mercoledì 28 novembre 2007

La tela di Fiorenza Bassoli

Secondo il parere di Emanuela Baio, capogruppo in Commissione Sanità a Palazzo Madama (Testamento biologico/Baio: prezioso il lavoro [di] Fiorenza Bassoli, ApCom, 28 novembre 2007):

Stiamo svolgendo un lavoro serio e produttivo che continuerà nei prossimi mesi e preziosa e valida è stata in questo senso l’azione della relatrice Fiorenza Bassoli.
[...]
Sulle dichiarazioni anticipate di trattamento [...] restano punti irrisolti all’interno della maggioranza. Ma non ci siamo arenati, anzi siamo impegnati a trovare soluzioni e riteniamo che questo sia il modo corretto di lavorare su un tema eticamente sensibile come quello del Testamento biologico.
In sintesi, il modo corretto di lavorare è rimandare, magari con la speranza di scivolare in un pesante oblio. Si discute da oltre un anno e mezzo, si fanno audizioni, si ascoltano esperti, si rilasciano interviste, si organizzano convegni. Tema sensibile? Al di là della pessima espressione, se anche il testamento biologico (nella sua semplice derivazione normativa dal consenso informato + l’autodeterminazione + la possibilità di rifiutare qualsiasi trattamento sanitario) richiede anni di discussioni, compromessi, cautele, dio ci salvi dal resto.
«Sono ottimista, la legge sul testamento biologico si farà», aveva dichiarato nel luglio passato Fiorenza Bassoli, dimenticando di specificare in quale millennio.
Sull’alimentazione e sulla respirazione artificiale restano posizioni diverse. C’è chi ritiene che non debbano essere considerate terapeutiche e chi invece ritiene di poterle sospendere proprio perché identificabili come una cura. È anche bene ricordare che nei paesi in cui è possibile da anni redigere un testamento biologico, come per esempio negli Stati Uniti, chi ha fatto questa scelta è una minoranza.
(Il corsivo è mio). Poi dicono che uno si incazza.
1. Chi ritiene e secondo quali argomenti? No, perché che succede se io ritengo che il sole gira intorno alla Terra? Mi ridono in faccia (di questi tempi c’è poco da scherzarci, comunque).
2. Qualcuno ha letto i documenti delle associazioni mediche? Se non ci si vuole complicare la vita con i documenti in inglese o in altre astruse lingue, basta andare sul sito della SINPE: è scritto in modo semplice, anche un idiota lo capisce.
3. Se anche fossero trattamenti assistenziali, sarebbe forse legittimo imporli a qualcuno che non li vuole? Come la chiamerebbe, Baio o altri, una assistenza imposta? Io la chiamerei imposizione.
4. Che cosa signifca che solo una minoranza ne farebbe uso? Che facciamo le leggi seguendo l’auditel? Sarebbe una grande idea, geniale oserei dire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho fatto la mia tesi di laurea proprio sulle direttive anticipate. In particolare ci sono 4 proposte di legge (2 del centrodestra e 2 del centrosinistra) che hanno quasi lo stesso testo. Sarebbe relativamente facile votarli a larga maggioranza. Ma purtroppo il centrodestra fa ostruzionismo e nella maggioranza non sono tutti d'accordo.