lunedì 19 marzo 2007

Modifiche alla legge 40/2004

È stata presentata alcuni giorni fa al Senato una proposta di modifiche alla legge 40/2004, su iniziativa di Antonio Del Pennino, Alfredo Biondi e altri senatori del Centrodestra. Sul sito del Senato non è ancora presente il testo del ddl, ma Bioetica è in grado di offrirne una copia in anteprima ai suoi lettori.

Aggiornamento: dopo quasi un mese, il testo del ddl è finalmente arrivato anche sul sito del Senato.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Modifiche? Questo disegno di legge vuole stravolgere la Legge, farne una nuova. C'è evidentemente ancora qualcuno che non ricorda che solo 20 italiani su 100 volevano buttar giù la legge.....

Anonimo ha detto...

Per la precisione erano 23,2 Italiani su 100, pari a circa 10.000.000 (diecimilioni) di cittadini votanti intenzionati a liberarsi di questa legge, intenzione questa esplicitata in maniera inconfutabile ed incontrovertibile. Infatti, sul loro orientamento e sulla loro determinazione non è possibile ne’ lecito avanzare dubbi o illazioni: si è trattato di persone che si sono informate, che hanno approfondito una questione a tratti ostica persino per gli addetti ai lavori, che non si sono lasciate ammaliare dalle sirene di un comodo astensionismo e che si sono schierate in difesa di ciò in cui credevano, senza possibilità di equivoci, con chiarezza e senza sotterfugi. Dall’altra parte, e nonostante i trionfali squilli di tromba dei clericali che hanno preteso da subito di arruolare a forza tra le fila dei papisti tutto il restante 74% della popolazione, nessuno può obiettivamente distinguere tra ignavi e ipocriti, anche se immaginiamo senza difficoltà che i primi siano stati ben più numerosi dei secondi, e sproloquiare quindi di maggioranze schiaccianti che esistono solo sulla carta appare quanto meno avventato, se non ridicolo.
Altrimenti, perché l’astensione? Perché sporcarsi le mani con una scelta inusuale, forse addirittura illegale (Dpr 30 marzo 1957 n°361/art. 98, esteso ai referendum dalla legge 352/70), di certo non limpida? Con 80 Italiani su 100 “che non volevano buttare giù la legge” gli strateghi vaticani avrebbero potuto vincere alla grande scegliendo il No, evitare il tifone di critiche connesso alla scelta della strategia astensionista, blindare la legge con una grande e inconfutabile vittoria ottenuta senza furbizie e sotterfugi e mandare tutti a casa, mentre ora si trovano in mano un referendum nullo, ossia un nulla di fatto che autorizza a cambiare la legge in qualunque momento, un nulla di fatto ottenuto inoltre esarcebando gli animi ed aumentando la tensione col mondo laico, una situazione di cui non si sentiva certo il bisogno e in cui la chiesa è, a nostro avviso, l’istituzione che più ha da rimetterci. Evidentemente, stiamo discutendo di maggioranze che esistono solo nell’immaginazione sovraeccitata dei talebani di casa nostra…

Comunque questa proposta, nel merito, appare come una buona base di discussione da cui partire. Soprattutto, ci ricorda che non tutto il centrodestra è appiattito su posizioni filovaticane, anzi. Non per niente, al fine di approvare la legge di cui sopra, non si è esitato a ricorrere, all’epoca, al ricatto del voto di fiducia per blindare una maggioranza che pure disponeva di una superiorità numerica oceanica in entrambe le camere, ma sulla cui entusiastica, plebiscitaria e, soprattutto, spontanea adesione ai diktat vaticani non era evidentemente possibile fare troppo affidamento…

Giuseppe Regalzi ha detto...

E, aggiungo io in coda alle osservazioni di Filippo, che cosa temete, comunque? Con l'80% degli Italiani dalla vostra parte, se la legge dovesse essere approvata, non avete che da convocare un bel referendum abrogativo...

Anonimo ha detto...

Riguardo al referendum sulla fecondazione assistita penso che l'astensionismo sia derivato da una forma di sana indifferenza o estraneità ad un problema che riguarda da vicino “pochi” e che, tra l’altro, molti non si sono sentiti all’altezza di giudicare. Insomma, nessuno può negare che si tratta di un argomento difficilmente comprensibile. La cosa più problematica è poter andare oltre a quelle parole scritte e capire veramente cosa determinano poi, nella realtà.
E' lo dico perchè molti elementi sono difficili da comprendere anche per chi, come me, vive il problema in prima persona.
Penso che sia corretto lasciare ad un comitato scientifico la scelta su argomenti simili.
Quante terapie che oggi salvano vite umane saranno state a suo tempo sperimentate con modi o forme che le persone estranee alla materia non condividono? Eppure se la scienza ha fatto passi avanti ne gioviamo tutti e questo senza cadere nell’ipocrisia di discorsi sulla bioetica che vanno solo ad estremizzare casistiche e problemi molto più “terreni” di quello che appare.
LASCIAMO AGLI SCIENZIATI L’ONERE DELLA SCIENZA.
Io sono una delle tante persone "emigrate" all'estero per effettuare trattamenti che in Italia non sono consentiti come la DIAGNOSI PRE-IMPIANTO. E sono veramente contenta della mia scelta perchè dopo 5 aborti precoci ho avuto la possibilità di selezionare gli embrioni non portatori di quelle ALTERAZIONI CROMOSOMICHE CHE LI RENDONO INCOMPATIBILI CON LA VITA.
La scienza mi da una possibilità, ma io devo spendere molti soldi per cogliere questa possibilità perché in Italia la legge non me lo consente. Ed è per questo che la legge sta violando un principio che sancisce la costituzione, il diritto alla salute.
E’ più traumatico per il fisico e la mente non impiantare embrioni che saranno destinati all’aborto o a gravi malformazioni oppure ricorre all’aborto terapeutico a gravidanza avanzata?
Ha più diritto l'embrione che viene definito vita, nonostante la sua dimensione misurata a MICRON che l'essere umano? E poi come mai che lo stesso embrioni che diventa feto può essere abortito fino a 22 settimane?

Grazie a chi ha presentato la legge e a tutti coloro che lottano per la nostra libertà