giovedì 8 novembre 2007

Bene, bravi, bis

Il Senato ha respinto una proposta di legge affinché la Chiesa Cattolica pagasse l’ICI (Finanziaria, Senato: sullIci alla Chiesa scoppia la polemica, l’Unità, 7 novembre 2007):

Accursio Montalbano, Roberto Barbieri, Gavino Angius, i tre senatori della Costituente socialista, presentano un emendamento che prevede di far pagare l’Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa che svolgono un’attività commerciale. Il relatore invita al ritiro «perché non è opportuno affrontare adesso la materia»; Cdl compatta e Ulivo parlano di «discussione ottocentesca, di un elemento identitario dei socialisti che manderebbe agli italiani un messaggio di divisione». La sinistra dell’Unione nella dichiarazione di voto annuncia «un’astensione sofferta» per non turbare i delicati equilibri della maggioranza a palazzo Madama. Tommaso Barbato dell’Udeur coglie l’occasione per sottolineare «l’atteggiamento della sinistra», ideologicamente affine al contenuto del testo socialista, per annunciare al suo gruppo che potrà sentirsi «libero di comportarsi in maniera analoga nel prosieguo dell’esame della legge finanziaria».
I corsivi sono miei. E se pensaste che già è davvero troppo, vi illudete. Il capogruppo della Lega Nord Roberto Castelli ricorda
la sua infanzia all’oratorio «tra bevute di spuma» e «stringhe di liquirizia». Memorie, conclude Castelli, che l’emendamento socialista avrebbe voluto cancellare.
Risultato finale: 240 voti contrari, 12 senatori favorevoli e 48 astenuti.
Contro questo emendamento hanno votato anche Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi. A favore, solamente Socialisti e Radicali.

Resoconto di fine seduta.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Comincio a credere a Musharraf quando dice che non ci si può permettere la democrazia quando ci sono in giro i fondamentalisti.

Chiara Lalli ha detto...

Filter, il suffragio universale è isterico come un gatto messo alle strette. Impossibile prevederne le azioni. Poi ti dici che è lo strumento meno disastroso, ma certo è una consolazione piuttosto mediocre. E ultimamente mi fa pensare all'unico argomento rimasto in piedi sul governo attuale: vorreste forse che tornasse Berlusconi?
Io non so più cosa pensare al riguardo. Confesso di avere qualche dubbio, di tanto in tanto.

Anonimo ha detto...

Portiamo pazienza, Chiara. L'Europa sta bussando alle porte. Che la politica italiana faccia i suoi giochetti (magari pure giusti. meglio bocciare questo emendamento che rischiare che Udeur mandi in vacca la finanziaria). Adesso ci servono cavalli di troia, non arieti. A questo proposito, Chiara, leggi se non ti spiace i commenti al mio post "Perché la chiesa è morta".

Anonimo ha detto...

PS e io sono pronto ad andare a messa tutte le domeniche e cantare le lodi di don Gius con gli amici di CL, se serve...
e lavorare dal di dentro...

Capitano ha detto...

Ho voglia di piangere!

Anonimo ha detto...

Sam, sono abbstanza d'accordo con quanto dici (e sul tuo post).
Direi che la vedo da un punto di osservazione lievtmente diverso: che l'accanimento della chiesa sull'Italia (e qui alcuni Paesi molto diversi dal nostro) sia un segno che in molti luoghi hanno perso, senza possibilità di recupero (vedi Europa, appunto; anche se il Consiglio d'Europa s'è trovato a votare sul creazionismo, vabbeh....).
Ho un dubbio: se fossimo il capro espiatorio? Intendo, senza possibilità di essere salvati?

Anonimo ha detto...

Vedrò di ricordarmene quando sarà ora di andare a votare. I compromessi sono una necessità in politica (e ci mancherebbe): ma se devono essere sempre in un solo senso, allora non è più un compromesso, ma una linea di governo ben precisa...

Quando sarà ora mi ricorderò di chi ha votato contro, eccome.