare la legge.

Anonimo ha detto...

Giuseppe parlare per assurdo serve a poco, se non a fomentare l'antiberlusconismo, collante di una tristissima attuale maggioranza. La frase di Berlusconi è stata "Forza Italia lascia agli azzurri la libertà di coscienza sui temi di bioetica". E mi pare ovvio che il segretario di un partito si rivolga solo, in questa esortazione, a coloro che del suo partito fanno parte (del resto se avesse parlato per tutti gli italiani qualcuno avrebbe detto che in un delirio di onnipotenza parlava a nome di tutti, o no?).
L'esempio che tu fai non è calzante. Cosa c'entra con la bioetica? Tranquillo che quando si è trattato di votare questioni di rilevanza nazionale politica Berlusconi ha invitato alla coesione. Si esprime molto correttamente ora solo sugli argomenti di bioetica. Io credo (pur non essendo affatto berlusconiana) che sia una presa di posizione corretta che molti (anche nel cosiddetto centrosinistra) dovrebbero imitare, invece che impartire diktat (tipo quelli di Mastella sui pacs per esempio)

Giuseppe Regalzi ha detto...

Inyqua, brevemente: qui la questione non è cosa ha detto Berlusconi, ma cosa ha fatto: non si è battuto contro una legge che calpesta la libertà di coscienza dei cittadini. Quello che dice adesso aggiunge all'insulto la beffa.

Anonimo ha detto...

D'altronde, come si può pretendere che il nostro si batta contro qualcosa che è stato fortemente voluto, difeso e portato a compimento proprio da lui e dalla sua vecchia maggioranza?
E allora, come si concilierebbe questa presunta liberalità di intenti con l'avere varato un provvedimento legislativo che ci mette in linea con il Costa Rica, un provvedimento definito "legge burka" da Le Monde e "The medieval law" dal New York Times all'indomani della sua approvazione?
Un’ultima precisazione: all’epoca del referendum, Silvio non si pronunciò per la libertà di scelta. Semplicemente, non si pronunciò per niente, perché fino all’ultimo non riuscì a capire da che parte tirasse il vento, e il personaggio non poteva correre il rischio di perdere dei consensi su quello che, ai suoi occhi, restava comunque un argomento secondario.

filippo

Anonimo ha detto...

Giuseppe: su questo siamo d'accordo...infatti io sono e resto molto critica su questo punto...(e non solo io, nel mio schieramento....:-)))

Filippo: le cose non stanno proprio così. Vero è che Berlusconi è alla guida di una coalizione dove trovano spazio molti 'conservatori' puri (non che Mastella e Rutelli siano delle mammolette al riguardo comunque...)e quindi senz'altro è stato molto (troppo) muto in quel frangente (al contrario di Fini, che si pronunciò personalmente). Però non dimentichiamoci che i radicali riformisti (Taradash e Della Vedova) hanno trovato spazio nelle sue file alla fine...

Anonimo ha detto...

inyqua ha le sue ragioni. Questo pretesto della libertà di coscienza è stato invocato anche nel centro-sinistra, che per cronaca ricordo piuttosto distratto ai referendum. Solo che Berlusconi (come Rutelli) ci si nasconde dietro ben sapendo che sono stati in molti a chieder conto della liberalità del provvedimento.
Dimenticate la legge 40, gli embrioni, le coppie sterili e la ricerca scientifica. Con questa discussione purtroppo, non c'entrano nulla. La bega in questo paese è la solita, il voto dei cattolici, le indicazioni vaticane.
In fondo, si saranno detti, quanto pesano elettoralmente 9000 coppie sterili?

Anonimo ha detto...

Citare Taradash per dimostrare quanto Berlusconi sia liberale? A parte il ricordare come, al dunque, anche gente definita impresentabile abbia “trovato posto nelle sue fila” (vedere alla voce Forza Nuova…), è doveroso annotare che i "radicali riformisti" facevano già parte dello schieramento della CdL, inclusi nell’ambito di tutta la galassia radicale che appoggiava il centro-destra alle elezioni del 2001, per l’appunto con l’intento di dare fiducia ai propositi di liberalizzazione del Berlusca. Ed è stata proprio la galassia radicale, da Pannella a Cappato alla Bonino, a scaricarlo dopo avere compreso di che consistenza fosse il suo tanto sbandierato liberalismo, anche e sopratutto in seguito all'atteggiamento tenuto sulla legge 40. Una legge che, in risposta al pressing delle lobby vaticane, è stata approvata da lui e dalla sua maggioranza, non da altri, anche se in prima fila, nomen omen, si agitavano i babbuini filoclericali dell’UDC, e tutto al solo fine di razzolare una manciata di voti cattolici in più. Qualcosa ci dice che, se i radicali avessero deciso di chiudere gli occhi su questo particolare non precisamente trascurabile, avrebbero comunque “trovato posto nelle sue fila”, oltretutto determinandone perfino ancora la vittoria con i loro oltre 900.000 voti di preferenza ottenuti alle ultime politiche.
Quindi: se la sinistra ha indubitabilmente le sue colpe non avendo portato a compimento, nel suo precedente quinquennio di governo, il progetto di legge Bolognesi che avrebbe regolamentato in maniera civile tutta la materia, ci sentiamo comunque di dire che certo Berlusconi non si è distinto allora, e non si distingue adesso, per il suo preteso liberalismo. Certe sue affermazioni ci sembrano più nel suo stile da incantatore di serpenti, sullo stesso piano delle promesse elettorali quali il milione di posti di lavoro o l’abolizione dell’ICI. Non costano niente e gli ingenui ci cascano (quasi) sempre.

P.S.: le coppie con problemi di sterilità in Italia sono una su cinque, circa dieci milioni di persone. Il problema è che sono in pochi, tra loro, a rendersene conto…

filippo

Chiara Lalli ha detto...

Novemila o dieci milioni di persone sterili: il problema non è nemmeno esattamente questo.
Il problema serio, che in molti sembrano aver trascurato, è che la legge 40 è una legge che tocca tutti i cittadini, perché è una legge che intacca la libertà personale prima ancora di entrare nel merito delle questioni di procreazione assistita.
E se, egoisticamente, chi non è coinvolto nella sterilità non si sente in dovere di combattere una legge comunque ingiusta, tutti dovrebbero protestare contro una violazione grave e ingiustificale della libertà individuale.
Ma evidentemente ancora una volta la libertà non è giudicata essere un valore fondamentale. Meglio stare comodi che essere liberi...

Anonimo ha detto...

Parole sante.

Anonimo ha detto...

Scusate l'errore, 9000 sono le coppie con malattie ereditarie o che non possono espletare la fecondazione naturale. Il dato risale all'epoca referendaria.
Cioè quelle maggiormente colpite dalla norma, che non possono accedere alle tecniche di PMA perché non sterili e per il divieto di analisi pre-impianto.
Sorry.