domenica 4 novembre 2007

Autodafè di Camillo Ruini

Camillo Ruini rilascia la sua prima intervista dai tempi della presidenza Cei; Aldo Cazzullo fa le domande; Ruini divaga quando non le ritiene sufficientemente cristiane (Ruini: attaccano la Chiesa perché adesso sta vincendo, Il Corriere della Sera, 4 novembre 2007).

Aldo: È proprio la coerenza della Chiesa con i suoi insegnamenti a essere in questione. Le si rimprovera di essere tutt’altro che povera.
Camillo: «Non credo affatto che la Chiesa sia ricca. Potrà esserlo il singolo ecclesiastico, ma non lo è certo la Chiesa come istituzione. Contrariamente a quel che viene proposto, il rapporto tra i mezzi di cui la Chiesa dispone e le opere che riesce a compiere è incredibilmente favorevole. E questo lo si deve al volontariato. La gran parte delle risorse della Chiesa non vengono dallo Stato ma dai fedeli, sia in forma di offerte sia in forma di militanza. Questo la gente lo percepisce; e vedere una campagna in senso contrario, che proietta un’immagine rovesciata e presenta la Chiesa come un’istituzione che prende anziché dare, suscita interrogativi, diffidenze, timori».
Ovvero: la nota questione che dalla somma delle parti non si ottiene il tutto riusata ad uso e consumo di Ruini. E se riformulassimo la domanda: Si rimprovera loro (ai singoli ecclesiastici) di essere ricchi, che cosa risponderebbe Ruini? Che è responsabilità dei singoli, non della Chiesa; che le pecorelle smarrite esistono ovunque e che la Chiesa le accoglie invece che respingerle (se portano una buona dote, le pecorelle, sono ancora più benvenute). Certo, certo: il volontariato. Di chi? E poi, soprattutto: se è volontariato, i mezzi economici che gli viene rimproverato di disporre sono salvi! Non usati per opere pie, insomma, ma per il benessere degli ecclesiastici. Interrogativi, diffidenze e timore sono condivisi da chi legge; per ragioni molto diverse da quelle di Ruini & Company però.
Aldo: Vi si accusa anche di nascondere le violazioni della morale sessuale, in particolare la pedofilia.
Camillo: «La fragilità umana esiste nella Chiesa come nel mondo intero. Neppure la Chiesa è fuori da un contesto socioculturale in cui la sessualità è concepita ed esaltata come fine a se stessa. Il contraccolpo è inevitabile, pure tra i credenti. Ci sono state, e temo continuino a esserci, realtà molto dolorose, che colpiscono profondamente quanti amano la Chiesa e in particolare coloro che hanno la responsabilità di governarla. Va anche detto che si può e si deve, sempre rispettando la dignità delle persone, essere attenti e vigili. Non è vero che queste realtà vengano coperte. Sia nella mia esperienza diretta, sia nell’esperienza di tanti altri, la vigilanza c’è sempre stata; anche se è difficile, poiché chi si rende responsabile di tali comportamenti tende a nasconderli. Ma la contestazione verso la Chiesa non si muove solo sul versante del vissuto».
Incredibile. Capolavoro di ipocrisia e del gioco delle 3 carte. La sessualità concepita ed esaltata come fine a se stessa? Non la sessualità, Ruini, la violenza, l’imposizione. Quanto siete abituati a maneggiare da secoli. Il potere e il sopruso. Con le eccezioni delle persone per bene, che esistono ovunque e che è solo merito loro – non certo di mamma Chiesa.
Ad essere ancora più incredibile è l’assenza di parole verso le vittime, quelle vere (gli abusati, se qualcuno avesse qualche dubbio). Secondo Ruini le conseguenze sgradevoli riguardano la Chiesa e i credenti (o quelli che amano la Chiesa, che non si capisce se coincidono con i credenti e sono una categoria distinta). Certo anche i responsabili di governare la Chiesa qualche fastidio dalla scandalo della pedofilia ce l’hanno avuto. Tutto questo baccano, in fondo, si sarebbe potuto evitare, no? Tanto se ti hanno stuprato, ormai è fatta, perché protestare? Cosa pensi di ottenere? Ma siamo più tranquilli, oggi, perché Ruini ha detto che bisogna essere “attenti e vigili”. Nel caso in cui si scopra qualcosa, omertosi. No, meglio: complici. Mica si tradiscono i colleghi mascherati da preti buoni. Non ti era stato chiesto conto, Ruini, delle reazioni dei singoli stupratori (si capisce che tendano a nascondere “tali comportamenti” – meglio sarebbe stato ricordare in modo meno ambiguo e usare espressioni più pertinenti: gli stupri o gli abusi sessuali), ma della reazione della Chiesa. Della copertura di Cosa Nostra ai picciotti distratti e vogliosi. Di questo si chiedeva. Ma il silenzio e l’ambiguità hanno la meglio sulla decenza. Il buon cuore è in cancrena da millenni.
Che accidenti è, infine, il “versante del vissuto”?

6 commenti:

capemaster ha detto...

A essere insopportabile è lo scaricare la colpa al clima attuale.

Cioè alla fine è colpa del relativismo.

Chiara Lalli ha detto...

Ah, certo. Peccato che questi avversari del relativismo (morale) non abbiano poi alcun problema ad abbracciare il relativismo epistemologico e punitivo. Il risultato è che nessuno può pensare con la propria testa; ma ognuno può dire che cazzo gli pare (vedi creazionismo) e stuprare chi vuole. La midericordia è infinita per quelli che sono cari a dio.

Anonimo ha detto...

Sublime. Se "la gran parte delle risorse della Chiesa non vengono dallo Stato ma dai fedeli", la chiesa in questione non dovrebbe avere alcun problema a rinunciare al denaro dello Stato, anzi dovrebbe essere nel suo interesse rinunciare con sdegno all'elemosina statale accettando, meglio chiedendo, esigendo la revoca del Concordato e di tutti i trattamenti di favore ad esso correlati, in maniera da non poter più essere accusata di sputare nel piatto dove mangia, una pratica nella quale i gerarchi d'oltre Tevere si sono finora ampiamente esibiti con estrema dedizione.
"Interrogativi, diffidenze, timori" nascono dall'aspetto simoniaco e mafioso di una organizzazione dedita alla difesa estrema dei propri spazi di potere, con qualunque mezzo e con qualunque espediente, a costo di silenzi, coperture, omertà, ipocrisie e senza rispetto alcuno per niente e nessuno che non siano i propri miserabili interessi, non certo per le presunte ubbie persecutorie che l'amico camillo cerca di immaginarsi in un patetico sforzo di propaganda goebbelsiana.
Che rinuncino ai soldi e ai privilegi del Concordato, che la smettano di sfrattare le famiglie dagli immobili di loro proprietà solo per riaffittarli a prezzi più alti, che la smettano di intromettersi nell'attività legiferativa dello Stato Italiano cercando di introdurre un nuovo fondamentalismo teocratico con la bibbia alposto della Costituzione, in una parola che si limitino a mandare messaggi e consigli solo alle pecore del loro gregge lasciando in pace chi non vuole saperne di essere "salvato" da loro. Sopratutto di essere salvato a questo prezzo.

Chiara Lalli ha detto...

Filippo, dopo secoli di allenamento come facciamo a chiedere loro coerenza, buona fede e onestà? O meglio: che cosa possiamo aspettarci? L'unica soluzione sarebbe che al posto del silenzio politico e mediatico ci fosse una risposta netta e coraggiosa (coraggiosa? no, sarebbe sufficiente una risposta decente). Invece tutti accorrono a mostrare l'inchino più vile e più rispettoso.

Anonimo ha detto...

Chissà se Aldo ha fatto queste domande in ginocchio con la mano di Camillo sul capo.
"Attaccano la chiesa perché adesso sta vincendo". Giusto ieri ho scritto un post, senza sapere di questo articolo, in cui dicevo l'esatto contrario...
PS Chiara... ma con ste foto... vuoi farmi sognar brutto? ;)

Chiara Lalli ha detto...

Sam, in effetti il dubbio della manina sul capo viene.
Per la foto chiedo perdono; spero che non susciti in te brutti sogni (non quando dormi, almeno).