Da Repubblica.it («Bagnasco: “Diciamo no ai Dico come a incesto e pedofilia”», 31 marzo 2007; il corsivo è mio):
«Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana – ha affermato Bagnasco –, non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso, ma l’unico criterio o il criterio dominante è il criterio dell’opinione generale, o dell’opinione pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia – ma che possono diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente – allora è difficile dire dei no, è difficile porre dei paletti in ordine al bene».Sembra di capire, dunque, che per Bagnasco la pedofilia riguarda persone consenzienti. Se questa è l’opinione degli uomini di Chiesa, non ci dovremo più stupire che così tanti di loro siano pedofili...
«Perché – ha proseguito l’arcivescovo di Genova – dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all’incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? […]».
Nessun commento:
Posta un commento